UNA DONNA PERDUTA

Droga, sesso e rock'n'roll


Mi ripugna parlarne, ma visitando il blog di un’amica ho notato una certa inclinazione verso questo imbecille della musica che fino a qualche settimana fa mi era del tutto ignoto e che è salito agli onori della tv per una frase detta durante un’intervista. Una frase che gli è costata l’espulsione dal Festival di Sanremo … per fortuna degli appassionati, e il cui invito a parteciparvi dà la misura di quanto sia caduta in basso quella manifestazione. Trattasi di un ometto brutto con una gran massa di capelli cacio e pepe e una barba a capretta che lo rende ancora più ridicolo. La frase incriminata era intesa a dare al popolo perbenista e appecorato un’impressione di genio e sregolatezza, in un’immagine di artista maledetto, alternativo e trasgressivo che di trasgressivo  non avrebbe avuto niente neanche quarant’anni fa, quando i veri musicisti morivano a vent’anni di sesso, droga e rock’n’roll. Più droga e rock and roll che sesso in verità, perché fattoni com’erano credo che di sesso ne facessero ben poco. Parlo di gente come Brian Jones  e Brian Eno (inglesi), Jimi Hendrix e Jim Morrison e Tim Buckley e Janis Joplin nati nell’America di Nixon e del Vietnam e morti per overdose e che hanno espresso con la loro musica il disagio di un momento storico in fermento. Non voglio emulare i vecchi rincitrulliti rimasti ancorati a Nilla Pizzi o a “Finché la barca va”, ma riconosco la genialità di un musicista come Jimi Hendrix, giudicato all’unanimità come il più grande di tutti i tempi con le sue distorsioni lancinanti, l’uso sperimentale dal finger-picking al wah-wah, dal plettro ai pedali, dal feedback all’effetto Larsen. Chi non ricorda The Star Spangled Banner del raduno di Woodstock? E che dire della poesia e dei suoni ammalianti di Jim Morrison? Lui é riuscito a espandere il rock oltre i suoi confini, oltre le "porte della percezione". Per non parlare dei classici intramontabili dei Beatles. Embé? ... Morgan? E chi è costui?