A differenza di altri stati, come
Francia ed
Inghilterra, dove il numero ufficiale di
minori vittime di
abusi sessuali è superiore, nel nostro Paese è presumibilmente molto alto il numero di casi di
pedofilia che non vengono denunciati. Lo confermano i dati del
dossier del
Telefono Azzurro, dai quali emerge che la pedofilia in Italia è un fenomeno spesso sottodimensionato ma sempre più allarmante. Sui 6.623 casi segnalati alle linee di ascolto di
Telefono Azzurro tra il 1° gennaio 2008 e il 15 marzo 2010, quelli relativi ad
abusi sessuali sono stati 269 (il 4%). Si tratta di segnalazioni provenienti soprattutto da
Lombardia,
Lazio e
Veneto (30%). Per quanto riguarda le forme segnalate, si tratta soprattutto di “toccamenti” (136 casi). Preoccupante il numero, comunque elevato, di
bambini vittime di atti di penetrazione (41 casi) e fellatio (19 casi). In 36 casi il bambino è stato esposto ad episodi di esibizionismo, ad atti sessuali o a
materiale pornografico; in 32 ha ricevuto proposte verbali. Molto numerosi (88) sono i casi di abusi sessuali in cui chi ha fatto la denuncia non riesce a definire l’atto, ma sono presenti comunque segni fisici o comportamentali che fanno sorgere sospetti di abuso. Le vittime sono sopratutto bambine e adolescenti (66%), mentre una segnalazione su tre riguarda minorenni maschi. Preoccupante è poi il carattere dell′abusante, che smentisce i luoghi comuni dell′estraneo pericoloso, in quanto quasi la totalità degli abusi sono commessi da persone appartenenti al nucleo familiare. Rari i casi di abuso da parte di vicini di casa, amici di famiglia e di insegnanti.