LA PREGHIERA DEL GATTO
Anche se sono troppo orgoglioso per pregare, e posso sembrare una creature molto indipendente, ti chiedo cure ed attenzioni. Conto su di te per il mio benessere molto più di quanto tu possa pensare. Quindi ti prometto, mio benefattore, che non sarò per te un fardello e che non ti chiederò più di quello che tu puoi darmi. Se mi guarderai, sarò per te una pacifica isola di serenità; un morbido corpo vellutato da accarezzare, e farò le fusa con piacere per riposare le tue stanche orecchie. Siccome sono un buongustaio che apprezza le diverse sensazioni che dà il palato, ti prego di darmi vari cibi nutrienti e acqua fresca ogni giorno. Tu sai, mio caro amico, come mi piace vivere. Dammi, ti prego, un posto caldo e riparato dove posso riposare in pace e sentirmi al sicuro. Se mi sono ferito in battaglia o sto male, ti prego di curarmi gentilmente, e provvedere affinché io sia curato da mani amorevoli e competenti. Per favore, proteggimi dagli umani disumani che vorrebbero farmi male e torturarmi per il loro divertimento. Sono abituato al tuo tocco gentile e non sempre sono così sospettoso da capire quando qualcuno si avvicina a me in modo malizioso. Nei miei ultimi anni, quando i miei sensi diminuiscono, e le mie infermità diventano gravose da sopportare, concedimi le comodità e la dignità che desidero per i miei ultimi giorni e aiutami, gentilmente, nel mio dolore o nella morte. Ascolta questa preghiera, mio caro amico, il mio destino dipende da te.
Autore Sconosciuto
IL PONTE DELL'ARCOBALENO
C'è un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno". Tutti sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso: Allora attraverserete, insieme. Il Ponte dell'Arcobaleno……… |
Miriam Caldarazzo |
Non crediate che sia crudele tenere un cane in un appartamento cittadino: la sua felicità dipende soprattutto dal tempo che potete trascorrere con lui, dal numero di volte che vi può accompagnare nelle vostre uscite; al cane non importa nulla aspettare per ore e ore davanti alla porta del vostro studio, se poi ne avrà in premio dieci minuti di passeggiata al vostro fianco. Per il cane l'amicizia personale è tutto. Ricordate però che in questo modo vi assumete un impegno tutt'altro che lieve, perché dopo e' impossibile rompere l'amicizia con un cane fedele, e darlo via equivale a un omicidio. (Konrad Lorenz) |
Post n°283 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da angeli_senza_ali
Oggi, mi è tornato in mente un film che è uscito alcuni anni fa e che, ancora adesso, mi commuove solo a parlarne.. Il film in questione è "Hachiko", la storia meravigliosa di un cane e della sua straordinaria amicizia con il suo amatissimo padrone.. Il film la ripropone in chiave americana ma, la vera storia, è di origine giapponese.. Ve la propongo qui, tratta da Wikipedia. ___________ Hachiko nacque in una fattoria di Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923. Era un esemplare maschio di Akita bianco. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburo Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa. Il 21 maggio 1925, Ueno morì di ictus mentre era all'università. Hachiko, come ogni giorno, si presentò alla stazione per le 3 del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo. Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachiko; molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione, esclusivamente la sera, quando il suo padrone sarebbe dovuto arrivare. Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta nella stazione di Shibuya; un'altra simile venne eretta ad Odate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione. L'8 marzo 1935 Hachiko morì di filariasi all'età di 12 anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben 10 anni il ritorno del suo padrone. La sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone. _______________ L'amicizia e l'amore, che dimostrano queste creature, va al di là di ogni altro sentimento che molti esseri umani possano mai provare.. Non esistono parole in grado di descriverlo.. |
Una testimonianza di ciò che i nostri amici pelosi sanno fare.. Una storia che fa riflettere.. E' un po' lunga, ma è un fatto accaduto realmente e vale la pena di leggerla.. __________________ In una piovosa giornata dell'ottobre 1992 stavo passeggiando lungo un sentiero che costeggia la spiaggia nei pressi della mia abitazione e godendomi la frizzante aria autunnale. Molte case di vacanza estive erano ormai chiuse. Non avendo altro su cui concentrare la mia attenzione, cominciai ad osservare una gatta nera, che stava apparentemente tentando sia di impedire al suo piccolo di scappare in strada sia di dare la caccia a un uccello. Mi venne da ridere nel vedere quanto avesse in comune quella mamma gatta con tutte le mamme umane che conosco. Cercare di proteggere la prole, dedicandosi nel contempo alle proprie responsabilità familiari, costituiva davvero un compito arduo. Nell'avvicinarmi ai due gatti mi resi conto che, a giudicare dal loro pelo malconcio e dai corpi sparuti, dovevano essere in difficoltà. Mi informai presso i vicini, ma mi dissero solo che li vedevano gironzolare là attorno da alcuni giorni. Nel frattempo, mamma gatta non aveva mai interrotto i suoi disperati tentativi di procurare del cibo per il suo piccolo. Mi guardai in giro in cerca di eventuali altri gattini, ma non ne vidi. Convinta che quelle creature non avrebbero potuto sopravvivere ancora a lungo in quelle condizioni, le raccolsi e le portai a casa con me. In quel momento non mi sfiorò neppure l'idea che un giorno mi avrebbero restituito il favore, e avrebbero costituito un fattore cruciale per la mia salute e il mio benessere. Chiamai i gatti - entrambi femmine - Molly e Miss Minnie. Dopo che ebbi dato da mangiare a mamma Molly, che non doveva avere più di sei mesi di età, lei fu in grado di provvedere alle necessità della sua piccolina. Madre e figlia avevano un rapporto speciale, pur presentando personalità del tutto distinte. Dal primo momento in cui la presi in braccio, Molly cominciò a fare le fusa. Invece Miss Minnie, che per le sue dimensioni ridotte avrebbe potuto benissimo essere contenuta in una delle mie scarpe, imparò a fare le fusa solo parecchi mesi più avanti. Le due sembravano felici di stare insieme. Giocavano spesso e Molly passava la maggior parte della giornata a pulire il pelo suo e della sua piccolina. Alcuni anni dopo il loro arrivo nella mia casa, Molly cominciò a prendere una strana abitudine: ogni notte mi riscuoteva da un sonno profondo. Al mio risveglio, notavo che il cuore mi batteva all'impazzata e che la pressione e le pulsazioni erano alle stelle. Decisi di consultare un medico ma, nonostante la cura, continuai a non sentirmi bene. In diverse occasioni, nel corso della giornata, mi accadde persino di svenire e di riprendere conoscenza con Molly che mi leccava il naso per svegliarmi. La gatta andò avanti a prendersi cura di me in quel modo insolito e io proseguii con la mia vita caotica. Ad un certo punto mi accorsi che Molly aveva cominciato a dormire praticamente incollata alla mia testa. Di notte, a volte, mi destavo sentendo i suoi baffi che mi solleticavano il viso, mentre lei si strofinava contro la mia guancia e mi ascoltava respirare. Io mi giravo dall'altra parte e mi riaddormentavo, per poi essere svegliata di nuovo dai baffi di Molly. Fu all'incirca in quel periodo che cominciai ad assumere un nuovo farmaco. Quando i suoi effetti benefici si fecero sentire sul mio cuore, Molly smise di svegliarmi la notte e per molti anni i miei sonni tornarono tranquilli. Miss Minnie era diventata una graziosa gattina dal pelo grigio striato di nero, dalla folta coda e dalle grosse zampe. Assomigliava molto alla madre, sebbene Molly avesse la pelliccia nera, interrotta qua e là da qualche macchia bianca. Miss Minnie non era una gatta che amava le coccole. Anzi, dopo essere stata sterilizzata si fece riservata e piuttosto egocentrica. Perciò mi stupì parecchio vedere che stava modificando il proprio atteggiamento scostante. Nell'autunno del 1997, quando aveva circa cinque anni, Miss Minnie cominciò a svegliarmi di notte. Proprio come era solita fare anni prima la tenera e affettuosa Molly, così Miss Minnie fece suo lo strano rituale del camminare avanti e indietro sul mio corpo per svegliarmi. Le prime volte controllai che non avesse bisogno di qualcosa. Mi lasciava perplessa il fatto che, di notte, lei non si volesse mai allontanare dal mio letto. Se si accorgeva che non riusciva a svegliarmi con la sua passeggiata, si sedeva sul mio petto e mi leccava la faccia. Era come se Molly le avesse insegnato come comportarsi. Poi accadde un'altra cosa strana. Nel marzo del 1994 era venuto a stare con noi Harold, un gatto maschio di quattro mesi. La povera bestiolina non godeva di buona salute, sia sotto l'aspetto fisico che emozionale, e Miss Minnie si risentì nel vedere che Molly prodigava ad Harold le sue cure materne: probabilmente soffriva della sindrome della "figlia unica". Non le piaceva il fatto che Harold dormisse sul mio letto e, di solito, saltava giù non appena arrivava l'intruso. Ma durante l'autunno del 1997 la gatta rimase sempre al mio fianco e continuò a svolgere la sua missione, malgrado il risentimento che provava nei confronti di Harold. Grazie ai nuovi farmaci, sembrava che i miei problemi cardiaci fossero sotto controllo, così continuai a lavorare sodo. Poi, un giorno, mentre stavo facendo la mia solita passeggiata sulla spiaggia, il mio cuore parve impazzire. Riuscii a tornare a casa e a chiamare un'amica che faceva l'infermiera. Lei venne e mi fece trasportare immediatamente al pronto soccorso. Una volta in ospedale, fui collegata a un apparecchio che monitorava le funzioni cardiache. Durante tutta quella notte, le infermiere continuarono a svegliarmi. Mi resi conto che era proprio ciò che Molly e Miss Minnie avevano fatto nel corso di tutti quegli anni; sicuramente le mie infermiere a quattro zampe avevano dovuto accorgersi di quando il mio cuore accelerava il ritmo o cessava di battere, e allora mi svegliavano. Adesso che ero ammalata e avevo il tempo di riflettere capii che, le mie due gattine, erano degli angeli e ringraziai Dio per avermele fatte incontrare in quella piovosa giornata di ottobre, tanto tempo prima. Nell'estate 2003 Miss Minnie riprese l'abitudine di sedersi sul mio petto. Mi dava fastidio. Per quanto tentassi di spingerla via, lei tornava. A settembre consultati un altro specialista. Questi, dopo avermi visitata e sottoposta a un monitoraggio cardiaco durante tutto il fine settimana, mi chiamò per dirmi che gli esami avevano registrato un arresto cardiaco, di otto secondi alla volta, per parecchie volte ogni notte. "Deve sottoporsi subito a un intervento chirurgico", dichiarò. D'un tratto compresi che questo era quanto Molly e Miss Minnie avevano tentato di dirmi quando mi svegliavano di notte. Dopo che ebbi raccontato al cardiologo ciò che le mie gattine erano andate avanti a fare per anni, lui commentò: "Si sono comportate come dei veri pacemaker". E io sono davvero convinta che queste due meravigliose creature mi abbiano assistita e tenuta in vita finché il cardiologo non mi inserì uno stimolatore cardiaco nel torace. Molly e Miss Minnie sono state le mie infermiere personali per quasi tutta la loro vita. Col passare del tempo ho imparato a dare più ascolto alle mie due specialiste del cuore ed ho capito che erano molto più intelligenti di me riguardo la mia salute. Ho anche rallentato il ritmo forsennato delle mie giornate. Le mie due gattine parvero comprendere che avevo cominciato a prendermi maggiore cura della mia persona e, alla fine, si mostrarono meno ansiose. Come ho avuto poi modo di scoprire, anche Molly soffriva di cuore. Se n'è andata nel sonno, ed è stata una perdita che ancora mi fa soffrire. A volte mi rattrista pensare che, se fosse stato possibile, un pacemaker avrebbe potuto aiutarla, visto che è morta a causa dello stesso mio disturbo. Sono anche grata che Harold sia entrato a far parte della nostra vita. Le cure del veterinario e l'affetto di Molly lo hanno guarito e ora lui e Miss Minnie possono contare l'uno sull'altra per farsi compagnia. Entrambi sentono moltissimo la mancanza di Molly e Harold ha continuato a cercarla per mesi. Quanto al mio cuore, adesso so di stare bene. Da quando mi è stato inserito il pacemaker, Miss Minnie non è più venuta a sedersi nemmeno per una volta sul mio petto. (dal libro "Angeli a quattro zampe")
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Oggi per la prima volta qualcuno mi ha chiamato... mi ha chiamato per nome, un nome che non avevo mai sentito prima ma che mi è subito piaciuto molto...ALAN VIENI! ANDIAMO FINALMENTE DAL DOTTORE! Sono nato il 22.02.2005 a Budapest in Ungheria presso un allevamento con tanto di pedigree e passaporto estero. Sono arrivato in Italia nell'agosto del 2006 convinto che la mia vita sarebbe cambiata. Sbarcato in Calabria in quel di Cosenza, non credo di aver mai visto il mare, le montagne, l'erba o al spiaggia... o almeno non ho ricordi di questi posto meravigliosi. Non so perchè ma una giorno mi sono ritrovato chiuso tra le sbarre di una piccola pensione nella quale una volta al giorno qualcuno veniva a darmi da mangiare e raramente a farmi uscire un pò. Era il 16 novembre 2009... I miei vicini di box sono PRISCILLA, ICE, CATERINA, SISSI e una mammina che allatta incessantemente i suoi 10 nanetti... Due Angeli ogni giorno vengono loro a far visita, pulendo i box, dandogli da mangiare e facendoli uscire per ore a sgambettare e a sgranchirsi un pò le zampe... Passavano sempre dal mio freddo e triste box... per allungarmi un biscottino e farmi qualche carezza... Francesca e Roberta sono 2 mesi e 1/2 che cercano di dare una spiegazione a chi di dovere per questa mia presenza fisica, per questa mia magrezza, apatia e tanta tanta tristezza... Nessuna risposta per loro... Ma non hanno mollato...NON MI HANNO MOLLATO, e così oggi per la prima volta mi sono sentito dire: "ALAN VIENI DAI! ANDIAMO DAL DOTTORE!" Mi hanno messo un collarino e caricato in auto... Visita completa... ANEMIA, PROBLEMI AL FEGATO, PROTEINE SBALLATE, PROBLEMA AI TESTICOLI...LEISHMANIA! Si ecco...non so se a Budapest è presente questa malattia...ma qui in Calabria c'è esiste..ed io me la sono presa... E' lei la causa di questo mio malessere, di questa mia magrezza, di queste mie piaghe. Devo iniziare la terapia: GLUCANTIME, ZYLORIC, SUPRADIN, CITOFOLYN. Immaginate quando peso? Avete idea di quante fiale dovranno iniettarmi al giorno? Mentre eravamo dal dottore sentivo Francesca dire: “E COME FACCIO ADESSO?? Ho appena finito di fare 2 mesi di punture alla piccola Sissi, ma Sissi era 7 kg!! Con quali soldi compro 1 scatola di Glucantime ogni 2 giorni?? DIO MIO!!” Eh si…inizierò con 1 fiala al giorno…ma poi arriverò anche a 3 fiale al giorno visto che il mio peso è 10 volte quello dei Sissi… Ero un Alano Blu, un cane altezzoso, fiero, elegante… Ora sono uno scheletro… Non sono qui a chiedervi soldi…ma a darmi una mano con le medicine… A dare una mano a questi 2 angeli che non hanno mollato il colpo e dopo quasi 3 mesi sono riusciti a prendermi sotto la loro ala protettiva… Vorrei tanto una CASA… ma sono consapevole che a causa della mia mole e della mia malattia sarà molto molto difficile… Ho sentito parlare di ANGELICA e BEATE, loro ce l’hanno fatta… e VOGLIO FARCELA ANCHE IO! Sissi ce l’ha fatta…e VOGLIO FARCELA ANCHE IO! Qualsiasi tipo di aiuto è ben accetto…. AIUTATEMI A RINASCERE…VI PREGO…AIUTATEMI! Per info: Francesca 329 40 92 406 darsha@tin.it Roberta 320 14 93 692 Scusate se ho rubato questo spazio....ma ho preso questo annuncio veramente a cuore......voglio aiutare il "piccolo" dolce Alan.... Chi sta con me??! Anche un solo euro a testa potrebbe salvargli la vita.... Grazie a tutti! |
Post n°280 pubblicato il 21 Settembre 2009 da caricadei107
ADOTTATELAAAAA! Post n°98 pubblicato il 21 Settembre 2009 da caricadei107 ORSOLA, CUCCIOLA DUE MESI....MERAVIGLIOSA!!! ADOTTALAUltima cucciola giunta nella famiglia del Rifugio la Fenice, approdata stamattina, appena in tempo prima che si scatenasse un putiferio d'acqua, Orsola infatti è stata recuperata in campagna...come ci sia finita non si sà, visto che a stento cam...mina questa pallottola dolcissima!! Orsola ad occhio e croce sarà una futura taglia media o medio grande, avrà un bel pelo folto di sicuro.....si cerca per lei una seria e consapevole adozione fatta con il cuore...per tutta la vita!! Orsola si trova a Napoli ma per il suo bene siamo disposti a portarla anche in altre Regioni d' Italia previa visita pre-affido e firma modulo di adozione . Per info Paola 333 2548091 fino alle 17.00
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Post n°279 pubblicato il 16 Agosto 2009 da caricadei107
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Post n°278 pubblicato il 28 Luglio 2009 da caricadei107
Post n°88 pubblicato il 28 Luglio 2009 da caricadei107 QUESTI CANI NON POSSONO STARE NELLA COMUNITA' DI PERSONE! Post n°1603 pubblicato il 24 Luglio 2009 da Pattivis *Il piccolo Giuseppe Arzarello è stato attaccato da tre pittbull *Il fratello del bimbo ucciso dai cani * un anziano giardiniere era stato assalito e ucciso dal rottweiler della famiglia per la quale stata eseguendo dei lavori in un appezzamento di terra, etc....etc....etc....................................... Lo volete capire che questi cani-killer non possono vivere tra la gente normale???? Chi li vuole tenere dovrebbe stare in campagna con tanto di robusto recinto e cartelli che avvisano della presenza di questri mostri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! E poi una bella castrazione generale e il divieto assoluto di farli accoppiare,pena la soppressione dei cuccioli con multe salatissime!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Scusate,...io sono un'animalista...ma tutto ha un LIMITEEEEEEE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Prima viene la sicurezza dei cittadini.... ....e poi le proprie passioni da godersi in beata solitudine senza imporle agli altri!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Pensate ad un bambino in mezzo a questi tre mostri con le fauci aperte....... ma allora perche' li difendiamo tanto dai pedofili per poi farli morire così,in questa atroce maniera? |
Post n°277 pubblicato il 06 Luglio 2009 da vallipibis
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Post n°276 pubblicato il 05 Luglio 2009 da caricadei107
Post n°81 pubblicato il 04 Luglio 2009 da caricadei107 Post n°1597 pubblicato il 04 Luglio 2009 da Pattivis Ciao, mi chiamo Berto. Ho 4 mesi e mezzo e sono un cane paraplegico, si PA-RA-PLE-GI-CO! Questa parola spaventa più chi la sente che chi la vive. Ahimè, a soli 2 mesi mi hanno messo sotto, in un incidente stradale che mi ha tolto completamente la sensibilità alle zampe posteriori. I dottori che mi hanno in cura ,dicono che ho la prima vertebra fratturata e la tibia rotta. Oggi mi hanno fatto la risonanza magnetica e il mio midollo è risultato gravemente danneggiato, significa che non ho sensibilità profonda, ne ho solamente una lieve, nella zona perineale e nei muscoli intorno alla colonna vertebrale. Le mie ossa sono risultate molto fragili, forse a causa della cattiva alimentazione, alla carenza di sole, oppure a qualcosa di patologico che i medici stanno indagando attraverso una serie di esami specifici. Con il carrellino sono già esperto ma in questo momento lo posso usare solo sotto stretto controllo di un umano. Insomma oggi mi hanno detto che per ora sono un cane di “cristallo”. Ma non perdo la speranza di rifarmi. Se recupero presto calcio e fosforo non è escluso che io possa iniziare una fisioterapia e magari riprendere un po’ di tono muscolare facendo qualche bagno nelle piscine adatte a me. So che qualche bipede che ha ancora le sue due gambe intere, pensa che per un cane nelle mie condizioni, sarebbe meglio andare sul ponte dell'arcobaleno piuttosto che vivere così. Beh, mi mancheranno le zampette dietro, ma io so annusare, so ridere, so abbaiare, so sgranocchiare i biscotti, so giocare. Eccome! Sono vivace e amo la vita So vivere e soprattutto se tutto andrà bene saprò correre con il mio carrellino, vicino a chi mi vorrà bene anche se sembro un cane a ..metà! Ora sono ospite da Valeria, la mia volontaria preferita, che mi sta curando ma purtroppo non può tenermi con sé e non vorrei mai finire in un canile. Già menomato nel corpo ma non nello spirito, mi merito ben altro! Non credete? Vero? Vero, che mi aiutate a trovare un compagno o una compagna che mi ami come sono, con cui sognare di avere quattro zampe e un coda mai ferme? Ehi, sono Berto, un cucciolino diversamente abile. Che me lo metti l'appello per trovarmi casa? Che me lo fai il tam tam? Passaparola, Berto certa persona speciale, perché io sono un cane speciale! Baugrazie, a buon rendere! Sono adottabile preferibilmente su Milano e zone limitrofe. Per info e adozioni : Corinna 335/1376957 corinna@chiliamacisegua.org Valeria 333/2018746 valeriadotzo@yahoo.it
Chiunque volesse aiutarci può contribuire alle spese sanitarie straordinarie facendo una donazione sul conto dell’associazione : CHILIAMACISEGUA IBAN : IT20 I 05584 01626 000000019006 BIC BPMMIITM1026 CAUSALE : Contributo per Berto Elenco delle prime spese sanitarie sostenute fino ad oggi: 250 euro degenza, radiografie e terapia fisiologica del dolore; 400 euro risonanza magnetica; 200 euro carrellino (vedi foto)
Grazie di cuore Berto CHILIAMACISEGUA (SONO SEMPRE PATTIVIS!!!!) |
Post n°275 pubblicato il 04 Luglio 2009 da Giles2004
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Post n°274 pubblicato il 27 Giugno 2009 da ladodicesimastrega
Ho trovato questa cagnolina giovedì mattina 18/6/09. Si tratta di un incrocio di pit-bull, quindi di taglia medio grande, con un carattere dolcissimo con gli esseri umani. E' stata di sicuro maltrattata visto che ha una cicatrice sotto le costole provocata, forse, da un sottopancia fatto crescere nella carne e poi Per il momento si trova in una pensione. Il problema è che è costretta a stare in una gabbia perché non socializza con gli altri X INFO bdarienz@unisa.it 3207406368 oppure 3493208375. |
Post n°273 pubblicato il 17 Giugno 2009 da ANNJMALIA
OH SIGNORE DI TUTTE LE CREATURE FA CHE L'UOMO MIO PADRONE, SIA COSì FEDELE VERSO GLI ALTRI UOMINI COME IO GLI SONO FEDELE. FA CHE SIA AFFEZIONATO ALLA SUA FAMIGLIA E AI SUOI AMICI COME IO GLI SONO AFFEZIONATO FA CHE CUSTODISCA ONESTAMENTE I BENI CHE TU GLI AFFIDI COME IO ONESTAMENTE CUSTODISCO I SUOI. DAGLI O SIGNORE UN SORRSO FACILE E SPONTANEO COME FACILE E SPONTANEO è IL MIO SCODINZOLARE. FA CHE EGLI SIA PRONTO ALLA GRATITUDINE COME IO SONO PRONTO A LAMBIRE. CONCEDIGLI UNA PAZIENZA PARI ALLA MIA CHE ATTENDO I SUOI RITORNI SENZA LAGNARMI. DAGLI IL MIO CORAGGIO, LA MIA PRONTEZZA A SACRIFICARE PER LUI TUTTO DA OGNI COMODITA' ALLA VITA STESSA. CONSERVAGLI LA MIA GIOVINEZZA DI CUORE E LA MIA GIOCONDITA' DI PENSIERO. O SIGNORE DI TUTTE LE CREATURE, COME IO SONO SEMPRE VERAMENTE CANE, FA CHE EGLI SIA VERAMENTE UOMO |
Post n°272 pubblicato il 24 Maggio 2009 da alisiaam
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Post n°271 pubblicato il 22 Aprile 2009 da hermesparis
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Post n°270 pubblicato il 18 Aprile 2009 da semplicemente.giuly
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Post n°269 pubblicato il 18 Aprile 2009 da semplicemente.giuly
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Post n°268 pubblicato il 11 Aprile 2009 da dovenida
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ABBANDONO ESTIVO
M'hai insegnato ad attenderti paziente,
quand'andavamo insieme per le spese:
così aspettavo, seduto fuor dell'uscio
poiché (fuori era scritto) lì non potevo entare...
Abbiam giocato, anche più volte, a nascondino:
ma ti trovato sempre... (ho naso fino);
ma... quando la pallina anche ieri mi hai tirato,
perché non l'hai ripresa e te ne sei andato?
Che strano il posto dove m'hai lasciato...
la strada è dritta, non c'è il panettiere,
né c'è il lattaio, neppure il salumiere...
(e non capisco neanche perché mai
ci siamo andati in auto, a far spese..)
Ora comprendo, sarai indaffarato
o qualche impedimento t'ha bloccato;
ma io son stanco qui di rimanere,
il sole è caldo, ho sete, vorrei bere..
Sono già stanco pure di abbaiare..
il sole picchia, mi par di morire...
in lungo e in largo, sulla strada ho cercato:
con ansia e affanno, tracce tue non ho trovato.
Perché non torni ad abbracciarmi, Amico?
Le coccole mi mancano più ancora della pappa...
Beh, sai cosa ti dico? Io, come sempre, me ne starò buono, qui..
(e... t'aspetto...)
Luciana Bianchi Cavalleri
CANI IN PARADISO
Ci sarà un Paradiso anche per i cani?
Quei cani affamati, bastonati, abbandonati...
Ci sarà certo, un Paradiso, perché nell'inferno
ci sono già stati, qui sulla terra.
Ci deve essere il Paradiso per chi non ha mai
incontrato di un padrone il sorriso
ma anche per chi, fortunato, nella vita
è stato amato; esisterà di certo
il loro Paradiso, con tanti Angeli a cui donare
un amore assoluto e infinito come il mare,
un tesoro che l'uomo ha rifiutato.
Sarà bello quel Paradiso dove correre liberi
da catene, su e giù nell'immensità.
E amare, senza essere mai più traditi,
da qui all'Eternità.
Cesarina Santoni
AD UN AMICO FEDELE
Tra noi non vi sono parole per rivelarci segreti,
per raccontarci le gioie o le pene, ma i tuoi occhi sinceri
confermano un tacito accordo alla mia mente.
Dal tono di voce tu riconosci
il mio umore e rispondi ad un gesto senza volerne il perché.
Segui velocei miei passi o immobile mi resti accanto
custode di tanti pensieri che non capisci e me ne consoli.
Così percorriamo le vie misteriose che uniscono un uomo al suo cane.
Tra noi non vi sono parole: ti guardo e per dirmi
che mi vuoi bene a te basta soltanto la punta della tua coda.
Anna Balestri Menichini
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AREA PERSONALE
UN CUCCIOLO SPECIALE
Un giorno d’estate, Matteo, un bambino di 9 anni, si gustava il suo gelato al pistacchio dopo esser stato dalla nonna e averla aiutata a fare la spesa. Ma, poco prima di arrivare a casa, vide il negoziante di calzature che stava appendendo sulla vetrina del suo negozio un cartello che diceva: “Cuccioli in vendita”.
Incuriosito Matteo si fermò. Dopo una breve riflessione, chiese al proprietario del negozio: “A quanto vendi i cuccioli?”. Il negoziante rispose: “A trenta euro”. Il bambino mise la mano in tasca e tirò fuori alcuni spiccioli. “Io ho tre euro e cinquanta centesimi, è il resto della spesa che la nonna mi ha regalato. Se la mamma è d’accordo, posso averne uno?”.
Il negoziante sorrise ed emise un fischio. Da una cuccia uscì Laika, una bella cagnolina che percorse il negozio seguita da cinque minuscoli batuffoli dal pelo lungo. Un cucciolo però rimaneva indietro.
Subito Matteo notò il cucciolo ritardatario e chiese: “Che cosa ha che non va questo bel cagnolino?”. Il negoziante spiegò che il veterinario aveva visitato il cucciolo ed aveva scoperto che aveva un difetto all’anca e quindi avrebbe zoppicato sempre, rimanendo storpio per tutta la vita.
Il bambino a queste parole si entusiasmò e, indicando il cucciolo zoppo disse subito: “È questo il cucciolo che voglio comprare”. Il negoziante cercò di dissuaderlo: “No, non ti conviene comprarlo. Se proprio lo vuoi te lo regalo”. Il bambino, quasi indignato, guardò diritto negli occhi il negoziante e obbiettò dicendo: “Non voglio che me lo regali. Quel cagnolino vale tanto quanto gli altri cani e io pagherò il prezzo per intero. Adesso le do tre euro e cinquanta centesimi, poi, se la mamma sarà d’accordo, le darò cinque euro ogni mese fino a quando non avrò pagato tutto”. Il negoziante meravigliato disse: “Non vorrai davvero comprare questo cagnolino? Pensaci bene! Non potrà mai correre, saltare e giocare con te come fanno gli altri cuccioli”.
A questo punto Matteo arrotolò i pantaloni facendogli vedere la sua gamba sinistra sorretta da un sostegno metallico. Così, attirando l’attenzione del negoziante, mormorò dolcemente: “Guardi la mia gamba: neanche io posso correre tanto bene, il cuccioletto avrà bisogno di qualcuno che lo capisca e gli sappia dare affetto!”.
da La Fattoria di Nonna Sara
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