LA PREGHIERA DEL GATTO
Anche se sono troppo orgoglioso per pregare, e posso sembrare una creature molto indipendente, ti chiedo cure ed attenzioni. Conto su di te per il mio benessere molto più di quanto tu possa pensare. Quindi ti prometto, mio benefattore, che non sarò per te un fardello e che non ti chiederò più di quello che tu puoi darmi. Se mi guarderai, sarò per te una pacifica isola di serenità; un morbido corpo vellutato da accarezzare, e farò le fusa con piacere per riposare le tue stanche orecchie. Siccome sono un buongustaio che apprezza le diverse sensazioni che dà il palato, ti prego di darmi vari cibi nutrienti e acqua fresca ogni giorno. Tu sai, mio caro amico, come mi piace vivere. Dammi, ti prego, un posto caldo e riparato dove posso riposare in pace e sentirmi al sicuro. Se mi sono ferito in battaglia o sto male, ti prego di curarmi gentilmente, e provvedere affinché io sia curato da mani amorevoli e competenti. Per favore, proteggimi dagli umani disumani che vorrebbero farmi male e torturarmi per il loro divertimento. Sono abituato al tuo tocco gentile e non sempre sono così sospettoso da capire quando qualcuno si avvicina a me in modo malizioso. Nei miei ultimi anni, quando i miei sensi diminuiscono, e le mie infermità diventano gravose da sopportare, concedimi le comodità e la dignità che desidero per i miei ultimi giorni e aiutami, gentilmente, nel mio dolore o nella morte. Ascolta questa preghiera, mio caro amico, il mio destino dipende da te.
Autore Sconosciuto
IL PONTE DELL'ARCOBALENO
C'è un posto in Paradiso, chiamato "Ponte dell'Arcobaleno". Tutti sono felici e contenti, tranne che per una piccola cosa: Una pioggia di baci felici bagnerà il tuo viso: Allora attraverserete, insieme. Il Ponte dell'Arcobaleno……… |
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Hachiko
Post n°283 pubblicato il 24 Ottobre 2011 da angeli_senza_ali
Oggi, mi è tornato in mente un film che è uscito alcuni anni fa e che, ancora adesso, mi commuove solo a parlarne.. Il film in questione è "Hachiko", la storia meravigliosa di un cane e della sua straordinaria amicizia con il suo amatissimo padrone.. Il film la ripropone in chiave americana ma, la vera storia, è di origine giapponese.. Ve la propongo qui, tratta da Wikipedia. ___________ Hachiko nacque in una fattoria di Odate, nella Prefettura di Akita, il 10 novembre 1923. Era un esemplare maschio di Akita bianco. All'età di due mesi, venne adottato da Hidesaburo Ueno, un professore universitario del dipartimento agricolo di Tokyo, che lo portò con sé nella sua abitazione a Shibuya. Ogni mattina, il professor Ueno, pendolare per esigenze di lavoro, si dirigeva alla stazione di Shibuya per andare a lavorare. Il suo fedele cane lo accompagnava sempre e ritornava alla stazione quando il suo padrone rientrava dalla giornata lavorativa. Il 21 maggio 1925, Ueno morì di ictus mentre era all'università. Hachiko, come ogni giorno, si presentò alla stazione per le 3 del pomeriggio (l'orario in cui il suo padrone solitamente arrivava), ma il professor Ueno non era ancora tornato. Il cane attese invano il suo arrivo. Ciononostante, tornò alla stazione il giorno seguente e fece così anche nei giorni successivi. Con il passare del tempo, il capostazione di Shibuya e le persone che prendevano quotidianamente il treno iniziarono ad accorgersi di lui e cercarono di accudirlo, offrendogli cibo e riparo. Con il tempo, tutto il popolo giapponese venne a conoscenza della storia di Hachiko; molte persone cominciarono ad andare a Shibuya solo per vederlo e per poterlo accarezzare. Nonostante il passare degli anni e il progressivo invecchiamento, il cane continuò comunque a recarsi alla stazione, esclusivamente la sera, quando il suo padrone sarebbe dovuto arrivare. Nell'aprile 1934, venne realizzata, ad opera dello scultore Teru Ando, una statua in bronzo con le sue sembianze, posta nella stazione di Shibuya; un'altra simile venne eretta ad Odate, la sua città natale; lo stesso cane fu presente all'inaugurazione. L'8 marzo 1935 Hachiko morì di filariasi all'età di 12 anni, dopo aver atteso ininterrottamente per ben 10 anni il ritorno del suo padrone. La sua morte impietosì la comunità nipponica; la notizia venne inserita in tutte le prime pagine dei giornali giapponesi e venne dichiarato un giorno di lutto per ricordare il suo reiterato gesto di fedeltà nei confronti del padrone. _______________ L'amicizia e l'amore, che dimostrano queste creature, va al di là di ogni altro sentimento che molti esseri umani possano mai provare.. Non esistono parole in grado di descriverlo.. |
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ABBANDONO ESTIVO
M'hai insegnato ad attenderti paziente,
quand'andavamo insieme per le spese:
così aspettavo, seduto fuor dell'uscio
poiché (fuori era scritto) lì non potevo entare...
Abbiam giocato, anche più volte, a nascondino:
ma ti trovato sempre... (ho naso fino);
ma... quando la pallina anche ieri mi hai tirato,
perché non l'hai ripresa e te ne sei andato?
Che strano il posto dove m'hai lasciato...
la strada è dritta, non c'è il panettiere,
né c'è il lattaio, neppure il salumiere...
(e non capisco neanche perché mai
ci siamo andati in auto, a far spese..)
Ora comprendo, sarai indaffarato
o qualche impedimento t'ha bloccato;
ma io son stanco qui di rimanere,
il sole è caldo, ho sete, vorrei bere..
Sono già stanco pure di abbaiare..
il sole picchia, mi par di morire...
in lungo e in largo, sulla strada ho cercato:
con ansia e affanno, tracce tue non ho trovato.
Perché non torni ad abbracciarmi, Amico?
Le coccole mi mancano più ancora della pappa...
Beh, sai cosa ti dico? Io, come sempre, me ne starò buono, qui..
(e... t'aspetto...)
Luciana Bianchi Cavalleri
CANI IN PARADISO
Ci sarà un Paradiso anche per i cani?
Quei cani affamati, bastonati, abbandonati...
Ci sarà certo, un Paradiso, perché nell'inferno
ci sono già stati, qui sulla terra.
Ci deve essere il Paradiso per chi non ha mai
incontrato di un padrone il sorriso
ma anche per chi, fortunato, nella vita
è stato amato; esisterà di certo
il loro Paradiso, con tanti Angeli a cui donare
un amore assoluto e infinito come il mare,
un tesoro che l'uomo ha rifiutato.
Sarà bello quel Paradiso dove correre liberi
da catene, su e giù nell'immensità.
E amare, senza essere mai più traditi,
da qui all'Eternità.
Cesarina Santoni
AD UN AMICO FEDELE
Tra noi non vi sono parole per rivelarci segreti,
per raccontarci le gioie o le pene, ma i tuoi occhi sinceri
confermano un tacito accordo alla mia mente.
Dal tono di voce tu riconosci
il mio umore e rispondi ad un gesto senza volerne il perché.
Segui velocei miei passi o immobile mi resti accanto
custode di tanti pensieri che non capisci e me ne consoli.
Così percorriamo le vie misteriose che uniscono un uomo al suo cane.
Tra noi non vi sono parole: ti guardo e per dirmi
che mi vuoi bene a te basta soltanto la punta della tua coda.
Anna Balestri Menichini
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AREA PERSONALE
UN CUCCIOLO SPECIALE
Un giorno d’estate, Matteo, un bambino di 9 anni, si gustava il suo gelato al pistacchio dopo esser stato dalla nonna e averla aiutata a fare la spesa. Ma, poco prima di arrivare a casa, vide il negoziante di calzature che stava appendendo sulla vetrina del suo negozio un cartello che diceva: “Cuccioli in vendita”.
Incuriosito Matteo si fermò. Dopo una breve riflessione, chiese al proprietario del negozio: “A quanto vendi i cuccioli?”. Il negoziante rispose: “A trenta euro”. Il bambino mise la mano in tasca e tirò fuori alcuni spiccioli. “Io ho tre euro e cinquanta centesimi, è il resto della spesa che la nonna mi ha regalato. Se la mamma è d’accordo, posso averne uno?”.
Il negoziante sorrise ed emise un fischio. Da una cuccia uscì Laika, una bella cagnolina che percorse il negozio seguita da cinque minuscoli batuffoli dal pelo lungo. Un cucciolo però rimaneva indietro.
Subito Matteo notò il cucciolo ritardatario e chiese: “Che cosa ha che non va questo bel cagnolino?”. Il negoziante spiegò che il veterinario aveva visitato il cucciolo ed aveva scoperto che aveva un difetto all’anca e quindi avrebbe zoppicato sempre, rimanendo storpio per tutta la vita.
Il bambino a queste parole si entusiasmò e, indicando il cucciolo zoppo disse subito: “È questo il cucciolo che voglio comprare”. Il negoziante cercò di dissuaderlo: “No, non ti conviene comprarlo. Se proprio lo vuoi te lo regalo”. Il bambino, quasi indignato, guardò diritto negli occhi il negoziante e obbiettò dicendo: “Non voglio che me lo regali. Quel cagnolino vale tanto quanto gli altri cani e io pagherò il prezzo per intero. Adesso le do tre euro e cinquanta centesimi, poi, se la mamma sarà d’accordo, le darò cinque euro ogni mese fino a quando non avrò pagato tutto”. Il negoziante meravigliato disse: “Non vorrai davvero comprare questo cagnolino? Pensaci bene! Non potrà mai correre, saltare e giocare con te come fanno gli altri cuccioli”.
A questo punto Matteo arrotolò i pantaloni facendogli vedere la sua gamba sinistra sorretta da un sostegno metallico. Così, attirando l’attenzione del negoziante, mormorò dolcemente: “Guardi la mia gamba: neanche io posso correre tanto bene, il cuccioletto avrà bisogno di qualcuno che lo capisca e gli sappia dare affetto!”.
da La Fattoria di Nonna Sara
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