angeli_senza_ali

Le specialiste del cuore..


 
Una testimonianza di ciò che i nostri amici pelosi sanno fare..Una storia che fa riflettere..E' un po' lunga, ma è un fatto accaduto realmente e vale la pena di leggerla..__________________In una piovosa giornata dell'ottobre 1992 stavo passeggiando lungo un sentiero che costeggia la spiaggia nei pressi della mia abitazione e godendomi la frizzante aria autunnale. Molte case di vacanza estive erano ormai chiuse. Non avendo altro su cui concentrare la mia attenzione, cominciai ad osservare una gatta nera, che stava apparentemente tentando sia di impedire al suo piccolo di scappare in strada sia di dare la caccia a un uccello. Mi venne da ridere nel vedere quanto avesse in comune quella mamma gatta con tutte le mamme umane che conosco. Cercare di proteggere la prole, dedicandosi nel contempo alle proprie responsabilità familiari, costituiva davvero un compito arduo. Nell'avvicinarmi ai due gatti mi resi conto che, a giudicare dal loro pelo malconcio e dai corpi sparuti, dovevano essere in difficoltà. Mi informai presso i vicini, ma mi dissero solo che li vedevano gironzolare là attorno da alcuni giorni. Nel frattempo, mamma gatta non aveva mai interrotto i suoi disperati tentativi di procurare del cibo per il suo piccolo.Mi guardai in giro in cerca di eventuali altri gattini, ma non ne vidi. Convinta che quelle creature non avrebbero potuto sopravvivere ancora a lungo in quelle condizioni, le raccolsi e le portai a casa con me. In quel momento non mi sfiorò neppure l'idea che un giorno mi avrebbero restituito il favore, e avrebbero costituito un fattore cruciale per la mia salute e il mio benessere.Chiamai i gatti - entrambi femmine - Molly e Miss Minnie. Dopo che ebbi dato da mangiare a mamma Molly, che non doveva avere più di sei mesi di età, lei fu in grado di provvedere alle necessità della sua piccolina. Madre e figlia avevano un rapporto speciale, pur presentando personalità del tutto distinte. Dal primo momento in cui la presi in braccio, Molly cominciò a fare le fusa. Invece Miss Minnie, che per le sue dimensioni ridotte avrebbe potuto benissimo essere contenuta in una delle mie scarpe, imparò a fare le fusa solo parecchi mesi più avanti. Le due sembravano felici di stare insieme. Giocavano spesso e Molly passava la maggior parte della giornata a pulire il pelo suo e della sua piccolina.Alcuni anni dopo il loro arrivo nella mia casa, Molly cominciò a prendere una strana abitudine: ogni notte mi riscuoteva da un sonno profondo. Al mio risveglio, notavo che il cuore mi batteva all'impazzata e che la pressione e le pulsazioni erano alle stelle. Decisi di consultare un medico ma, nonostante la cura, continuai a non sentirmi bene. In diverse occasioni, nel corso della giornata, mi accadde persino di svenire e di riprendere conoscenza con Molly che mi leccava il naso per svegliarmi. La gatta andò avanti a prendersi cura di me in quel modo insolito e io proseguii con la mia vita caotica.Ad un certo punto mi accorsi che Molly aveva cominciato a dormire praticamente incollata alla mia testa. Di notte, a volte, mi destavo sentendo i suoi baffi che mi solleticavano il viso, mentre lei si strofinava contro la mia guancia e mi ascoltava respirare. Io mi giravo dall'altra parte e mi riaddormentavo, per poi essere svegliata di nuovo dai baffi di Molly. Fu all'incirca in quel periodo che cominciai ad assumere un nuovo farmaco. Quando i suoi effetti benefici si fecero sentire sul mio cuore, Molly smise di svegliarmi la notte e per molti anni i miei sonni tornarono tranquilli.Miss Minnie era diventata una graziosa gattina dal pelo grigio striato di nero, dalla folta coda e dalle grosse zampe. Assomigliava molto alla madre, sebbene Molly avesse la pelliccia nera, interrotta qua e là da qualche macchia bianca. Miss Minnie non era una gatta che amava le coccole. Anzi, dopo essere stata sterilizzata si fece riservata e piuttosto egocentrica. Perciò mi stupì parecchio vedere che stava modificando il proprio atteggiamento scostante.Nell'autunno del 1997, quando aveva circa cinque anni, Miss Minnie cominciò a svegliarmi di notte. Proprio come era solita fare anni prima la tenera e affettuosa Molly, così Miss Minnie fece suo lo strano rituale del camminare avanti e indietro sul mio corpo per svegliarmi. Le prime volte controllai che non avesse bisogno di qualcosa. Mi lasciava perplessa il fatto che, di notte, lei non si volesse mai allontanare dal mio letto. Se si accorgeva che non riusciva a svegliarmi con la sua passeggiata, si sedeva sul mio petto e mi leccava la faccia. Era come se Molly le avesse insegnato come comportarsi. Poi accadde un'altra cosa strana.Nel marzo del 1994 era venuto a stare con noi Harold, un gatto maschio di quattro mesi. La povera bestiolina non godeva di buona salute, sia sotto l'aspetto fisico che emozionale, e Miss Minnie si risentì nel vedere che Molly prodigava ad Harold le sue cure materne: probabilmente soffriva della sindrome della "figlia unica". Non le piaceva il fatto che Harold dormisse sul mio letto e, di solito, saltava giù non appena arrivava l'intruso. Ma durante l'autunno del 1997 la gatta rimase sempre al mio fianco e continuò a svolgere la sua missione, malgrado il risentimento che provava nei confronti di Harold.Grazie ai nuovi farmaci, sembrava che i miei problemi cardiaci fossero sotto controllo, così continuai a lavorare sodo. Poi, un giorno, mentre stavo facendo la mia solita passeggiata sulla spiaggia, il mio cuore parve impazzire. Riuscii a tornare a casa e a chiamare un'amica che faceva l'infermiera. Lei venne e mi fece trasportare immediatamente al pronto soccorso.Una volta in ospedale, fui collegata a un apparecchio che monitorava le funzioni cardiache. Durante tutta quella notte, le infermiere continuarono a svegliarmi. Mi resi conto che era proprio ciò che Molly e Miss Minnie avevano fatto nel corso di tutti quegli anni; sicuramente le mie infermiere a quattro zampe avevano dovuto accorgersi di quando il mio cuore accelerava il ritmo o cessava di battere, e allora mi svegliavano. Adesso che ero ammalata e avevo il tempo di riflettere capii che, le mie due gattine, erano degli angeli e ringraziai Dio per avermele fatte incontrare in quella piovosa giornata di ottobre, tanto tempo prima.Nell'estate 2003 Miss Minnie riprese l'abitudine di sedersi sul mio petto. Mi dava fastidio. Per quanto tentassi di spingerla via, lei tornava. A settembre consultati un altro specialista. Questi, dopo avermi visitata e sottoposta a un monitoraggio cardiaco durante tutto il fine settimana, mi chiamò per dirmi che gli esami avevano registrato un arresto cardiaco, di otto secondi alla volta, per parecchie volte ogni notte. "Deve sottoporsi subito a un intervento chirurgico", dichiarò. D'un tratto compresi che questo era quanto Molly e Miss Minnie avevano tentato di dirmi quando mi svegliavano di notte.Dopo che ebbi raccontato al cardiologo ciò che le mie gattine erano andate avanti a fare per anni, lui commentò: "Si sono comportate come dei veri pacemaker". E io sono davvero convinta che queste due meravigliose creature mi abbiano assistita e tenuta in vita finché il cardiologo non mi inserì uno stimolatore cardiaco nel torace.Molly e Miss Minnie sono state le mie infermiere personali per quasi tutta la loro vita. Col passare del tempo ho imparato a dare più ascolto alle mie due specialiste del cuore ed ho capito che erano molto più intelligenti di me riguardo la mia salute. Ho anche rallentato il ritmo forsennato delle mie giornate. Le mie due gattine parvero comprendere che avevo cominciato a prendermi maggiore cura della mia persona e, alla fine, si mostrarono meno ansiose.Come ho avuto poi modo di scoprire, anche Molly soffriva di cuore. Se n'è andata nel sonno, ed è stata una perdita che ancora mi fa soffrire. A volte mi rattrista pensare che, se fosse stato possibile, un pacemaker avrebbe potuto aiutarla, visto che è morta a causa dello stesso mio disturbo. Sono anche grata che Harold sia entrato a far parte della nostra vita. Le cure del veterinario e l'affetto di Molly lo hanno guarito e ora lui e Miss Minnie possono contare l'uno sull'altra per farsi compagnia. Entrambi sentono moltissimo la mancanza di Molly e Harold ha continuato a cercarla per mesi.Quanto al mio cuore, adesso so di stare bene. Da quando mi è stato inserito il pacemaker, Miss Minnie non è più venuta a sedersi nemmeno per una volta sul mio petto.(dal libro "Angeli a quattro zampe")