vivere per amare

IL MIO INCUBO


RIFERIMENTI A FATTI ,DATE,LUOGHI E PERSONE SONO PURAMENTE CASUALI E DI FANTASIA (O FORSE NO ) Tutto comincia,quel maledetto 16 maggio del 1985. E’ la classica partenza per la naia,destinazione Pisa,corpo dei parà.Ma,nemmeno 48 ore dopo,sono di nuovo sopra un treno,stavolta destinazione casa.Per una questione di sovrannimero vengo rispedito a casa,qualcuno mi dice che da li a qualche mese,sarei stato richiamato,o per la stessa destinazione o per altro,sottolineando anche che c’era la possibilità di esser pure congedato per esubero. Passa un’anno esatto,siamo al 16 maggio 1986,eccomi di nuovo sopra un treno,destinazione stavolta Pesaro,rieccomi ancora una volta alla naia,ma al contrario di prima ora ci sono tutti i presupposti per restarci. Anche se il corpo non è quello che avevo scelto,mi tocca ,è la legge,e dunque mi rinbocco le maniche,me ne faccio una ragione affinché il tutto possa pesarmi il meno possibile,con la speranza che l’anno passi velocemente. In quella caserma ci resto poco più di 3 settimane,faccio il giuramento,mi assegnano la destinazione e il ruolo,che da lì a poco avrei svolto per la mia nazione. Motociclista,questo era quello che sarei dovuto diventare,pensai,mica male dato che adoro le moto,unisco l’utile al dilettevole,destinazione Bologna,ma bene, aggiunsi al mio precedente pensiero,mi è andata proprio da dio,oltre alla moto anche una splendida città. Giunto in quel di Bologna,mi diedero pochi giorni per potermi ambientare,mi spedirono subito in un’altra caserma,dove feci una sorta di corso di guida della durata di circa 10 giorni,non che ne avessi bisogno,portavo già la moto,ma la routine militare ciò prevedeva. Corso finito,abilitazione alla guida ottenuto,ritorno alla caserma madre,nemmeno il tempo di depositare il mio zaino,e vengo chiamato a rapporto dal comandante.Insieme a me ci sono Marco e Giulio,il primo di Bergamo,il secondo di Roma,da lì a poco si sarebbe aggiunto anche Fabio di Sassari,proveniente da un’altra caserma.Già ma che abbiamo noi quattro in comune,dato che io e Fabio siamo motociclisti,mentre mMarco è un cuoco,e Giulio boh non mi ricordo. Durante quella seduta dal comandante noto che sulla sua scrivania ci sono i nostri ruolini di tiro a fuoco,da li a poco scoprirò il perché,ci comunica il nostro momentaneo ma ulteriore trasferimento in un’altra caserma,per un corso di perfezionamento al tiro di precisione,il tutto stava accadento,perché eravamo risultati i migliori del nostro corso,dunque destinazione Roma. Il corso ha la durata di circa tre settimane,in cui vengono alternate lezioni teoriche e pratiche,il tutto scorre abbastanza velocemente,dato le materie trattate sono molto interessanti e divertenti pure. Studiamo traiettorie ,potenza di fuoco da usare in base alla distanza e alle varie situazioni,come saper sfruttare il vento e le sue traiettorie,addirittura ,alcune lezioni yoga,improntate sul saper ascoltare il proprio respiro e cuore,affinché si possa raggiungere la massima concentrazione. A corso finito,si ritorna in quel di Bologna,con la solita domanda che da quando siam partiti ci attanaglia tutti e quattro:ma perché tutto ciò? Qualcuno a Roma ci a risposto che al nostro ritorno in sede avremmo avuto quella risposta. Ed’eccoci di nuovo a rapporto dal comandante,che ci fa i suoi complimenti per il risultato ottenuto,ci consegna una licenza premio di cinque giorni,e che al nostro rientro,da quella licenza ci avrebbe comunicato il nostro nuovo incarico e quali sarebbero state le nostre sorti in quei mesi che ci rimanevano di naia. Non so il perché,ma ebbi subito l’inpressione che nulla di buono stava accadendo,che, anche se la cosa m’intragava per il suo mistero,questa mia impressione mi tormentava. Al rientro ci furono date le nuove consegne,il mio compito,anzi il nostro visto che tutti e quattro saremmo stati nella stessa barca,era sempre quello di motociclisti,con l’unica eccezione,che invece di fare i turisti saremmo stati utilizzati per scorte armate,a mezzi e uomini. Ora se consideriamo il periodo,non è che ci fosse molta voglia di stare allegri,fra la banda della uno bianca che seminava terrore in tutta la zona della romagna,varie fazioni terroristiche,che fra rapine e assalti in armerie militari e un certo gheddafi che da lì a poco avrebbe avuto la bella idea di lanciare due razzi,direzione Sigonella, insomma. Quei mesi di naia passarono molto velocemente,e ben presto mi trovai innanzi al giorno del tanto atteso congedo,ma quell’impressione che mi aveva tormentato all’inizio si fece risentire. Il resto nel prossimo capitolo baci buonanotte