Negli angoli di casa

Welcome 2 my life


Non ti aspettavi nulla di ciò che sarebbe avvenuto, ma aprivi la tua porta cedendo il passo con un sorriso grande. Non ti aspettavi di ridere sotto le stelle, non ti aspettavi di filmarmi ballare, né di stropicciarmi i capelli come il pelo folto di un bastardo fedele. Non ti aspettavi di proteggere il tuo cibo dai miei sguardi famelici a kebab trangugiato. Non ti aspettavi le coincidenze, le anticipazioni, la perfetta sincronia dei pensieri. Così come non ti aspettavi, e chi lo farebbe, i miei momenti di sanguinolento dolore, le mie croste che sembravano non voler cedere alla pelle nuova che premeva da sotto. Non ti aspettavi, e come avresti potuto, il susseguirsi di colpi feroci al ventre, alla mandibola, alle reni. Non pensavi ti avrebbero assalito, picchiato e derubato. E infatti non è successo, a guardarci i corpi integri e smagriti. Non ti aspettavi il gioco di squadra, l'armonia dei passi e le piroette improvvise. Non ti aspettavi una continua altalena. Ma ci stiamo seduti sopra sullo stesso seggiolino, come due gemelli eterozigoti a cinque anni in un parco giochi: stretti uno a fianco all'altro, tenendoci per mano, mentre l'oscillazione ci toglie il respiro e ci gridiamo nel vento: "Dopo questa però andiamo a costruire un'astronave di sabbia, vero?".