Negli angoli di casa

Tarka mosás 40° centrifugálás


Che non so perché mi fa pensare a "Certo bisogna farne di strada..."Budapest è una città straordinaria. Una bomboniera piena di confetti saporiti, tutti stretti stretti vicini fra loro. E la gente ha voglia di parlare, di conoscere, di confrontarsi. Non so se dipenda dai luoghi che frequento, tutti un po' ma anche tanto underground, ma ogni sera che si esce si finisce per conoscere qualcuno. L'altra sera, intorno al tavolino c'era un'italiana, un americano, un ungherese di vojvodina, una serba, un ungherese. Poco dopo, si sono aggiunti un austriaco che vive a berlino e due georgiani di Georgia, Tbilisi. Non avevo mai parlato con un georgiano in vita mia. Men che mai con un "visual artist". Per non parlare di quando sto seduta al tavolo dei gangster, e la gente viene da noi, quasi fossimo i padroni del pub, mentre siamo lì, la nostra piccola banda, a ricostruire il mondo su basi migliori.Credo che questo senso di stordita leggerezza, di stuporosa curiosità e accoglienza, abbia almeno per me a che fare con il fatto che di fronte a una dicitura come quella nel titolo, io debba armarmi di dizionario e cercare di ricordare se lás significa "con" o "senza". Anche perché fuori fa ancora freddo, nonostante le prime gemme sull'albero di fronte alla porta di casa. E i panni ce ne mettono ad asciugarsi. Come le ferite, i tagli, le ustioni. Ma poi si asciugano, la pelle torna rosea e nuova, e anche i panni si possono piegare e riporre in un armadio che non c'è.