Negli angoli di casa

Come in un campo di lava (o in una discarica sottodimensionata)


"Living in Italy now is like being trapped in a field of lava slowly but irreversibly sliding down a mountainside."Sono tornata a casa col cuore gonfio di pena. Per il mio paese, per la mia città, per i miei amici. Per lo schifo nelle strade, sui muri e sugli schermi, per l'immondizia in ogni angolo. Quello che mi schifa non è che l'immondizia non venga raccolta. È che si trovi naturale gettare pacchetti di sigarette, carte di gelati, torsoli di mela, giornali, fazzoletti moccolosi, assorbenti usati, direttamente per terra. Perché farlo vuol dire ritenere la cosa pubblica cosa di nessuno, anziché cosa di tutti. E questo è uno dei sintomi, forse il più lieve e ininfluente (ma io sono quella che si sofferma sull'inezia) di una società civile che tale non è. Né civile, né società. Non è l'immondizia il problema, è ciò che manifesta. E non sto parlando di Napoli (che poi... l'avranno davvero risolta, l'"emergenza" rifiuti? qualcuno sa niente?), ma delle strade, centrali e non, di Roma. Dove la discarica c'è e i camion della nettezza urbana passano (sì, alle ore più infami, manco fossero temporizzati per rompere i coglioni).E mi si gonfia il cuore di pena. E spero, sempre più flebilmente, che il mio paese torni ad essere un posto in cui io abbia piacere di tornare, a cui non abbia vergogna di appartenere, per cui possa sorridere senza amarezza. Chi visse sperando...