Negli angoli di casa

Un anno sono 365 giorni


Questo dato ovvio è il miglior titolo che sia riuscita a trovare. Un anno sono 365 giorni. Ognuno di essi prezioso e degno di essere vissuto. Ognuno di essi "worth it", che non mi viene in italiano ma non è questa la cosa essenziale. La cosa essenziale è che questo era il blog di una persona sola, delusa, illusa e ferita. Senza piangermi troppo addosso, anche perché il 90% delle volte me l'ero andata a cercare, posso guardare indietro a 365 giorni fa, al freddo che faceva, molto più di ora, a chi eravamo e a cosa ci siamo detti, e sorridere deliziata di cosa mi aveva riservato la vita. Penso che la cosa più bella che possa capitare a un essere umano è essere amati esattamente così come si è, e amare senza reconditi progetti di modifica dell'altro. Con un tesoro del genere, tutto assume un sapore diverso. E ogni mattina e ogni sera cercarsi e trovarsi dà un senso più vero alle cose.A questo penso, nel letto della nostra casa nuova in cima ai tetti di questa città che amo, che mi rende felice ogni volta che scendo le scale e mi immergo nella sua vita. A questo, che brilla di una luce così vivida da oscurare le brutture e la tristezza del passato. A questa nuova vita così vicina al cielo, dopo dieci anni di piano terra e seminterrato. Alle grida degli ubriachi che arrivano dalla strada (il prezzo che si paga per abitare in mezzo alla movida), che col passar dei mesi iniziano ad assumere un significato, e al vibrare dei pavimenti di legno quando passa il filobus che va fino a Buda.Penso anche che nulla sia gratis, nella vita, e che ci sia sempre un bilancio, e un prezzo da pagare. Quello che pago io, e lo pago con gioia, è lo spegnersi della mia creatività. La vedo farsi fiacca e scrollare le spalle, come a dire che non ne vale la pena. E davvero, perché perdermi in qualche altro mondo, quando amo e assaporo quello in cui vivo?Ci sono tempi che si aprono e si chiudono. Quello che in parte si riflette in questo blog è un tempo chiuso senza rimpianti. E soprattutto (e in ogni caso) con nessun rimorso.Quello che si è aperto 365 giorni fa è tutto da vivere. E ho intenzione di farlo.Non è escluso che torni ad avere voglia di tenere un blog. Non cancello questo, come non si cancella il passato, e se mai ne farò un altro il link sarà anche qui.Ma la Raver adesso abbassa il cappuccio e può di nuovo legare i capelli, tiene la chitarra nel fodero e non si affaccia quasi più neanche su Facebook. Sorride, guarda il passato, e pensa di essere diventata miope, perché più di una quindicina di mesi indietro non riesce quasi più a vedere.