angolo... acuto

ART ON THE BEACH


C’è una lunga panca di marmo semicircolare che disegna il limite orientale di Porta Romana, accesso alla città da sud, dalla vecchia flaminia che arriva da Roma.Negli anni 70 e 80 era “la spiaggetta”, il ritrovo pomeridiano di (noi) giovani adolescenti che facevamo di questo luogo metropolitano di stazionamento e passaggio il nostro “face book” ante litteram: ci si ritrovava con amici e conoscenti , si allacciavano nuove amicizie, si discuteva molto sui “mi piace”, si condivideva un po’ di vita, si facevano battute e scherzi, ci si innamorava e ci si lasciava, tutto live, senza uno straccio di approccio virtuale (telefonini e computer di là da venire…). In quegli anni era quasi impossibile trovare un posto libero per sedersi e si formavano vocianti capannelli di ragazzi in piedi intorno ai fortunati che se ne stavano seduti. Era “la spiaggetta” perché, nonostante il traffico della piazza, era un posto rilassante, assolato, di grande passaggio, c’era movimento di gente, a due passi dalla stazione dei treni e da quella degli autobus, ideale per “polleggiare” (ma di questo parlerò in un altro prossimo post) dopo le interminabili vasche lungo il vicino Corso.Negli anni 90 qualcosa si guastò, la spiaggetta divenne luogo di piccolo spaccio, di ubriacature serali, di fumo, di episodi di vandalismo, di scazzottate notturne, insomma di metropolitano imbarbarimento. Spesso la panca restava vuota, disertata, addirittura evitata, mentre i ragazzi cominciavano a colloquiare con i primi cellulari e si perse il gusto dell’incontro e del “polleggio”.Poi la fauna mutò ancora: arrivarono gli extracomunitari, qualche sfaccendato, i pensionati, un punkabestia... La lunga seduta di marmo non è così più stata luogo di attrazione per nessuno, si è seccato anche il platano che un tempo le faceva un po’ d’ombra. La tristezza dei pochi che vi si siedono e di quello che lasciano (una bottiglia vuota, un cartone di pizza, un pacchetto di sigarette, una lattina di birra… ) ha preso il sopravvento.Qualcosa però sta succedendo sopra quella pietra consumata, qualcuno sembra averla scelta per lasciare un messaggio, per risvegliare un pensiero sopito, per scuotere lo sguardo e incuriosire il passante fermo al semaforo. La settimana scorsa sono apparse, in bella mostra sul sedile di pietra, disposte a distanza regolare, alcune paia di vecchie scarpe e stivali… lunedì, un paio di sandali contornato da una serie di colletti di camicia ben inamidati… ieri, una boccia di vetro per pesci, una coperta ripiegata e un cesto di vimini…Segni del tempo?Installazioni d’arte contemporanea, provocazioni d’artista, street performances? Porta Romana beach nuovo museo all’aria aperta? La gente si ferma, guarda, sorride… …qualcuno si è pure fregato il paio di sandali e la boccia per i pesci. Segno dei tempi!