angolo... acuto

VITA DA POLLI


Anche i polli non vivono certamente una vita facile. E non solo perché destinati praticamente in massa ad una morte prematura (solo qualche gallina invecchia, prima di finire comunque a fare un buon brodo, e mai per morire di morte naturale), ma soprattutto perché la breve vita del pollo non è certo delle più entusiasmanti. Sia se nati e cresciuti in un allevamento industriale, sia se pasciuti in regime di semi libertà in un pollaio di campagna. Si presume però che il pollo non abbia né coscienza, né conoscenza, di tutto questo e, col poco cervello che si ritrova, pensiamo possa vivere in uno stato di felice ininterrotto stordimento.Prendiamo in esame ora, non il pollo industriale costretto in anguste e affollate gabbie metalliche condominiali dove l’occupazione perenne è rappresentata dall’ingurgitare mangimi di sospetta composizione sotto un’insostenibile luce artificiale altrettanto perenne, ma l’esemplare ruspante che passa il giorno a beccare grano, vermi e sassolini e la sera va a letto con le galline. Focalizzate lo sguardo del polletto in questione che vi guarda con sospetto, ma indifferente, gira la testa da un lato, dall’altro, poi becca un niente per terra, avanza con una zampa solleva l’altra trattenendola tra le piume delle cosce e la posa di nuovo tra la ghiaia. Intanto esplora il perimetro della rete, scruta il daffare degli altri polli, indaga curioso nelle loro attività e nelle loro scoperte, magari rubando un chicco di avena o un insetto tramortito. Emette deboli balbettii “co… co… co…”, procede lento in questa danza, si gode l’ombra dell’albero al centro del recinto, torna a scaldarsi al sole, rovescia il piattino con l’acqua, ma non se ne cura. Sembra circospetto, ma ha pensieri leggeri che lo abbandonano subito, guarda, osserva, commenta con un nuovo coccottìo, si ferma.Scuote il capo, becca due o tre sassetti, si accovaccia per non più di tre secondi e ricomincia la sua pacifica inutile ronda.Questo è polleggiare, ragazzi!“Ciao, che fai? Come stai? Come ti va? Dove te ne vai?...”La risposta non è attesa né dovuta, ma sarà sempre: “Sai com’è, sempre di corsa…!”Da quanto tempo è che non polleggio?