L'angolo di Jane

Per la libertà, per la giustizia, per il futuro


  
Forse non lo sapete, ma il governo vuole approvare l'ennesima legge bavaglio per internet, che prevede l'obbligo di rettifica entro 48 ore, pena multe salatissime, sulla base di una semplice richiesta scritta da parte di una eventuale parte lesa, indipendentemente dal fatto che la richiesta sia fondata e che ci sia stata davvero diffusione di notizie false.Non è previsto il ricorso ad alcuna parte terza neutrale, come ad esempio un giudice.In un nessun luogo del mondo esiste una legge simile, esclusi ovviamente i regimi totalitari.Da che parte sta andando l'Italia?O meglio, verso che baratro sta cadendo?C'è in corso la più grave crisi economica degli ultimi ottanta anni: internet, il web, la new economy, come viene chiamata ovunque, dovrebbe essere vista come una risorsa, non come qualcosa da affossare ad ogni costo.Internet non ha i confini di uno stato, internet non è la piccola Italia, o meglio non è la piccola testa di coloro che scrivono simili leggi.Non c'è un bavaglio gigante che possa essere messo ai siti web di tutto il mondo, in tutti i paesi, qualunque sia la loro legislazione.Domani un blogger censurato può scrivere le medesime cose su in sito finlandese e nessuno al mondo potrà fargli nulla.Allora perché penalizzare le risorse italiane? Perché farci essere sempre l'ultima ruota del carro del mondo?Perché nascere italiani significa vivere nell'ingiustizia, senza libertà, sotto il giogo delle cricche che si spartiscono il potere e i privilegi?In questo momento abbiamo una classe politica che ODIA l'Italia, che ODIA gli italiani, che vuole distruggere questo paese facendolo diventare lo zimbello del mondo e che sta remando contro gli interessi della maggioranza dei cittadini.Mettere un bavaglio ad internet significa uccidere la capacità dell'Italia di andare verso il futuro, di avere la libertà che serve, fra le altre cose, a creare una economia che funziona, a farci vivere tutti meglio, ad uscire dalla stagnazione che sta strozzando il paese.Ma forse qualcuno preferisce essere il re di un deserto piuttosto che un uomo comune in un Paese civile.Io sono INDIGNATA e ci tengo a dirlo, perché forse qualcuno crede che a nessuno importi, se anche ci tolgono fino all'ultima boccata di aria, se anche ci legano mani e piedi e ci privano di ogni libertà.