L'angolo di Jane

Uomini e topi - John Steinbeck


Titolo: Uomini e topi Titolo originale: Of Mice and Men Autore: John Steinbeck Traduzione: Cesare Pavese Casa editrice: Bompiani pag: 117 costo: 7,90 €"I migliori piani di Uomini e topi, vanno spesso in rovina, e non lasciano nient'altro che dolore e pena al posto della promessa gioia" (The best laid schemes o' Mice an' Men, Gang aft agley, An' lea'e usnought but grief an' pain, For promis'd joy! ).
A questi versi di "To a Mouse", ode scritta dal poeta scozzese settecentesco Robert Burns, in cui un uomo compiange un topo per aver distrutto la sua tana, ma al tempo stesso sé stesso per il fatto che il suo dolore non è legato solo al presente, come nel caso dell'animale, ma anche al ricordo di tutte le pene del passato, deve il suo titolo "Of Mice and Men", brevissimo romanzo scritto dal premio Nobel per la letteratura John Steinbeck, nel 1937.Protagonisti sono due braccianti agricoli, George Milton e Lennie Small, che peregrinano di ranch in ranch durante il periodo della grande depressione, alla ricerca di un lavoro, nella speranza di mettere da parte abbastanza denaro da acquistare un piccolo pezzo di terra e divenire infine padroni della propria vita.George e Lennie si conoscono fin dall'infanzia: il piccolo e acuto George si prende da sempre cura del gigante Lennie, dalla forza spropositata, ma dall'intelletto ritardato che, per la sua mania di accarezzare cose morbide, che siano vive e pensanti o meno, finisce spesso per mettersi in gravi guai, costringendo i due ad abbandonare gli impieghi che vengono loro affidati.Il racconto si apre proprio con George e Lennie che si dirigono a piedi verso il nuovo ranch che li accoglierà, dopo essere fuggiti dal precedente lavoro a causa del desiderio di Lennie di accarezzare il vestito di una donna, spaventandola a morte.Lennie è infatti totalmente incapace di distinguere tra bene e male, tra consentito e vietato, oltre ad avere una memoria labile e ad essere inconsapevole della propria forza, tanto da uccidere spesso piccoli topi, pensando semplicemente di accarezzarli.George ammonisce Lennie a comportarsi bene e gli elenca ciò che li attenderà se riusciranno ad avere abbastanza denaro: una fattoria tutta per sé, cibo in abbondanza, tanti animali morbidi per Lennie e la libertà di andare dove vogliono. Il racconto di un futuro migliore è come una mantra che tranquillizza Lennie e ridà fiducia a George, rinsaldando i loro legami.Nel nuovo ranch George e Lennie non sono i soli ad avere sogni irrealizzati e aspirazioni frustrate:  l'anziano  Candy, dalla mano mozzata, aspirerebbe ad esempio una vecchiaia tranquilla e ad una fine differente da quella del proprio cane, ucciso con un colpo di pistola perché troppo vecchio proprio dopo l'arrivo di Milton e Small, mentre Crooks, unico uomo di colore del ranch vorrebbe un posto dove non essere l'unico sempre escluso da tutto perché differente; infine anche la giovane moglie del figlio del padrone del ranch, da tutti vituperata perché troppo "provocante", è in realtà solo una ragazza troppo sola, che aspirava un tempo ad una carriera nel cinema, sfumata la quale ha ripiegato su un infelice matrimonio.Nel nuovo ranch però le cose non si mettono subito bene: il figlio del padrone Curley, con molti complessi a causa della sua bassa altezza, prende subito di mira Lennie, che lo ferisce involontariamente.Nonostante il tentativo di George di proteggerlo, Lennie è predestinato a distruggere ciò che tocca: troppo forte, e proprio per questo troppo debole, per affrontare una vita in comune con altri, l'uomo finisce per commettere un omicidio.George prenderà infine una decisione shockante: consapevole del fatto che Lennie non potrebbe mai capire la portata di ciò che ha commesso, che non sarebbe mai in grado di affrontare ciò che lo attende se catturato, decide di sparargli per risparmiargli un dolore più grande, così come all'inizio del libro uno dei braccianti aveva sparato al cane troppo vecchio di Candy.Nonostante ogni buon sentimento, come il desiderio di miglioramento dei protagonisti, il candore di Lennie, il senso di amicizia di George, nonostante ogni tentativo di cambiare il proprio stato, la triste morale di questa storia è che nella società, così come è costruita, non c'è posto per la debolezza e che inevitabilmente gli ingranaggi che la compongono finiscono per stritolare quelli che non sanno adattarsi in fretta.Quello descritto da Steinbeck è un mondo crudele, freddo e senza speranza, dipinto senza riguardo ai buoni sentimenti: un luogo dove si spara ad un animale perché è vecchio, o un uomo viene insultato, picchiato o isolato perché nero, dove vige la legge del più forte, che di solito è quella di chi ha più denaro. A causa dei temi molto forti, come eutanasia e razzismo, e del linguaggio politicamente scorretto (ad esempio il personaggio di Crooks viene definito "negro" da chi lo vuole provocare), "Uomini e topi" vanta il primato di essere fra i libri più bannati  negli U.S.A. dalle biblioteche pubbliche, nonostante sia considerato un classico della letteratura americana, forse perché il realismo spietato di Steinbeck deve essere stato spesso confuso con una condivisione di ciò che viene mostrato nel suo libro: se un uomo viene insultato perché nero in questo volume, non è certo perché l'autore è razzista, ma è per mostrare come sia dura la vita di chi è invece costretto ad affrontare quegli insulti da sempre, per portare il lettore ad immedesimarsi e a comprendere ad esempio il personaggio di Crooks.Una lettura ambientata dopo la grande crisi del '29 che conserva intatto tutto il suo potenziale corrossivo: come George e Lennie, anche i lavoratori di oggi vivono spesso di precariato, con sogni modesti, ma sempre troppo grandi per quello che la società sembra riservargli. Un posto a volte crudele, dove ai deboli si chiede ancora troppo spesso di farsi da parte o morire.