L'angolo di Jane

La lunga oscura pausa caffè dell'anima - Douglas Adams


Titolo: La lunga oscura pausa caffè dell'anima Titolo originale: The Long Dark Tea-Time of the Soul Autore: Douglas Adams Traduzione: Marco e Dida Paggi Casa editrice: Mondadori pag: 273 costo: 10,00 €
Dopo essere stato pubblicato in inglese per la prima volta nel 1988, dopo "appena" 23 anni dall'edizione originale, finalmente viene tradotto  in italiano da Mondadori il secondo capitolo della saga di Dirk Gently, il cui primo volume "L'investigatore olistico Dirk Gently" aveva visto la luce sotto l'egida di Feltrinelli, nel lontano 1996. Nel complesso un lettore italiano avrebbe dovuto aspettare almeno 15 anni fra il primo ed il secondo volume: spero che nessuno abbia trattenuto il fiato nel frattempo, ma a chi lo ha fatto consiglio di dedicarsi alla saga "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George R.R. Martin, che promette di regalare ai suoi lettori, sebbene per motivi diversi, le stesse identiche soddisfazioni, visto che fra un libro ed il seguente possono passare anche sei anni e in Italia vengono pubblicati addirittura divisi in tre volumi, pubblicati a distanza di mesi.Forte del rinnovato successo, diffuso dalla rete, della saga de "Guida galattica per gli autostoppisti" dello stesso autore, la Mondadori ha deciso di dare alle stampe il secondo capitolo di un'altra serie già iniziata da un altro editore ma, fortunatamente per i lettori, i due libri possono essere tranquillamente letti indipendentemente uno dall'altro.Formalmente il protagonista del volume è Svlad Cjelli, detto Dirk, autosoprannominatosi Gently (Dirk Gently significa più o meno "pugnale gentile"), individuo circondato fin dai tempi scolastici, come viene spiegato nel precedente volume, dalla fama di  di essere "un vampiro psichico, mistico, telepatico, visionario, chiaroveggente e psicossassico" (nessuno ha mai saputo cosa volesse dire psicosasssico"), vista anche l'origine materna dal "ramo più chic" transilvanico.In pratica Dirk ha, sebbene lo neghi sempre risolutamente, capacità di preveggenza e soprattutto quella di trovarsi invischiato in fenomeni inspiegabili, in cui si verificano una serie incredibile di coincidenze e fenomeni praticamente impossibili.Se il motto di Sherlock Holmes era "Eliminato tutto ciò che è impossibile, quello che resta, per quanto improbabile, è la verità", quello di Dirk Gently è , esattamente all'opposto,"niente è impossibile".Infatti Dirk si definisce un detective olistico e l'olismo è (cito wikipedia), "una posizione filosofica basata sull'idea che le proprietà di un sistema non possano essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti". Le indagini che lo vedono coinvolto sono sempre quindi complicatissime e sono il terreno ideale per lo svilupparsi della vera protagonista del volume, cioè una comicità surreale e travolgente che è il marchio di fabbrica di Douglas Adams, come sanno bene gli affezionati lettori della "Guida galattica".Questa volta Dirk si troverà alle prese niente meno che con gli dei Norreni (Thor ed Odino) e con una morte inspiegabile ad essi correlata. Giunto troppo tardi ad un appuntamento con un cliente, che ritiene di essere perseguitato da una mistica figura che porta sempre con sé una falce, Dirk si ritrova sulla scena di un delitto, avvenuto in una camera completamente chiusa ed inaccessibile dall'esterno. Il fatto è collegato ad una inspiegabile esplosione avvenuta nell'areoporto Heathrow. Il quadro generale della storia si sviluppa come al solito in maniera molto frammentata, con capitoli che descrivono di volta in volta i vari personaggi coinvolti, che solo nel finale finiranno per convergere in una storia comune: un vero e proprio puzzle, in cui sta al lettore ricavare i legami fra le varie vicende parallele, mentre però può facilmente godersi, come al solito, tutta la fenomenale ironia dello scrittore.Chi non avesse letto il volume precedente, potrebbe avere  dubbi riguardo ad alcuni personaggi: Janice, la ex-segretaria di Dirk, era effettivamente presente nel primo libro, dove non faceva altro che minacciare il proprio licenziamento (con conseguenze nefaste in questo secondo volume). Il grande Zaganza, astrologo che odia Dirk e scrive per questo l'oroscopo del suo segno sempre in maniera negativa, invece non era citato nel precedente volume (non sapremo mai perchè odiava Gently!).Curiosamente la Mondadori ha deciso di tradurre il titolo originale del volume "The Long Dark Tea-Time of the Soul", che fa riferimento ad una frase pronunciata ne "La vita, l'universo e tutto quanto", e che a sua volta è una parodia del titolo del serissimo libro scritto da San Giovanni della Croce "La notte oscura dell'anima", sostituendo a "Tea-time", ora del tè in italiano, una nostrana "pausa caffè". Va bene, il caffè è forse più gradito a queste latitudini rispetto al tè, ma la sostituzione è alquanto strana, visto che i libri di Douglas Adams hanno comunque titoli non esattamente convenzionali come "Il salmone del dubbio" o "Addio e grazie per tutto il pesce", quindi credo tutto sommato anche il té non avrebbe poi stonato più di tanto, anche se in Italia non abbiamo un'ora del tè.Per la morte prematura dello scrittore, avvenuta nel 2001, a soli quarantanove anni, non sapremo mai se ci sarebbe stato un terzo capitolo della saga, ma alcuni frammenti trovati nel computer dello scrittore, che amava i Mac e li cita addirittura in tutti e due i volumi di Dirk Gently, sono stati raccolti nel volume postumo "Il salmone del dubbio", che raccoglie brani che avrebbero potuto essere usati,  a quanto pare, per costruire indifferentemente un terzo volume dedicato al detective olistico o addirittura un ulteriore capitolo della guida galattica.In ogni caso possiamo ancora goderci questo gustoso volume che non dubito sarà gradito a tutti coloro che hanno già apprezzato Douglas Adams, indipendentemente dal fatto che preferiscano il caffè o il tè!