L'angolo di Jane

Lettere d'amore perdute di Charlotte Brontë pubblicate per la prima volta dalla British Library


Quello che vedete nel dagherrotipo riprodotto  qui accanto è Constantine Héger, insegnante belga che tra il 1842 e il 1844 ebbe fra le alunne del collegio che dirigeva l'inglese Charlotte Brontë,  indimenticabile autrice di "Jane Eyre", uno dei romanzi simbolo della letteratura romantica ottocentesca. In teoria Charlotte e la sorella Emily avrebbero dovuto perfezionare la conoscenza della lingua francese, con lo scopo di aprire poi una propria scuola in patria, progetto che naufragò, in seguito, per mancanza di alunni disposti a trasferirsi nella insalubre casa di Haworth.In Belgio accadde invece l'imprevedibile: Héger, che non sembra invero trasudare un particolare fascino in foto, doveva senz'altro avere qualcosa di speciale, perché fece letteralmente perdere la brocca alla nostra Charlotte che, una volta tornata in Inghilterra, da brava amante del sentimento esasperato, lo tempestò di lettere in cui professava la propria passione.Héger era però sposato e con figli, nonché fermamente cattolico e fu, a quanto pare (o secondo quanto tramandato), piuttosto sconvolto dal fiume di parole ardenti che la brava scrittrice gli riservò: molte delle lettere furono strappate o bruciate ma, per fortuna, non totalmente distrutte.Curiosamente, a preservare la memoria di tali professioni d'amore fu la moglie di Héger,  Cloe Zoe Parent che, gelosa del marito, anelava di sapere cosa contenessero le missive: raccolse tutti i pezzi e li cucì insieme con del filo. La signora Héger doveva essere una donna impicciona, ma amante del bello stile, perché conservò quelle lettere appassionate e disperate, quasi presentisse che quella piccola donna, totalmente fulminata per suo marito, avrebbe fatto un giorno carriera e sarebbe quindi valsa la pena di preservare i suoi scritti.Le missive della Brontë verranno ora pubblicate dalla British Library in una raccolta di lettere d'amore, dedicata a personaggi famosi, dal titolo "Love Letters: 2000 Years of Romance" che comprende anche epistole di pugno di altri scrittori, come Oscar Wilde o Charles Dickens, o di personaggi storici come Enrico VIII. (fonte AdnKronos che riprende Tropico del Libro).
Se volete avere un'idea di come fosse la vita nel collegio di Héger e su cosa fantasticasse Charlotte Brontë mentre lo frequentava, vi consiglio la lettura de "Il professore" (recensito nel post n° 535), romanzo praticamente autobiografico che ha per protagonista un giovane professore che finisce per innamorarsi di una sua alunna, a sua volta insegnante, mentre la perfida direttrice del collegio, Zoraïde Reuter (notare la "Z" che la collega alla moglie di Héger, Cloe Zoe Parent), fa di tutto per separarli, tessendo intrighi.Ecco cosa passava per la testa della povera Charlotte ("Ah, se non ci fosse quella Zoe, Zoraide, come cavolo si chiama...!").Anche la trama di un altro romanzo della Brontë, Villette, echeggia il suo amore non ricambiato: protagonista è una giovane donna, Lucy Snow, che si innamora del suo professore belga. Elizabeth Gaskell, biografa ufficiale della Brontë dopo la morte di quest'ultima, avvenuta a soli 38 anni, ha probabilmente volutamente ignorato nel suo "Life of Charlotte Brontë" la solenne scuffia dell'amica, per non macchiare la sua memoria con un inutile scandalo: anche se con ogni probabilità non ci fu mai nulla fra Héger e Charlotte Brontë, l'aver "insidiato" un uomo sposato l'avrebbe bollata come donna di dubbia reputazione e avrebbe potuto perfino compromettere il fatto che i  libri della scrittrice continuassero ad essere pubblicati.Si sa che Charlotte Brontë non amava molto Jane Austen, ma non posso fare a meno di pensare che avrebbe tratto certamente giovamento dalla lettura di "Ragione e Sentimento"...