L'angolo di Jane

Lo specchio di Dio - Andreas Eschbach


Titolo: Lo specchio di Dio Titolo originale: Jesus Video Autore: Andreas Eschbach Traduzione: Robin Benatti Casa editrice: Fanucci pag: 521 costo: 6,90 €
Fine anni '90, durante gli scavi archeologici in Israele, nella necropoli di Beth Amesh, lo studente americano Stephen Foxx fa una scoperta straordinaria: la mummia che ha appena dissotterrato ha attaccato al collo un sacchetto di lino che contiene il manuale della videocamera Sony MR01. Il direttore degli scavi, Chalres Wilford-Smith, gli impone l'immediato silenzio e si impossessa del reperto. Sarebbe logico pensare che in realtà la mummia non sia altro che il cadavere di un uomo assassinato e poi nascosto nella necropoli, ma c'è un piccolo particolare: la videocamera Sony MR01 non esiste ancora, è solo in progettazione. Da dove viene allora quel manuale? Ma ovviamente dal futuro, o meglio dal passato, visto che una volta analizzata la carta rivela di essere vecchia di duemila anni. La mummia trovata è quella di un viaggiatore nel tempo. Il miliardario americano John Kaun, che ha finanziato gli scavi, si mobilita immediatamente per approfondire le ricerche, perché se un viaggiatore del tempo ha deciso di andare duemila anni indietro nel passato, proprio in Israele, può esserci un solo motivo: girare un video su Gesù Cristo. Dove c'è fumo, c'è anche arrosto: se c'è un manuale, forse da qualche parte c'è perfino la videocamera, una delle prime a registrare su supporto non magnetico, quindi forse ancora capace di conservare le preziose registrazioni. Kaun mobilita tutto il suo staff e chiama, come consulente, anche uno scrittore tedesco di fantascienza (forse piccolo avatar dello stesso autore, anche lui tedesco), Peter Eisenhardt.Stephen Foxx ha però tenuto per sé alcuni fogli che erano nel sacchetto, scritti dal viaggiatore nel tempo. Con l'aiuto di Judith, una ragazza conosciuta al campo degli scavi, per  cui ha un debole, e del fratello di questa Yehoshuah che, guarda caso, è un restauratore di antichi reperti, Stephen ingaggerà una battaglia contro il tempo, e contro John Kaun, per arrivare per primo alla preziosa videocamera e all'unico video al mondo che ha per protagonista Gesù Cristo."Lo specchio di Dio" non è propriamente un romanzo di fantascienza, anche se il tema del viaggio nel tempo potrebbe far credere il contrario: tutti i problemi scientifici a riguardo sono lasciati volutamente nella nebbia . Il romanzo è incentrato sopratutto sull'inseguimento fra Kaun e i suoi sgherri e il giovane Stephen con i suoi amici ed assomiglia molto più ad un thriller alla Dan Brown (i cui libri più famosi sono comunque posteriori all'opera di Eschbach, lo cito solo per rendere l'idea del tipo di libro)  o alla Matilde Asensi,  piuttosto che ad un opera sci-fi. L'ambientazione alla fine del passato millennio rende conto di come sia cambiato il mondo in una sola decade: pochi personaggi hanno un telefono cellulare (e sono ricchi), internet non viene minimamente considerata per diffondere l'ipotetico video (oggi tutti penserebbero a Youtube), il fatto che un giornalista spedisca una notizia appena scritta dal proprio pc al giornale per cui lavora viene mostrata come una specie di magia.Il romanzo è strutturato in storie parallele che si chiudono sempre in un momento cruciale: di volta in volta seguiamo Kaun, Foxx o qualche altro personaggio per poi abbandonarli esattamente quando hanno appena scoperto qualcosa di fondamentale. Il ricorso al fato, alla fortuna e alle opportune coincidenze è frequente in tutto il libro: l'autore vuole forse attribuirlo ad una specie di volontà superiore che guiderebbe i protagonisti, ma nel complesso toglie un  po' di smalto alla lettura.Eschbach fa poi uso di moltissimi personaggi-cliché: il giovane tenace e ambizioso, il perfido ed avido miliardario, addirittura gli inquisitori cattolici,  a metà fra templari moderni e dei mafiosi con la tonaca. Nessuno dei personaggi brilla particolarmente per originalità ed in un libro di questo tipo, pensato sul modello dei più classici best-seller, è un difetto non da poco.Per quasi tutto il volume ho atteso che i personaggi facessero maggior luce sull'esperienza del viaggiatore nel tempo, ma Eschbach ha deciso volutamente di non considerare l'argomento: ho avuto la sensazione che mancasse un pezzo di storia.Nel complesso definirei questa una classica lettura "da ombrellone", per chi ama il genere thriller su sfondo storico (molto, molto sullo sfondo), ma senza troppe pretese.