L'angolo di Jane

La lettera d'amore - Cathleen Schine


Titolo: La lettera d'amore Titolo originale: The Love Letter Autrice: Cathleen Schine Traduzione: Domenico Scarpa Casa editrice: Adelphi pag: 274 costo: 10 €Cara Capra,come ci si innamora? Si casca? Si inciampa, si perde l'equilibrio e si cade sul marciapiedi, sbucciandosi un ginocchio, sbucciandosi il cuore? Ci si schianta per terra, sui sassi? O è come rimanere sospesi oltre l'orlo di un precipizio, per sempre? So che ti amo quando ti vedo, lo so quando ho voglia di vederti. Non un muscolo si è mosso. Nessuna brezza agita le foglie. L'aria è ferma. Ho cominciato ad amarti senza fare un solo passo. Senza neanche un battito di ciglia. Non so neppure quando è successo.Sto bruciando. E' troppo banale per te? No, e lo sai. Vedrai. E' quello che capita, è quello che importa. Sto bruciando.Non mangio più, mi dimentico di mangiare, mi sembra una cosa sciocca, che non c'entra. Se ci bado. Ma non bado a niente. I miei pensieri straripano furiosi, una casa piena di fratelli, legati dal sangue, che si dilaniano in una faida: mi sto innamorando.Tipica scelta stupida.Eppure... L'amore mi tormenta come se fosse dolore.Sì, continua così, manda a puttane la tua vita. E' tutto sbagliato e lo sai. Svegliati.Guarda le cose in faccia.C'è una faccia sola, l'unica che vedo, quando dormo e quando non dormo.Stanotte ho buttato il libro dalla finestra. Ho provato a dimenticare.Tu non vai bene per me, lo so, ma quello che penso non mi interessa più, a meno che non pensi a te. Quando sono accanto a te, davanti a te, sento i tuoi capelli che mi sfiorano la guancia anche se non è vero. Qualche volta guardo altrove. Poi ti guardo di nuovo.Quando mi allaccio le scarpe, quando sbuccio un'arancia, quando guido la macchina, quando vado a dormire ogni notte senza di te, io resto, come sempre,Montone
Questa la lettera d'amore, da "montone" a "capra", che  Helen MacFarquhar trova per caso, abbandonata nella sua libreria.Helen è una piacente quarantenne che vende libri sfruttando un atteggiamento estremamente seduttivo, rivolto indifferentemente a uomini e donne. Ci sono persone che sono fatte in questo modo e Cathleen Schine descrive il suo personaggio molto bene: individui in perenne conquista del prossimo, in un atteggiamento che gratifica tanto i conquistatori, che si sentono onnipotenti, quanto di solito le loro "vittime", lusingate di ricevere una particolare attenzione... se non fosse per il piccolo dettaglio che tale atteggiamento di favore è di solito ubiquitariamente e democraticamente rivolto al mondo intero e che serve tanto a guadagnare le simpatie altrui che a tenere a distanza, frapponendo un ego smisurato fra sé stessi e gli altri.Ben consapevole dell'ascendente esercitato sui clienti, Helen è colta dal dubbio che la lettera possa essere rivolta proprio a lei: a lasciarla perplessa è l'anonimato scelto da chi ha scritto le frasi appassionate. Dopo aver ricevuto tonnellate di dichiarazioni scritte dai propri clienti, la donna sa che nessuno di questi si maschererebbe mai dietro uno pseudonimo: chi è stato dunque a scriverla?Pensando e ripensando all'amore di "montone" per "capra", Helen finisce per diventarne ossessionata, finendo per chiedersi costantemente chi, fra quanti la circondano, possa averla scritta.La cosa finisce per avvicinarla all'avvenente commesso ventenne Johnny, a sua volta fortemente attratto, come tutti, da Helen.Neanche Johnny ha scritto la lettera, ma come se fossero sotto il suo influsso i due finiscono per diventare amanti, in una replica moderna di "Cherì" di Colette (vedi qui e qui), citato più volte nel romanzo ci Cathleen Schine, ma in una chiave decisamente molto meno drammatica.Nel libro siamo negli anni '90 e Cathleen è quasi un ex figlia dei fiori: la storia con Johnny è all'insegna del sotterfugio, a causa della differenza d'età e del fatto che il ragazzo è stato affidato a Helen proprio dai suoi genitori, suoi buoni amici, ma è più che altro dominata dall'attrazione fisica piuttosto che dal sentimento.Helen non è l'intensa Léa, il buon ragazzone Johnny non è il triste Cherì e decisamente Cathleen Schine non è Colette.Il libro parte bene, il mistero della lettera sembra offrire molti interessanti spunti, ma da circa metà volume ho avuto la fastidiosa impressione di leggere un romanzo Harmony, con il lungo elenco di incontri segreti fra i due amanti, che sospirano per le rispettiva attrattive fisiche e abilità amatorie.L'arcano relativo al misterioso scritto verrà infine sciolto, ma per coloro che sono appassionati di gialli la soluzione non sarà poi questa gran rivelazione (si intuisce abbastanza bene nell'ultimo quarto del volume), sebbene per altri potrebbe perfino essere piuttosto scioccante.Se amate il genere "rosa", forse potrebbe interessarvi, ma personalmente ho trovato la lettera su cui è imperniato il romanzo un po' troppo pretenziosa ( la frase "tu non vai bene per me lo so" penso annullerebbe qualunque altra cosa scritta prima e dopo, fossero anche i versi di un novello Shakespeare: ma che boria! semmai si dovrebbe scrivere "io non vado bene per te lo so", diamine!) ed il personaggio di Helen così assolutamente ben descritto, da rendermela odiosa come se fosse vera (odio gli/le eterni/e seduttori/trici), cosa che fa onore alla scrittrice, ma mi ha reso poco tollerabile la lettura.