L'angolo di Jane

Differenze di genere e recensioni di libri


Un recente articolo del Guardian ha messo in evidenza una questione già discussa da tempo: sui maggiori giornali di lingua inglese vengono recensiti prevalentemente scrittori uomini, lasciando alle scrittrici donne, anche di grande successo, una quota marginale di attenzione.Ad esempio la London Review of Books ha recensito solo il 26% di scrittrici e percentuali simili sono presenti anche in altre riviste o quotidiani. L'articolo si focalizza anche sul fatto che in gran parte i recensori siano uomini: a quanto pare ci sarebbe una prevenzione dei lettori maschi nei confronti della scrittura femminile. E' una situazione alquanto strana e che non riflette assolutamente il mondo reale dei libri: i lettori sono infatti in maggioranza "lettrici".Personalmente, non bado certo al fatto che chi scrive un libro sia uomo o donna, piuttosto mi interessa la qualità della scrittura. In generale posso dire di dividere equamente le mie letture, infatti facendo un rapido conteggio sui libri letti dall'inizio del 2012, posso dire di leggere una uguale quantità di scrittrici e di scrittori: su 15 libri, 8 sono di autori e 7 di autrici (sono dispari non avrebbe potuto esserci quindi, in ogni caso, parità totale). Solo nel 2011 credo di aver letto molta più letteratura maschile, forse perché mi sono maggiormente dedicata alla fantascienza, i cui autori sono prevalentemente uomini, anche se mi sono ripromessa di leggere in futuro più libri di Ursula K. Le Guin e di Lois McMaster Bujold (e chissà che la fantascienza al femminile non mi dia più soddisfazioni!). Come lettrice posso dire che ci sono alcune differenze nella scrittura femminile e maschile, che riguardano soprattutto i punti di vista dei personaggi: in generale la scrittura maschile tende a rendere meno l'interiorità e il punto di vista dei personaggi femminili, dei quali vengono spesso descritte molto più l'aspetto esteriore e le azioni che non i pensieri. Questo avviene in una certa misura anche per la scrittura femminile riguardo alla costruzione dei personaggi maschili, anche se in generale noto meno questa tendenza mentre leggo un libro scritto da una donna. Ovviamente questa regola non vale per i grandi scrittori e scrittrici, capaci di rendere l'interiorità dei propri personaggi a tutto tondo, di qualunque sesso essi siano. Mai e poi mai, in ogni caso, il fatto che il libro sia scritto da un uomo o una donna scalfisce di una virgola il mio giudizio. Trovo strano che, data la vasta produzione di scrittura femminile, di ogni livello e genere, i grandi quotidiani diano meno attenzione ai libri scritti da donne. E' un grandissimo errore e non solo per una pura questione di giustizia ed uguaglianza (in ogni caso fondamentali!). Ripensando alle mie letture trascorse, credo che i miei migliori anni da lettrice siano stati quelli in cui la percentuale di scrittori e scrittrici era praticamente uguale: secondo me, alternare i punti di vista può solo fare bene e allargare la mente.Se i grandi quotidiani inglesi praticano di queste differenze, credo però che a portare un po' di equità ci sia la rete: il web ormai pullula di blog dedicati ai libri, in cui penso che eventuali discriminazioni siano molto meno presenti, anche perchè sono scritti in gran parte da donne.