L'angolo di Jane

Greensleeves - Jeff VanDerMeer


Titolo: Greensleeves Autore: Jeff VanDerMeer Traduzione: Elena Cantoni Casa editrice: 40K formato: ebook lunghezza: 7400 parole costo: 2,99 €
Qualunque appassionato lettore sa bene quanto confortante sia l'atmosfera che gravita attorno ad una consistente massa di libri, quasi emanassero un caldo tepore emotivo in grado di sghiacciare i cuori afflitti dal più gelido inverno.E' proprio in una sera di un freddo Gennaio, in cui "i bambini trascinati in casa dai genitori, venivano gettati nel caminetto a sciogliersi", che inizia "Greensleeves", una breve favola, surreale e poetica, sulla necessità di abbandonare le proprie "calde certezze" ed affrontare l'incerto mondo là fuori, anche se questo significa allontanarsi da sentieri battuti e rassicuranti e perfino da una biblioteca così speciale da essere magica.All'interno della "Samuel Devonshire Memorial", Mary Colquhoun, una bibliotecaria barricata da otto anni fra gli scaffali, sorseggia caffè, mentre i senza tetto ospitati al piano superiore si scaldano,  vicino ad una stufa, nell'inconsapevolezza che qualcosa stia per cambiare:"Il silenzio ammantava le corsie, gli scaffali, i tavoli. Impossibile scuoterlo. Mary lo aveva coltivato per anni, fino a conoscerlo in ogni sfumatura: il timbro e il tono dei suoi echi muti, la caratteristica qualità sussurrata del pianterreno in confronto alla solennità polverosa del primo piano, alla tetraggine del terzo. In quel silenzio, lasciandosi travolgere da ondate torbide di caffè, Mary poteva abbandonarsi ai ricordi".Ma tanta pace, per di più velata dalla triste rimembranza del passato, non può che chiamare un cambiamento che arriva nella forma più strana: un giullare, dal vestito multicolore, appare sulla soglia ed  è subito chiaro che qualcosa di insolito è accaduto perché   "al suo incedere l'aria cambiava,  si levava in un'onda montante di...purezza? Non riusciva a definirla. I vagabondi al primo piano si lanciarono in un balletto"Quando l'uomo,dal fascino ammaliante e dall'insolito nome di Cedric Greensleeves, chiede a Mary se abbia per caso visto la sua rana, la donna non potrà fare a meno di dedicarsi alla caccia allo strano (e gigante) animale e ogni cosa all'interno dell'edificio comincerà a cambiare e a diventare viva, così come la stessa Mary che, infine, sarà costretta a spiegare le sue ali e scegliere di essere libera, come l'aquila disegnata sul soffitto della biblioteca.Il titolo del libro "Greensleeves" si rifà  probabilmente ad una celebre melodia tradizionale inglese del XVI secolo, venata di malinconia, che secondo la leggenda sarebbe stata composta addirittura da Enrico VIII in onore di Anna Bolena, e sarebbe stata così intitolata perché la dama portava spesso lunghe maniche verdi ( "green sleeves" significa appunto "maniche verdi") a coprirle le mani, forse non bellissime. L'atmosfera mesta dell'antico greensleeves appartiene però solo alle prime pagine di questo originale racconto che viene travolto ben presto dallo spirito del mutamento, portati da rana e giullare, mentre la narrazione si muove con estrema eleganza sul terreno potenzialmente scivoloso di una rappresentazione onirica, dominata dai simboli, nella quale però Jeff VanDerMeer sembra trovarsi decisamente a suo agio.Un racconto che ho apprezzato soprattutto per lo stile evocativo ed originale dell'autore, davvero bravo a far scivolare il lettore nel mondo fantastico in cui amante dei libri vorrebbe perdersi, per non uscirne mai più, proprio come rischia di fare Mary Colquhoun.Di Jeff VanDerMeer ho recensito anche:Vite segrete