L'angolo di Jane

Harry Potter e la conferenza filosofale


Secondo quanto riportato dal Telegraph, la saga di Harry Potter è diventata ufficialmente materia di studio accademico, infatti il 17 e il 18 Maggio 2012, alla St. Andrews University, in Scozia, si è tenuta la prima conferenza internazionale di studiosi di letteratura dedicata al maghetto creato dalla scrittrice J.K. Rowling dal titolo "A Brand of Fictional Magic: Imaginative Empathy in Harry Potter " cioè "Un marchio di narrativa magica: empatia immaginativa in Harry Potter"La conferenza verteva su vari aspetti del libro, addentrandosi soprattutto sull'evoluzione dei personaggi nei sette libri, sul modo in cui il lettore era portato a solidalizzare con in personaggi e sulle possibili fonti di ispirazione della Rowling che, secondo gli studiosi, andavano da Shakespeare a Platone, da C.S. Lewis a Tolkien, fino ai miti pagani.Alcuni hanno sostenuto che Silente, il preside della scuola di maghetti di Hogwarts, abbia chiari tratti socratici, forse per il modo in cui non rivela nulla ad Harry del suo destino, per fare in modo che sia lo stesso ragazzo a giungere autonomamente alla decisione finale di sfidare l'acerrimo nemico Lord Voldemort.Devo dire che trovo curioso che un gruppo di studiosi si riunisca per discutere il lavoro di una scrittrice vivente, cercando influenze e parallelismi nel suo lavoro, piuttosto che chiedere direttamente all'interessata se davvero Platone sia stato così determinante nello scrivere Harry Potter. J.K. Rowling non era infatti presente alla conferenza: cosa che forse la pone di fatto sull'altare del mito, fra coloro che pur vivi, sono praticamente già assunti in cielo e delle cui azioni non si può chiedere conto, ma solo darne una interpretazione.Fra i titoli dati dai conferenzieri ai propri interventi alcuni sembrano tratti davvero da uno dei libri di J.K. Rowling e risultano curiosamente buffi:Effetto panottico di "Tu-sai chi".Le origini e la retorica della Foresta Proibita.Il ruolo di Piton: abbozzo di un modello di redenzione paterna.Che dire dei Dursley? : una rilettura delle intrusioni fantastiche in Harry Potter.La glorificazione di Neville Longbottom.Da ragazzo nerd a maschio empatico: evoluzione di Harry Potter attraverso la serie.Vari studiosi hanno sostenuto che la lotta contro Voldemort alluda a quella contro il nazismo e agli eventi della seconda guerra mondiale, soprattutto per la presenza del tema del razzismo: nel libro quello dei maghi Mangiamorte nei confronti dei babbani, gli umani privi di poteri, che essi desiderano conquistare e distruggere.Gli studiosi hanno poi sottolineato come lo studio di Harry Potter sia fondamentale perché è probabilmente una delle opere più lette dalle giovani generazioni, che ne devono essere state inevitabilmente influenzate.Questa dunque sarà forse la prima conferenza ufficiale sui libri di Harry Potter, ma di certo non sarà l'ultima!