L'angolo di Jane

La colpa - Lorenza Ghinelli


Titolo: La colpa Autrice: Lorenza Ghinelli Casa editrice: Newton Compton pag: 241 costo: 9,90 €
Attraversare infanzia ed adolescenza può essere la più terribile delle prove, soprattutto per chi deve affrontare esperienze traumatiche, scioccanti, in totale solitudine, proprio nel momento in cui è più debole ed indifeso.Lorenza Ghinelli racconta la storia di due ragazzi ed una bambina, Estefan, Martino e la piccola Greta, le cui viete sono segnate da un terribile senso di colpa per qualcosa avvenuto nel passato di cui non sono responsabili, ma che continua comunque in qualche modo a scavare una ferita dolorosa nelle loro anime.Quando si subisce un torto, una grave offesa alla propria integrità psichica, la mente cerca una ragione, ma soprattutto cerca un colpevole e se per qualche motivo si viene abbandonati a se stessi, può accadere persino la cosa che si riterrebbe più improbabile: la vittima crede di essere responsabile del suo stesso male e sente la colpa, pesantissima, tutta sulle proprie spalle.Perché Martino diventa violento solo quando ascolta la musica dei Clash, traformandosi improvvisamente in un altro? Cosa c'è dietro il desiderio di Estefan di fuggire in continuazione da tutto, cosa provoca le allucinazioni che sembrano affliggerlo costringendolo ad allontanarle ripetendo ossessivamente alcune parole?All'apparenza Estefan e Martino sembrano due adolescenti venuti su male, di quelli la cui testa non tornerà mai a posto per motivi che sembrano inspiegabili, ma che invece sono solo nascosti profondamente sotto strati e strati di una ostentata indifferenza, costruita a forza per arginare il ricordo di un passato che si vorrebbe dimenticare a forza.L'incontro di Estefan con Greta, che verrà segnato ancora una volta da un evento traumatico, permette ad Estefan di affrontare nuovamente i propri demoni, per tentare infine di concedersi una fin troppo ritardata assoluzione: accadono cose ingiuste, cose che non si ha a volte la forza di impedire, ma per le quali non ci può, nonostante tutto, sentire colpevoli.Abusi, abbandono, solitudine sono temi davvero difficili da raccontare, ma questo libro ci riesce in maniera molto efficace, attraverso i punti di vista dei suoi protagonisti e il loro flusso di pensieri a volte onirico e disturbato, in cui realtà ed incubi si confondono.Il linguaggio usato ricalca, proprio per l'immersione nei personaggi, quello colloquiale giovanile ed ammetto che questa in genere non è la scelta stilistica che preferisco, ma l'insieme risulta ben equilibrato ed adatto al contesto: il libro raggiunge l'obiettivo non semplice di far capire perché ci si possa sentire afflitti, schiacciati da colpe non proprie quando si è troppo giovani e gli adulti sono latitanti.Non c'è esattamente un happy-ending di stampo classico: non ci sono famiglie che tornano unite, la giustizia non trionfa contro il male. C'è solo la conquista della consapevolezza che bisogna essere capaci di amarsi, anche se tutti gli altri se ne dimenticano e trovare la forza dentro di sé se per caso si è circondati da debolezza. Un punto di vista molto realistico che mi ha fatto apprezzare ancora di più il libro.Anche questo libro è nella cinquina finalista del premio Strega (ed è il quarto che recensisco), a breve l'ultima recensione e la mia classifica finale.