L'angolo di Jane

Breaking Dawn parte 2 - Film


Non avrei mai creduto di poterlo scrivere, ma la cosa mi sorprende tanto che va dichiarata immediatamente all'inizio di questa recensione: Breaking Dawn parte 2 è tutto sommato un bel film, o almeno lo è nel suo genere, certamente il migliore dei cinque che costituiscono la saga di Twilight, forse perché finalmente qualcuno (chissà che non sia stata proprio Stephenie Meyer che ha partecipato in qualità di produttrice) ha deciso di cacciare un po' di soldi per realizzare degli effetti speciali decenti, o magari perché la sceneggiatrice Melissa Rosenberg ha rimediato a molte delle mancanze dell'ultimo libro di Stephenie Meyer, regalandoci un finale epico, con moltissime scene d'azione e di lotta, nello scontro finale con i Volturi, che credo potrebbe sorprendere molti lettori. O almeno è quanto accaduto durante la visione del film che ho visto io: non voglio rovinarvi la sorpresa, ma alla fine tutta la sala faceva: ohhhhh (lo ammetto, anche io che ho letto il libro mi sono ritrovata a chiedermi se Bill Condon, il regista, non avesse ricevuto da Stephenie Meyer delle direttive per cambiare il finale originale).Se Condon non aveva brillato in Breaking Dawn parte 1 (recensito qui), con molte scene decisamente involontariamente buffe, qui sembra che il regista abbia deciso prendere in mano le redini della storia, caricando volutamente d'umorismo le scene che altrimenti sarebbero state poco credibili: Bella che picchia Jacob, arrabbiata perché il licantropo ha un imprinting con sua figlia ("Hai chiamato mia figlia Nessie, come il mostro di Lockness?"), mentre Edward sogghigna divertito; lo stesso Jacob che per convincere il padre di Bella che esiste il soprannaturale si toglie i vestiti, questa volta non solo la maglietta, prima di diventare licantropo, mentre ovviamente Charlie cominia a fare strane supposizioni (e la sala ride divertita); il coraggioso Edward che tenta di sottrarsi agli esperimenti per potenziare il potere di Bella, che lo vedono fare da cavia a scosse di elettricità; la risatina, da folle Nerone, di Aro, sul campo di battaglia finale.Nel precedente film avevamo lasciato Bella risvegliarsi dalla sua morte apparente, con gli occhi rossi che segnavano la sua trasformazione a vampira. Il film riprende più o meno da quel momento, forse solo qualche giorno più tardi, con la protagonista a fare i conti con la sua nuova immortalità e con il fatto di essere diventata madre. Renesmee non è una bambina qualunque, del resto è figlia di una umana e di un vampiro, e cresce a vista d'occhio: in pochi giorni è già una bambina di un anno e in pochi mesi diventa già una ragazzina di almeno dieci anni.Irina, del clan Denali, vede Renesmee esibire i suoi poteri, mentre la ragazza e Bella giocano nella neve, e suppone erroneamente che i Cullen abbiano creato una vampira bambina, un grave crimine nella società vampira.I Volturi, i vampiri millenari storici nemici dei Cullen, non attendevano altro che una buona scusa per distruggere il clan dei vampiri vegetariani, amici degli umani, e quindi organizzano una spedizione punitiva.Venuti a conoscenza dell'equivoco, anche i Cullen tentano di chiamare a sé quanti più alleati possibile per affrontare il loro storico nemico.
Qui va dato atto a Bill Condon e alla sceneggiatrice Melissa Rosenberg di aver saputo caratterizzare con efficacia un gran numero di personaggi con parti minori, e di aver lasciato trasparire dalla storia principale delle sotto-trame, a volte appena accennate, ma comunque interessanti, come quella dell'ex soldato della guerra civile americana, del domatore di elementi Benjamin, dei due punk che attendono da millecinquecento anni di vendicarsi dei Volturi, o la tragica storia della madre fondatrice del clan Denali (nel passato creatrice di un vampiro bambino).Tutto il film è una attesa dello scontro con i perfidi Volturi ("quella feccia di italiani!" dirà qualcuno) e, al contrario che nel libro, in cui alla fine si rimane con il desiderio insoddisfatto di leggere dei Cullen che finalmente se le danno di santa ragione con i loro nemici, il film soddisfa a pieno l'attesa, con una lunga scena, la più horror di tutta la saga, in cui sulla storica spianata dove i Cullen di solito giocano a baseball, ricoperta questa volta dalla neve, si vedono scene inedite, addirittura scioccanti, in un crescendo di teste staccate, vampiri incendiati e pezzi di corpo volanti.Non tutto è come sembra, ma alla fine è come se lo fosse stato, cosa che rende, a mio parere, il film migliore del libro di Stephenie Meyer.I titoli finali rendono onore non solo agli attori della quinta pellicola, ma a tutti quelli della saga, con brevi sequenze in bianco e nero che ricordano tutti i principali protagonisti dei vari capitoli della serie di Twilight.Credo che questo film d'addio (ma lo sarà davvero?) della serie di Twilight non lascerà insoddisfatti i fan e potrà trovare qualche consenso anche da chi ha sempre giudicato non molto positivamente questa saga: non sarà un capolavoro, ma si lascia guardare senza rimpianti e per una volta si ride al momento giusto.