Davide amava guidare di notte, immaginando che le strade deserte, solo in parte visibili, rischiarate dalla luce dei fanali, fossero parte di un regno segreto che gli apparteneva, in cui scivolare silenzioso, osservato dalle stelle. In quei momenti, in cui sentiva rallentare il corso del tempo e il battito del cuore, il mondo conteneva solo un uomo, lui, ed una sola donna, Laura.La macchina rallentò vicino ad una casa, nei pressi della spiaggia, circondata da pini marittimi, i cui rami nodosi, scossi dalla brezza, sembravano salutarlo da lontano, con movimento cadenzato.Davide camminava a piccoli passi lungo il viale che portava al cancello della villa, mentre il vento lo strattonava, come se tentasse di farlo tornare indietro, con lacci invisibili che si agitavano vorticosi intorno alle sue braccia e al dono prezioso che stringevano al petto: un libro.Un tempo Davide e Laura si erano amati senza pensare al futuro, al dolore e a quel che poteva separarli, illudendosi che la protezione che ora solo la notte sapeva dare, potesse resistere alla luce del giorno, così crudele invece nel rivelare i difetti, le manie, le paure incontrollabili che alla fine li avevano allontanati.Laura aveva sempre amato i libri, leggere era la loro passione comune. Si erano incontrati nella biblioteca universitaria, tanti anni prima, durante gli studi, chiamati per sbaglio a ritirare un libro, che avevano prenotato entrambi, lo stesso giorno. "Leggilo prima tu", le aveva detto, immediatamente rapito dall'energia trattenuta che emanava da Laura, in apparenza quieta, ma nei cui occhi sembrava agitarsi una piccola tempesta, fatta di cose non dette, di forme strane che Davide, chissà perché, credeva a suo modo di capire.Laura si schermì, come se i suoi pensieri fossero stati gridati ad alta voce e Davide avesse potuto sentirli, involontariamente abusando di un potere che andava usato con moderazione. "No, non è giusto. Tiriamo a sorte" ma poi aggiunse, notando l'aria delusa di Davide, che intendeva offrire il libro come un dono speciale, il primo mattone su cui costruire una nuova amicizia: "Leggiamolo insieme. Ti va? Se non sbaglio sei nel mio stesso corso". Per quanto bizzarra, a Davide sembrò la proposta migliore, così, approfittando del tepore dell'estate iniziata da poco, iniziarono a leggere il libro su una panchina del campus. Si incontrarono per molti giorni, e molte sere, ed infine, anche quando il libro fu terminato, rimase ad unirli il loro amore.Era passato molto tempo da allora. Si erano sposati, una domenica di un maggio piovoso, ed avevano cominciato pian piano a sostituire la meraviglia con l'abitudine, la tenerezza con il dovere. In modo imprevedibile era diventato più facile ferirsi che capirsi e gli occhi di Laura sembravano trasmettere un solo inequivocabile messaggio, fatto di rabbia e rancore.Davide invece, era fuggito, non con il corpo, ma con la mente. Infine aveva capito, poco prima che si lasciassero, che Laura aveva tentato di scuoterlo, di farlo tornare, in sé, ma ormai tutto sembrava allontanarli, separati dalle stesse forze invisibili che prima li avevano uniti.Una sera Davide, solo nel suo appartamento, aveva trovato una copia del libro che avevano letto insieme: era stato il dono di nozze di Laura. Lo aveva fissato a lungo pieno di un dolore sordo. Poi aveva preso il volume, era salito in automobile e si era diretto, in preda ad una strana incontenibile furia, a casa di Laura, per restituirle quella promessa mancata. La strada che portava alla spiaggia, in direzione dell'abitazione di Laura, era stata chiusa e fra molte deviazioni la rabbia di Davide era sbollita. Finì per fermarsi ad un caffè con annessa libreria, e cercò di smaltire i residui di quella strana agitazione girovagando fra pile di libri, che ancora avevano il potere di rassicurarlo nei momenti peggiori. Poi vide un volume, un romanzo da lungo tempo non pubblicato, che certamente Laura avrebbe amato. Lo comprò, senza sapere perché.Infine, riprese la via verso casa di Laura. Era notte ormai. Giunto a destinazione, non ebbe il coraggio di suonare il campanello. Il silenzio della notte lo avvolgeva e all'improvviso gli sembrò impossibile spezzarlo, come se farlo volesse dire porre fine troppo presto a qualcosa. Mise il libro che aveva appena acquistato nella buca delle lettere. Poi se ne andò. Tenne per sé il dono di nozze: capì che non avrebbe saputo separarsene.La settimana dopo, a notte fonda, Davide era ancora sotto casa di Laura. Aveva un altro libro con sé: questa volta aveva scelto un romanzo che parlava di dolore, di pentimento, di quello che provava.Si avvicinò alla cassetta delle lettere, ma questa volta vide che su di essa era stato posato un nuovo volume.Non era quello che Davide aveva lasciato precedentemente. Era invece un libro che desiderava da lungo tempo, un'edizione fuori stampa, che aveva sempre cercato invano. Era un volume troppo prezioso per essere lasciato fuori al buio, in una notte scura. Era un regalo per Davide. L'uomo lo prese e lasciò in cambio il proprio romanzo. Quello scambio durò per un paio di mesi, con cadenza settimanale. Ma ora Davide aveva capito che era giunto il momento di restituire il dono di nozze di Laura. Per questo, nella notte ventosa, per la prima volta aveva suonato il campanello.Laura arrivò silenziosa. "Ti aspettavo" disse.Prese il libro, e aggiunse "Leggiamolo insieme".Poi, insieme, tornarono in casa.Su questo racconto, "La notte" di Blue Willow vale il seguente copyright: Tutti i i diritti riservati .