L'angolo di Jane

Le librerie del futuro


Sembra che in UK, dove le librerie stanno subendo una drastica diminuzione, in parte per la crisi economica e in parte per il diffondersi della lettura digitale, si stiano studiando nuovi modi di riorganizzare i negozi in modo da far fronte ai grandi cambiamenti di questo inizio di secolo e c'è addirittura una grande catena di librerie, Foyles, che sta organizzando un vero e proprio seminario di discussione a riguardo, coinvolgendo lettori ed operatori professionali.La discussione è ancora in corso, ma già emerge una idea di cosa differenzierà le nuove librerie rispetto al passato: tutto quello che non si può fare semplicemente comprando dei libri online, ma che richiede una interazione fisica delle persone.Quindi una libreria non sarà più solo un punto vendita di libri, ma una negozio che offre dei servizi, culturali, ma anche altre opportunità: ad esempio sembra che sarà sempre più importante includere un bar nella libreria, capace di offrire non solo caffè, ma un vero e proprio punto di aggregazione sociale.C'è chi già immagina librerie-teatro, che offrono spettacoli di artisti in maniera continuativa, oppure librerie in cui ci sia quasi costantemente la presenza di qualche autore ad attirare l'attenzione dei sempre più distratti lettori.Altre idee comprendono la specializzazione in alcuni settori della letteratura, la presenza di qualificati personal-shopper (un tempo detti librai, credo) capaci di dare i migliori consigli, la possibilità di ascoltare audiolibri, il maggiore sviluppo di carte fedeltà, la possibilità di compilare liste-nozze o di seguire una “biblioterapia”(sembra che in UK alcuni libri siano considerati antidepressivi, come ho scritto qui), infine servizi importanti per i più piccoli, con letture a voce ed intrattenimenti, per avvicinare anche i più giovani alla lettura.In pratica l'obiettivo sarebbe quello di trasformare la libreria in un vero e proprio punto di ritrovo sociale, un posto “confidenziale”, che invogli ad entrarvi chiunque,e non solo i grandi lettori che, come tutti sanno, diventano sempre più rari.A me piacciono le librerie ultra-tradizionali (libri e basta), ma a quanto pare la tendenza è completamente differente e forse, visti i tempi, a ragione.