L'angolo di Jane

La rovina di Mrs. Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana - Kate Summerscale


Titolo: La rovina di Mrs Robinson. Storia segreta di una donna vittoriana Titolo originale: Mrs Robinson's Disgrace. The Private Diary of a Victorian Lady Autrice: Kate Summerscale Traduzione: Ada Arduini Casa editrice: Einaudi pag: 266 costo: 19,00 €
Dopo il successo del saggio “Omicidio a Road Hill House” che riesaminava un celebre delitto vittoriano che aveva avuto profonda influenza nella letteratura, portando alla creazione dei primi romanzi polizieschi, Kate Summerscale ritorna in libreria con un nuovo volume dedicato allo stesso periodo storico, ma questa volta incentrato su un famoso caso di divorzio, che ebbe molta pubblicità sui giornali dell'epoca.Siamo alla fine degli anni '50 del XIX secolo, in Inghilterra, e per la prima volta il divorzio comincia a diventare una possibilità anche per la classe media: in precedenza solo una ratifica da parte del parlamento poteva sciogliere le unioni, cosa che richiedeva molto denaro ed altissime conoscenze, riservata quindi solo all'alta, e facoltosa, società.Con l'istituzione di un tribunale dei divorzi, che poteva operare senza il parlamento, i casi di richiesta di separazione cominciarono a divenire sempre più numerosi, ma erano sottoposti a rigide regole: non si poteva divorziare per semplice incompatibilità, un marito doveva dimostrare che la moglie gli era stata infedele, mentre ad una donna non bastava nemmeno questo, doveva portare le prove oltre che dell'infedeltà anche del fatto che il marito fosse crudele o fosse venuto meno ai suoi doveri coniugali.Ne risultò che casi molto privati e personali, questioni scandalose che prima chiunque avrebbe seppellito nell'oblio, cominciarono a diventare materiale esplosivo per i giornali una volta approdate alla pubblica discussione in tribunale: i quotidiani ogni giorno pubblicavano resoconti di matrimoni falliti, tradimenti e storie di infelici situazioni famigliari, testimoniando cosa accadeva dietro l'apparenza di rispettabilità vittoriana.Proprio nello stesso periodo in cui venivano varate le nuove disposizioni sui divorzi, venne vietata la pubblicazione di materiale pornografico: i giornali colmarono il vuoto creato da questa mancanza editoriale (se così si può dire) avvalendosi del diritto di riportare, per diritto di cronaca, tutto ciò che di più pruriginoso avveniva nei tribunali di divorzio e che non poteva essere considerato pornografia, pur di fatto svolgendo, per il casto pubblico vittoriano, più o meno la stessa funzione.Proprio in quel momento storico venne discussa la casa di divorzio Robinson contro Robinson e Lane, in cui l'ingegnere Henry Robinson accusava la moglie Isabel ed un suo amico, il dottor Edward Lane, di avere avuto una relazione illecita, cosa che gli avrebbe garantito il diritto al divorzio.Henry Robinson basava le sue accuse su una sola prova: il diario personale tenuto per anni dalla moglie, sottrattole in un momento in cui essa era malata e priva di sensi. In quelle pagine Isabel aveva confessato la sua attrazione non solo per il giovane dottore, ma anche per alcuni giovani insegnanti dei suoi figli. Nella gran parte dei casi, la donna riportava di essere stata respinta, ma da un certo punto in poi, invece, scrisse che Edward Lane la aveva ampiamente corrisposta.Il diario di Isabel Robinson venne considerato quanto di più scandaloso una donna potesse scrivere, perché descriveva senza pudori il fatto di provare attrazione fisica per un uomo diverso dal marito e le scene di scambi di baci ed effusioni: esprimere tali desideri era considerato un vero e proprio crimine, un attentato alla principi della istituzione vittoriana del matrimonio, che doveva garantire la certezza di una discendenza del marito, così grave che uno dei cardini della difesa, in una fase avanzata del processo, fu che per essere stata così impudente da  mettere su carta simili azioni, la donna fosse certamente pazza e in prede ad allucinazioni, descrivendo azioni in realtà mai avvenute.Il fatto che il marito di Isabel la tradisse da anni, avesse una seconda famiglia e anche due figlie illegittime, le avesse sottratto molto denaro e la trattasse senza riguardo sembrò non avere alcuna importanza per il tribunale: solo la vita di Isabel, colpevole di avere desideri sessuali, forse in realtà pure fantasie e niente altro, venne minuziosamente esaminata, insieme al suo diario, i cui stralci furono ampiamente pubblicati sui giornali, che non attendevano altro per solleticare la fame di scandalo del pubblico.Anche colui che aveva commesso adulterio insieme ad una moglie fedifraga poteva essere chiamato in tribunale a risarcire il marito dei danni: normalmente, a parte un esborso di denaro, difficilmente gli uomini coinvolti in simili azioni subivano altri danni. Nel caso però del supposto tradimento di Isabel, ad essere accusato era un dottore proprietario e direttore di uno stabilimento idroterapico, Edward Lane, a cui nessuno avrebbe più affidato la cura di donne rispettabili se mai fosse stato davvero accusato in un pubblico tribunale di adulterio: le terme o le case di cura erano uno dei pochi posti, infatti, in cui le donne dell'epoca avevano libertà di soggiornare senza accompagnatori e chaperon di vario tipo a garantire la loro “incolumità morale”.Per una volta, Edward ed Isabel erano più o meno sullo stesso piano in quanto a gravi conseguenze derivanti dalla perdita di reputazione.Ne venne fuori un processo clamoroso in cui per ottenere una assoluzione, e preservare soprattutto Edward Lane e la sua famiglia, Isabell finì per far sostenere ai suoi avvocati la sua pretesa follia, derivante da “disturbi uterini”, che a quel tempo si consideravano la principale causa di pazzia femminile.Kate Summerscale ricostruisce con dovizia di dettagli un intero mondo ottocentesco, con numerosissimi riferimenti a personaggi famosi dell'epoca, da Darwin (ospite frequente delle terme di Edward Lane) a Dickens a George Eliot, a famosi frenologi (coloro che studiavano la conformazione fisica delle persone per ricavarne dettagli sulla loro psiche), fino a personaggi forse meno noti, ma in qualche modo collegati alla vicenda, che pubblicarono materiale che documentava il cambiamento sessuale e di costume in atto, sostenendo il diritto delle donne e degli uomini a vivere una sessualità più libera, senza per questo ricadere nella follia.Anche se formalmente questo è un saggio, Kate Summerscale è così brava ad arricchire il volume di elementi narrativi, che in effetti, come il precedente “Omicidio a Road Hill House”, anche in questo caso si ha quasi l'impressione di leggere un romanzo.A ribadire però che questo è invece un lavoro di ricerca su testi documentati, vi è la  ricca sezione finale di bibliografia e di  note, che occupa almeno una trentina di pagine.Un libro interessantissimo per chiunque voglia approfondire la propria conoscenza della mentalità e dello stile di vita ottocentesco, in particolare vittoriano, e capire a fondo la condizione femminile dell'epoca, profondamente segnata dal fatto che le donne venivano considerate vere e proprie proprietà del marito, tanto che persino libri e romanzi di autrici donne potevano venir considerati appartenenti al loro consorte, e per comprendere a fondo come i cambiamenti nelle leggi che regolavano i divorzi abbiano poi provocato grandi rivoluzioni nei costumi e nel pensiero.Di Kate Summescale ho recensito anche:Omicidio a Road Hill House