L'angolo di Jane

Il grande e potente Oz - film 3D - recensione


Vi siete mai chiesti da dove venisse il mago di Oz del celebre libro di Frank L. Baum (recensito qui), l'impostore che si fa passare per un mago capace di esaudire i desideri nel regno di Smeraldo e che dovrebbe aiutare la piccola Dorothy a tornare nel Kansas?Se non l'avete mai fatto, qualcuno ci ha pensato al posto vostro, perché “Il grande e potente Oz”, diretto da Sam Raimi, è proprio un prequel di “Il mago di Oz”  che si rifà più che al libro, in realtà, al celebre film del 1939, con Judy Garland nella parte di Dorothy. Il film racconta di come Oz, un illusionista di provincia di dubbio successo, interpretato da James Franco, riesca ad approdare nel magico regno di Smeraldo, a conquistarsi il ruolo di mago di grande potere, nonché a salvare il reame da due perfide streghe.Proprio come nel film che rese famosa la giovanissima Garland, nonché la canzone della colonna sonora “Somewhere over the rainbow”, il film inizia con una sequenza in bianco e nero, inoltre Sam Raimi sceglie una proiezione a schermo ridotto, ad indicare, proprio come nel film originale, che la realtà dalla quale Oz proviene è piccola, ristretta, sbiadita e dominata da una assenza di bellezza. Benché sia abbastanza chiaro il motivo per cui il regista abbia scelto di ridurre l'area di proiezione, ammetto di averla trovata una scelta discutibile: credo sarebbe bastato il semplice bianco e nero per trasmettere lo stesso identico messaggio (ho passato i primi minuti a rimpiangere il costo del biglietto per il disappunto, lo ammetto...).Il nostro Oz è un illusionista itinerante del Kansas che cerca di farsi passare per un grande mago, bistratta il suo assistente Frank (interpretato da Zach Braff), e seduce belle ragazze senza farsi troppi scrupoli. Nel corso di uno spettacolo, una ragazzina su una sedia a rotelle crede che Oz sia davvero un grande mago e gli chiede di usare i suoi poteri per guarirla, ma l'illusionista non ha il coraggio di dire alla bambina che non ha simili poteri. Poco prima che la sequenza in bianco e nero finisca, una ex fidanzata di Oz, interpretata da Michelle Williams, e che forse è la sola donna che l'uomo abbia davvero amato, gli comunica che sta per sposarsi con un altro.Successivamente, inseguito da un fidanzato geloso di una delle ragazze che ha sedotto in passato, Oz fugge su una mongolfiera, ma proprio in quel momento si scatena un tornado che scaraventa finalmente James Franco nel magico regno di Smeraldo, e mentre il nostro Oz non fa che ringraziare il cielo per essere salvo, anche lo spettatore proverà forse una sorta di gratitudine per il fatto di vedere finalmente lo schermo allargarsi e diventare a colori.Non appena approdato nel regno che ancora non porta il suo nome, Oz si imbatte in Theodora (Mila Kunis), strega buona (almeno per il momento) che lo prende per il mago che, secondo una profezia, il regno aspetta per liberarsi da una strega cattiva che ha ucciso il vecchio re e diventare a sua volta nuovo regnante.Oz non può proprio fare a meno di cedere alla sua natura di seduttore e conquistare il cuore dell'ingenua Theodora, che si illude non solo di essere molto amata, ma anche di diventare futura regina.Lungo il percorso i due incontreranno la scimmia alata Finley che, salvata da un leone (che forse è proprio il leone codardo di Dorothy) da Oz, gli giurerà eterna fedeltà. Proprio come nel film originale, in cui personaggi della vita comune di Dorothy sono trasfigurati in creature del regno di Oz, in realtà la scimmia è una rappresentazione del vecchio assistente Frank, ed infatti proprio come Frank anche Finley sarà decisamente sfruttato da Oz: sarà l'unico a cui il mago rivelerà spontaneamente di essere in realtà un truffatore e che i suoi trucchi non sono il frutto di vera magia, visto che Finley è costretto a servirlo e non può più spezzare il suo giuramento di fedeltà.
Portato al castello, Oz fa la conoscenza anche di un'altra strega, la fashionissima sorella di Theodora, Evanora (Rachel Weisz), ma è subito chiaro che quest'ultima non ha molta fiducia in Oz.Convinto da Theodora ed Evanora, nonché dalla promessa di diventare re e prendere possesso di una sterminata quantità di oro, Oz promette di uccidere la strega cattiva.Diretto a compiere la sua missione Oz si imbatte in una bambolina di porcellana le cui gambe si sono rotte, in seguito all'attacco da parte degli emissari della perfida strega, un personaggio che rappresenta in chiave magica la bambina che che Oz non è riuscita ad aiutare nel mondo reale. Mentre nel Kansas Oz non ha potuto fare nulla per la ragazzina che chiedeva il suo aiuto, in questo caso è sufficiente un po' di colla per rimettere in sesto la fanciulla di porcellana, che ovviamente si unirà al seguito di Oz.Nel momento in cui Oz sta finalmente per compiere la sua missione e uccidere la strega, spezzandone la bacchetta, ecco che questa rivela il suo volto e altri non è che...  Michelle Williams, ovvero Glinda, la buona e biondissima strega del Sud, ultimo personaggio che viene trasfigurato dal reale al regno di Smeraldo.Diventa finalmente chiaro che la vera strega cattiva non è quella che avevamo finora pensato, perché con quei boccoloni biondi, gli occhi cucciolosi e l'aria sospirosa Glinda non può certo essere un'assassina, tanto più che è la fedele copia dell'ex-fidanzata di Oz: in realtà la cattivona è Evanora, che non solo è fashion-killer, ma è proprio colei che ha ucciso il vecchio re: è contro di essa, e contro la sorella Theodora che ella ha reso cattiva, che Oz dovrà combattere, insieme a Glinda, Finley, la fanciulla di porcellana e i tre popoli principali del regno, ovvero i Quadrangoli, gli Stagnini e il Minutoli.Oz avrà l'occasione di dar prova di buon cuore, coraggio ed inventiva: forse non avrà davvero la magia, ma di certo è l'uomo giusto per illudere tutti di possederla.“Il grande e potente Oz” omaggia con molte citazioni il film del 1939 di cui è l'ideale prequel, compreso il trucco finale che permetterà ad Oz di cavarsi d'impaccio e salvare il regno, e richiama con le sue atmosfere il cinema in stile vecchia Hollywood.
James Franco è convincente nel ruolo dell'affascinante imbroglione Oz, che riesce ad interpretare con la giusta dose di autocompiacimento e senso dell'umorismo, con modi manierati che sono una citazione del modo di recitare dei film di vecchia scuola: forse un pizzico di follia in più non avrebbe guastato al suo personaggio, ma nel complesso la performance è più che buona.Michelle Williams è  una dolce e bionda Glinda come da copione, ma il suo personaggio, costretto al perenne sorriso, non ha forse molte possibilità espressive che ne mettano in luce la bravura.Mila Kunis interpreta discretamente la buona Theodora ed ottimamente il suo alter ego cattivo, destinato a diventare la futura perfida strega dell'Ovest, anche se neanche per un secondo abbiamo creduto davvero che avesse un futuro insieme a James Franco in questo film.La migliore interpretazione è però quella di Rachel Weisz, assolutamente “dentro” la parte della perfida Evanora, una strega che di diritto entra nella gallery delle belle cattive Disney, grazie al suo glamour e alla compiaciuta malvagità, ottimamente recitata, anche qui, con evidenti richiami allo stile delle dive della vecchia Hollywood.La fotografia del film passa dal bianco e nero iniziale ad uno sfolgorante uso del colore nel resto della pellicola che quasi ne gronda a gocce.Nel complesso “Il grande e potente Oz” è un discreto film per famiglie, che consiglierei soprattutto a coloro che devono combinare più gusti generazionali insieme nello scegliere una pellicola: ha un umorismo semplice, ma non scontatissimo, che può essere facilmente compreso dai bambini, ed è sufficientemente ricco di dettaglio da non annoiare gli adulti. Come da tradizione Disney, non mancano infatti le scene comiche affidate soprattutto alla scimmia volante Finley e alla fanciulla di porcellana, i due aiutanti di Oz nella pellicola.Anche il 3D è realizzato discretamente e riccamente usato in tutta la pellicola: in alcune scene d'azione del film si ha davvero l'impressione che gli oggetti vengano incontro allo spettatore, anche se in parecchie altre è un po' di contorno, senza troppa rilevanza. Al contrario del film del 1939, che era un musical, in "Il grande e potente Oz" la colonna sonora è invece di assoluta irrilevanza, praticamente assente.Avrei forse preferito una trama più complessa e meno prevedibile, ma nonostante questo il film scorre piacevolmente nelle sue due ore, grazie non solo alla bravura degli attori, ma anche alla ricchezza di piccoli dettagli e alla grafica curatissima.