L'angolo di Jane

Vento rosso e altri racconti - Raymond Chandler


Titolo: Vento rosso e altri racconti (Vento Rosso, I ricattatori non sparano, Consegna a Noon Street, Il re in giallo, Le perle sono una seccatura, Aspetterò, La matita) Titoli originali: Red Wind (1938), Blackmailers don't shoot (1933), Noon Street Nemesi (1936),  The King in Yellow (1938), Pearls are a Nuisance (1939), I'll be waiting (1939), The pencil (1958) Autore: Raymond Chandler Traduzione: Sergio Altieri Casa editrice: Feltrinelli pag: 349
“Vento Rosso” è una raccolta di sette racconti di Raymond Chandler, l'iconico scrittore di noir, creatore di un intero mondo di riferimenti letterari e  dell'investigatore privato Philip Marlowe, il duro dal cuore tenero interpretato al cinema da Humphrey Bogart. I racconti sono in gran parte stati scritti negli anni '30, ad eccezione di “La matita” (1958), l'unico in cui compaia proprio Marlowe e sono tutti basati sulle investigazioni di qualche “occhio privato”, detective a volte per caso, altre per professione, tutti trascinati in qualche rocambolesca serie di avvenimenti e conflitti a fuoco in seguito all'appello silenzioso o esplicito di qualche fanciulla in difficoltà.Nel mondo creato da Raymond Chandler tutti sono in qualche modo corrotti, perfino i suoi stessi eroi, eppure in ogni racconto c'è sempre una stilla d'innocenza, di solito rappresentata da una ragazza o da una giovane donna che sta per essere travolta da eventi più grandi di sé. I detective di Raymond Chandler stimano poco la giustizia, la polizia, a volte perfino il denaro, ma c'è una cosa sola alla quale non resistono e per la quale affronterebbero qualunque cosa: salvare quell'unica porzione di mondo non ancora travolta dal male, preservare i pochi puri che ancora restano, fare in modo che la donna che hanno deciso di salvare si cacci fuori dai guai.Non per amore, non per ottenere qualcosa in cambio, a volte nemmeno per attrazione, sebbene questa sia sempre latente: gli eroi di Chandler agiscono senza tenere conto di alcun ritorno, ma solo per questo idealizzato senso della giustizia, per il “cavalleresco” piacere, se volete, di essere superiori a tutto, di fare qualcosa che ha una sua bellezza in sé, proprio in una città, Los Angeles, dove nessuno fa niente per niente.Un'altra caratteristica dei detective di Chandler è quella di capire subito tutto al volo: sono empatici per definizione. Un solo sguardo ad un viso contratto in una smorfia o  ad una espressione accigliata ed una intera storia scorre sotto i loro occhi, ovviamente senza mai sbagliare, tanto che uno dei suoi personaggi può dire: “Conoscevo quell'uomo da una vita ma lo stavo guardando negli occhi solo da cinque minuti”. Questo non toglie che un'altra caratteristica fondamentale sia quella che gli eroi di Chandler non perdono mai il sangue freddo e non cedono mai all'emozione, qualunque cosa accada.Anche se frequentemente gli investigatori di Chandler finiscono nel bel mezzo di una sparatoria mortale e non mancano mai di portare con sé il proprio “ferro”, in realtà ricorrono malvolentieri alla violenza, ultima ratio in casi di estrema necessità: infatti spesso i loro antagonisti, che ne sono il radicale opposto perché non sanno controllarsi, danno sfogo alla propria emotività e trattano addirittura male le donne (quando Chandler mostra questo di un personaggio, state certi che è un uomo morto), finiscono spesso per spararsi tra loro.Lo sfondo di tutti i racconti è una Los Angeles dal cuore nero, dove le donne contano davvero poco, soprattutto per la malavita, e dove quindi gli uomini dello scrittore sono in perenne missione di soccorso; un posto dove nessuno crede davvero alla legge o alla giustizia, in cui i mafiosi non vengono mai condannati e le star di Hollywood sono spesso coinvolte in storie losche, magari al solo scopo di farsi pubblicità.Raymond Chandler è incredibilmente dettagliato nelle descrizioni, che non mancano mai di associare tratti esteriori ed emotivi dei personaggi, ma la sua scrittura rimane sempre agile, scattante, molto legata all'azione e con un grande ricorso al discorso diretto: ha un taglio estremamente cinematografico, in cui è facile immaginare ogni scena.Tutti i racconti di questa raccolta meritano la lettura, ma ho apprezzato soprattutto “Vento Rosso” che dà il nome alla raccolta, perché mostra in maniera esemplare tutte le caratteristiche del detective  Chandleriano, compreso il fatto di compiere gesti “cavallereschi” e senza scopo, ispirati da qualche vago ideale romantico.Fra tutti però il mio preferito è “Le perle sono una seccatura”, in cui per una volta Chandler si diverte a creare un detective atipico: uno che non sembra automaticamente avere l'aria del “dritto”, ma esattamente il contrario. Walter Gage è un giovanottone altro un metro e novanta, che parla in maniera forbita ed eccessivamente complicata “nella prosa di Jane Asuten” (sic!), non regge l'alcool e ha l'aria ingenua, che in questo racconto risponde all'appello non di una sconosciuta, ma della propria fidanzata Ellen Macintosh: alla vecchina che cura come infermiera hanno rubato delle perle. Indiziato numero uno è l'autista appena  licenziatosi, Henry, in tutto e per tutto somigliante fisicamente ad Walter, ma dall'apparenza invece del “duro” che conosce i fatti della vita. In questo divertente racconto, in cui Raymond Chandler sembra giocare con i propri stessi cliché, tutte le apparenze verranno ribaltate e Walter Gage dimostrerà di essere, per quanto detective per caso, un osso duro degno di Marlowe: ricordatevi che i detective di Chandler sanno sempre il fatto loro e capiscono tutto “al volo”! Se poi ci aggiungete che Walter parla un po' come Jane Austen, beh non devo aggiungere altro: se avete un po' dello spirito dei detective di Chandler, so che ci siamo capiti!