L'angolo di Jane

Ragazze di campagna - Edna O'Brien


Titolo: Ragazze di campagna Titolo originale: The Country Girls Autrice: Edna O'Brien Traduzione:  Cosetta Cavallante Casa editrice: Elliot pag: 254
Pensare che “Ragazze di campagna” rientri nella categoria “libri incendiari”, quelli cioè bruciati sulla pubblica piazza, o meglio, come riportato in seconda di copertina, addirittura sul sagrato delle chiese, sembra, con l'occhio di un lettore moderno, quantomeno eccessivo. Sono sincera: mi viene da pensare che coloro che l'hanno bruciato non abbiano mai neppure aperto un romanzo francese e nemmeno tanto moderno, sarebbe stato sufficiente qualcosa di ottocentesco. Ma non bisogna sottovalutare il potere energetico della letteratura: quando tocca verità che non vogliono essere ascoltate, e quando a raccontarle è addirittura una voce femminile, può raggiungere temperatura da fusione nucleare.Era il 1960 di una cattolicissima Irlanda quando la trentenne Edna O'Brien pubblicò questo romanzo in cui si parla della vita di due giovani adolescenti, Kate (Caithleen Brady) e Baba (Bridget Brennan) che passano da una scuola di campagna ad un collegio di suore per poi approdare, dopo essersi fatte cacciare intenzionalmente dal convento, nella frizzante Dublino.Quello che certamente surriscaldò gli animi irlandesi fu il punto di forza della scrittura della O'Brien, cioè l'assoluta spontaneità: l'assenza di filtri e scrupoli morali fasulli.Tutto il romanzo è narrato dal punto di vista di Kate dalla infelice vita famigliare: un padre ubriacone ed una madre persa appena quattordicenne.La vita di Kate, brava studiosa ragazza, è legata a doppio filo a quella dell'amica-nemica Baba, ribelle e spesso tutt'altro che gentile, ma in realtà molto legata alla stessa Kate.Praticamente orfana, perché non può minimamente fare affidamento sul padre, che odia e incolpa della perdita della madre, Kate viene di fatto presa in affidamento dai genitori di Baba, i Brennan.La descrizione della vita rurale irlandese, del piccolo e “stretto” paese, in cui tutti si conoscono e dei rapporti fra le persone, della loro psicologia, e quella della vita in collegio,  rigida e basata su regole che puzzano di ipocrisia, affrontata insieme all'inseparabile Baba, è resa con l'abilità della penna di una vera maestra.La giovanissima Kate brama un affetto che non ha mai ricevuto e un uomo diverso da quelli che è abituata a conoscere: il suo ideale sembra essere l'affascinante Mr. Gentleman (soprannome affibbiatogli in paese per i suoi modi raffinati). Mr. Gentleman sembra essere l'incarnazione di tutto quello che non è la consueta vita di campagna.Mr. Gentleman è sposato (e credo che questo abbia contribuito a spargere benzina incendiaria), ma agli occhi di Kate è quasi un personaggio da fiaba, idealizzato e magneticamente attraente.Il punto è che anche Mr. Gentleman è attratto da Kate e questo al lettore dà una idea completamente diversa da quella della protagonista, perché è un adulto attratto da una ragazzina quattordicenne che sembra giocare ad esercitare un potere su qualcuno su cui sa di poter far colpo: la relazione tra i due rimane però per anni sempre nell'indefinito e quasi platonica.Nel corso degli anni che portano Kate all'età di diciotto, Mr. Gentleman rimane la pietra di paragone di ogni uomo.Nel frattempo Kate e Baba si buttano all'avventura della vita dublinese, affrontata anche qui senza troppi scrupoli nel raccontare una vita sentimentale non sempre a prova di “confessionale”, ma in cui Edna O'Brien ci mostra l'ingenuità dei suoi personaggi in maniera a volte piuttosto  divertente.Non si può dire in realtà che Kate e Baba siano due vere ribelli, piuttosto due ragazze assetate di vita e divertimento.Il libro è dichiaratamente ispirato a “Gente di Dublino” di Joyce, citato nel romanzo, così anche se Kate, ad un certo punto deciderà di compiere un passo che potrebbe far compiere una svolta alla sua relazione con Mr. Gentleman, le cose non andranno come previsto e il personaggio si mostrerà anche agli occhi della protagonista per quello che è sempre parso al lettore fin dall'inizio. La scena finale è una citazione molto chiara di “Eveline”, un racconto contenuto proprio nel libro di Joyce.Anche se forse non vi farà voglia di accendere il camino in estate (cosa che ritengo positiva), “Ragazze di campagna” ha ancora il potere di una scrittura piena di freschezza e il fascino, che mai credo perderà interesse, del racconto di un viaggio attraverso una adolescenza difficile, per di più povera, cattolica e  irlandese negli anni del dopoguerra.Il libro è il primo di una trilogia che prosegue con “La ragazza sola” noto anche come “La ragazza con gli occhi verdi” (ebbe i due titoli anche in inglese, "The Lonely Girl" e “Girl with Green Eyes”), pubblicato con il primo titolo da Rizzoli  e con il secondo da E/O, per finire con “Ragazze nella felicità coniugale” (Girls in Their Married Bliss), pubblicato da E/O nel 1990.