L'angolo di Jane

Oceano mare – Alessandro Baricco


 Titolo: Oceano Mare Autore: Alessandra Baricco Casa editrice:Bur pag:226 costo: 8 euro“ Ci sono tre tipi di uomin: quelli che vivono davanti al mare, quelli che si spingono dentro il mare, e quelli che dal mare riescono a tornare, vivi. [..] Vedrai la sopresa quando scoprirai quali sono i più felici”Oceano mare è un romanzo molto complesso, con ogni capitolo che aggiunge una tessera ad un complicato puzzle che si chiarisce solo alla fine del romanzo stesso. L'intera storia è costruita come una visione onirica, dove è difficile distinguere ciò che è possibile da quello che è puro sogno. Siccome capire i sogni è difficile sappiate che la mia interpretazione del romanzo è del tutto personale e proabilmente potrebbe anche essere molto distante da quanto in realtà vorrebbe comunicare l'autore. Secondo la mia personale visione il mare in questo romanzo viene preso come metafora della vita, capace di riservare le più crude delusioni, come le gioie più inaspettate e poi di togliere in un attimo quello che si credeva sarebbe durato in eterno. “Questo, mi ha insegnato il ventre del mare. Che chi ha visto la verità rimarrà per sempre inconsolabile. E davvero salvato è solo colui che non è mai stato in pericolo”Vivere comporta non solo dolore, ma la presa di coscienza che ci sono perfino cose di noi o degli altri che non vorremmo mai sapere, ma con le quali dobbiamo convivere.La storia è divisa in tre parti:una dedicata ad una locanda sul mare dove strani ospiti incrociano ancora più strani locandieri, una terza dedicata alla storia di un naufragio ed un terzo capitolo dove le due storie si ricompongono e danno unità all'intera vicenda.Un pittore che dipinge con acqua di mare tele completamente bianche spaventato dall'immensità del mare, un uomo che cerca di dare un limite al mare e scrive lettere ad un amore immaginario, una ragazza che ha paura di vivere, una donna che vive troppo intensamente, un prete che scrive originali preghiere e ha smarrito la strada, ed un ospite misteriorso che potrebbe essere chiunque, forse persino noi. Questi gli ospiti della locanda Almayer, un posto dove è possibile trovare il coraggio per affrontare di nuovo il mare.A volte leggendo questo libro ho avuto l'impressione che sia stato scritto come per essere recitato: ci sono pagine che sembrano monologhi teatrali, con molte ripetizioni dello stesso concetto o delle stesse parole che sicuramente sono molto d'effetto se lette ad alta voce, un po' meno per il lettore.Del libro ho apprezzato maggiormente le parti scritte con uno stile più asciutto e meno lirico, che non quelle dove l'autore sembra voler dare una prova di bravura. Nel complesso l'ho trovato un libro molto interessante e sono contenta di averlo letto,anche se sinceramente avrei preferito un epilogo più ottimista (non dico altro se no faccio troppi spoiler).Di Alessandro Baricco ho recensito anche “Novecento” al post n° 41 http://blog.libero.it/angolodijane/view.php?msg=1114633 , dove potrete trovare anche alcuni link relativi all'autore.