L'angolo di Jane

Colazione da Tiffany Trott - Isabel Wolff


Titolo: Colazione da Tiffany Trott Titolo originale: The Trials of Tiffany Trott Autrice: Isabel Wolff pag:322 costo: 8,90 euro"Colazione da Tiffany Trott" è l'ennesimo pessimo clone del "Diario di Bridget Jones", rispetto al quale condivide l'impostazione in forma di diario scritto in prima persona e il tema della "zitellaggine cronica", ma purtroppo non la stessa ironia di Helen Fielding. Tiffany è infatti una 37enne quasi disperata per il fatto di non riuscire a trovare un uomo, che decide di ricorrere ad ogni mezzo per trovarne uno: dal classico farsi presentare degli amici da altri amici, alle agenzie matrimoniali,agli annunci sui giornali per cuori solitari.Il libro è una cronologia degli sfortunatissimi incontri di Tiffany con uomini semplicemente terrificanti e di aneddoti su come la gente riesca ad essere odiosa con le donne single. Ovviamente il principe azzurro è dietro l'angolo, ma non è affatto il classico "uomo dei sogni" da romanzetto rosa. E' davvero il peggiore esemplare di principe azzurro di cui abbia mai letto: credo che se fosse capitato in Biancaneve e Cenerentola, le due principesse sarebbero rimaste zitelle e forse sarebbero diventate persino femministe.Se Bridget Jones è "simpaticamente sfortunata", Tiffany credetemi, (e perdonatemi il termine) è veramente sfigatissima.Il suo uomo dei sogni è infatti un multimilardario sposato, con figlia a carico, che cerca un amante tramite annunci su un quotidiano, offrendo in cambio di mantenerla (che immenso squallore!). Confessa anche di aver sposato la moglie solo per i soldi. Persino nei romanzetti rosa adesso contano solo i soldi...o tempora...o mores!Credo che il libro tenti a suo modo di essere ironico, ma per i miei gusti il tentativo è andato completamente a vuoto, anzi ho trovato nel complesso il romanzo molto deprimente. Nota finale: il titolo "Colazione da Tiffany" è una citazione del famoso film con Audrey Hepburn, ma non ha niente a che vedere con il contenuto del libro, niente colazioni e niente riferimenti al film degli anni '60 in questo volume, credo l'abbiano scelto solo per ricordare qualcosa di "già sentito".Volevo leggere qualcosa di leggero dopo aver letto il libro di Licalzi (che per quanto ben scritto mi aveva depresso con la sua descrizione cinica della vecchiaia), ed invece questo libro mi ha rattristata ancora di più: è una involontaria descrizione cinica della società moderna.