L'angolo di Jane

Cap. 3 - Tempus fugit


Ogni tentativo di provare ad entrare nuovamente nella sede della Bell Electronics fu vano. Le guardie all'ingresso avevano ricevuto l'ordine di non consentire a Luke Sarton di avvicinarsi prima di sette giorni. Fino al 31 Ottobre Zeb Bell sarebbe stato irraggiungibile. Le proteste furono del tutto inutili.A Sarton non restò altro da fare che andarsene, con la testa confusa da mille pensieri che si affollavano pressanti, nel tentativo di dare una spiegazione logica a quanto aveva appena vissuto.Dopo essersi allontanato dalla desolazione di Bravery Lane, Luke cominciò a camminare senza meta, aggirandosi per le strade dei quartieri circostanti, tenendo ancora stretti i due tomi che gli erano stati consegnati. Le vetrine dei negozi erano addobbate per Halloween: le immagini di fantasmi, pipistrelli e zucche che sorridevano sinistre, ripetendosi senza fine, sembravano ironicamente alludere alla incredibile situazione nella quale si era trovato coinvolto.Quando infine fu talmente stanco e infreddolito da non riuscire a fare più un passo, scese nella metropolitana e prese il primo treno che l'avrebbe ricondotto a casa.Man mano che che si avvicinava alla propria dimora, Luke cominciò a sentirsi d'animo più leggero: si era lasciato sconvolgere da quello che era evidentemente solo uno scherzo ben congegnato.L'uomo con il quale aveva parlato non poteva essere davvero il diavolo, anzi forse non era nemmeno l'autentico Zeb Bell. Molto probabilmente si trattava solo di un attore, di qualcuno assoldato da Julian Pontus per giocargli un macabro tiro. Era certamente l'ipotesi più plausibile. Tuttavia qualcosa suonava ancora poco convicente: elaborare una storia così contorta non sembrava nello spirito di Pontus; il vecchio e tirchio professore non avrebbe sprecato tanto tempo e denaro, quali sarebbero stati necessari per assoldare altre persone, solo per burlarsi del proprio ex-allievo. Eppure non c'era altra spiegazione: forse l'avanzare dell'età stava rendendo Julian Pontus un uomo stravagante.Fu quindi con con un umore più sereno che Luke si apprestò a rientrare in casa, quando oramai era già sera, dopo una giornata decisamente emozionante.Una volta aperta la porta percepì però una strana atmosfera. Normalmente Zap, il suo piccolo beagle, gli sarebbe corso incontro scodinzolando in maniera festosa, non appena avesse varcato l'ingresso. Ora invece, Sarton poteva osservare uno strano bagliore provenire dal soggiorno che proiettava sul pavimento di legno l'ombra allungata di Zap, apparentemente immobile.Fattosi avanti vide che il cagnolino puntava ringhiando una figura femminile, voltata di spalle. La donna si girò: era la segretaria di Zeb Bell. Come la mattina indossava un professionale tailleur grigio e aveva i capelli raccolti in una crocchia. Gli occhi erano di un'azzurro intenso , appena celato dalle lenti degli occhiali, che avevano una rigida montatura nera. Se non avesse provato tanta repulsione nei suoi confronti, Luke avrebbe anche potuto dire che era davvero molto bella, sebbene avesse l'aria di voler rappresentare a tutti costi la perfetta icona della segretaria-tipo. Qualcosa di tutto l'insieme dava però nel complesso l'idea dell'artificialità e un lucchichio crudele traspariva dal magnifico sguardo ceruleo."Buonasera signor Sarton, lei non si è ancora messo a lavoro. Sono qui per rammentarle che ha poco tempo. L'incarico che ha ricevuto è della massima importanza. Deve riuscire a tradurre in tempo il libro che le è stato consegnato. Le ho portato un piccolo pro-memoria..." disse indicando un oggetto luminoso che Luke non aveva mai visto prima in quella stanza; era da lì che proveniva la luce che rischiarava l'ambiente."Questa clessidra segnerà il tempo che le rimane prima che..." fece una pausa significativa, a Luke parve di cogliere un ghigno a distorcere il suo simmetrico volto " .... il contratto si risolva in maniera sfavorevole per lei..."All'interno della clessidra scorreva lento, ma inarrestabile, un sottile filo di sabbia dorata.Luke sentì salire la rabbia dentro di sé, quella sarebbe stata l'ultima assurdità alla quale avrebbe assistito, nessuno avrebbe dovuto più insinuare che fosse così sciocco da credere ad un simile cumulo di sciocchezze. Finalmente ritrovò il coraggio e si fece avanti minaccioso " Ne ho abbastanza di questo assurdo scherzo. Ora esca dalla mia casa all'istante!".Per tutta risposta la donna schioccò le dita e l'uomo si ritrovò letteralmente scaraventato all'indietro, finendo per atterrare su una poltrona, mentre Zap abbaiava furiosamente verso la terribile segretaria."Mi creda non è uno scherzo, se ne accorgerà presto. Il signor Bell ha molti modi per convicerla a collaborare, non lo costringa a diventare cattivo, preferiremmo utilizzare il suo ingegno integro. Avrà a disposizione ogni mezzo che sarà necessario per la sua traduzione,non ci sono limiti di spesa. Questo è il numero a cui potrà rivolgersi per ogni evenienza" aggiunse posando un biglietto da visita vicino alla clessidra . " Qualunque cosa occorra per tradurre il manoscritto, sarà sufficiente che chieda di Selina".Selina si avvicinò a Luke, incapace di articolare parola, innaturalmente bloccato come una bambola di cui solo gli occhi, che si agitavano freneticamente da un lato all'altro del campo visivo, indicavano che fosse ancora cosciente. Con il viso vicinissimo a quello di Sarton, la segretaria aggiunse in tono mellifluo:" Le auguro buon lavoro signor Sarton!" Fiamme vive balenarono nel suo sguardo" Faccia in fretta!". Poi si allontanò e scomparve nel più classico dei modi, con un'esplosione seguita da una nuvola di fumo sulfureo.Dopo che se ne fu andata il giovane si sentì nuovamente padrone del proprio corpo. Le vicende del mattino erano state avvolte da un alone di irrealtà,ma lì, circondato dalle sue cose, fra le mura della sua casa, tutto appariva incredibilmente vero. Sapeva che Julian Pontus era un uomo spregiudicato, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato capace di fare affari persino con il diavolo.--------------------------------Bell Electronics - Ufficio di Zeb Bell"Allora com'è andata con quel Sarton? " chiese Zeb BellSelina fece una smorfia: "Umani! Convincerli razionalmente di qualcosa è impossibile, ti costringono sempre a ricorrere a qualche pagliacciata!" , poi si allontanò alquanto seccata.[Continua...]Potrete trovare i precedenti capitoli a questi indirizzi:Cap1 - Una letteraCap.2 - Il manoscritto