Titolo: Istruzioni per rendersi infelici Titolo originale: Anleitung zum ünglücklich-sein Autore: Paul Watzawick Traduzione: Franco Fusaro Casa editrice: Feltrinelli pag: 102 costo : 6.50 euro
Come suggerisce il titolo, l'autore di questo brevissimo saggio si preoccupa di fornire al lettore i metodi migliori per rendersi scientificamente infelice. La felicità è infatti secondo Watzlawick largamente sopravvalutata: che fine farebbero ospedali, industrie farmaceutiche e tantissimi settori dell'industria che prosperano sull'infelicità degli esseri umani, vera o supposta, se all'improvviso fossimo tutti felici? Sarebbe un autentico disastro, milioni di posti di lavoro verrebbero perduti. Il mondo ha bisogno dell'infelicità. Lo scrittore si preoccupa quindi di suggerire tutti i metodi migliori per procurarsi l'agognato stato d'animo. Sorprendentemente molti di questi sono anche ritenuti un buon mezzo anche per essere contenti: ad esempio non c'è modo migliore per raggiungere l'infelicità che quello di essere sé stessi indipendentemente da qualunque circostanza, senza mai venire a patti con il prossimo. In questo modo l'intero mondo ci sembrerà ostile perché potremo dare la colpa agli altri di non riuscire ad adattarsi a noi stessi. Un stato supremo di depressione si raggiunge quando qualcuno ci vuole obbligare a comportarci in maniera spontanea o più allegra: nessuno può imporsi uno stato d'animo, quindi il senso di colpa e di frustrazione derivanti dal fatto di non poter cambiare qualcosa che non è in nostro potere modificare sarà più che sufficiente a precipitarci nella più nera cupezza. Naturalmente i suggerimenti di Watzlawick sono tutti molto ironici e mettono in luce tutti gli atteggiamenti piuttosto comuni che portano spesso a pensare in maniera negativa alla propria vita, ma servono anche a smascherare i tranelli messi in atto da altri per portarci allo stesso risultato. Un esempio che mi ha molto colpita è quello del caso delle “illusioni delle alternative”: si ha un caso di questo tipo quando ci viene imposto di scegliere fra due possibilità A e B, ma qualunque risposta daremo sarà quella sbagliata. Se sceglieremo A ci verrà detto che avremmo dovuto scegliere B, ma se sceglieremo B verremo rimproverati per non aver scelto A. Insomma si ha quando veniamo forzatamente costretti a scegliere fra due alternative, ma qualunque cosa facciamo verremo in qualche modo criticati. Sembra che questa tecnica sia usata addirittura per il lavaggio del cervello. Esempio (tratto dal libro):“Regalate a vostro figlio Marvin due camicie sportive. Quando ne indossa una per la prima volta, guardatelo con aria avvilita e dite: “L'altra non ti piace?”. Piccoli giochetti di questo tipo, ripetuti all'infinito, rendono frustate e infelici le persone, perché in realtà sono pretesti per manipolarle verso la scelta che si vuole che facciano o per generare delle liti.Il libro è di rapida lettura e quindi per forza di cose poco approfondito, ma contiene degli spunti per diverse riflessioni. Una nota negativa è che purtroppo contiene vari luoghi comuni sugli italiani, che sembrano tratti più da film degli anni '60 che da una autentica conoscenza del nostro Paese, ma immagino anche questi si debbano considerare una “nota umoristica” piuttosto che considerazioni serie (a me comunque non sono piaciute). PS: per chiunque ritenga che sia impossibile o paranormale il fatto di aver recensito due libri, due giorni di seguito faccio notare che il libro in questione è di sole 100 pagine, di cui molte vuote a separazione fra i capitoli , ed è scritto a caratteri grandi, per cui è stato letto in circa un'ora . Quindi fra la scelta A (è impossibile) e la scelta B (o è matta e legge anche in bagno o ha i superpoteri), sappiate che dopo aver letto questo libro rifiuto categoricamente questo paragone e vi invito ad orientarvi verso la scelta C (è possibile ed è perfettamente normale).