L'angolo di Jane

Il medico di corte – Per Olov Enquist


Titolo: Il medico di corte Titolo originale: Livlärens Besök Autore: Per Olov Enquist Traduzione: Carmen Giorgetti Cima Casa editrice: Feltrinelli pag: 326 costo: 8,5 euro
Non fu Amleto l'unico folle principe di Danimarca, se mai fu davvero folle. “Il medico di corte” racconta della incredibile ascesa al potere e della morte del medico tedesco Johan Friedrich Struensee, che entrato alla corte del re di Danimarca Cristiano VII, gravemente malato di mente per curarne la salute , ne divenne prima il fidato consigliere e lo sostituì poi del tutto nell'esercizio del potere, intrecciando anche una relazione amorosa con la regina Catherine Matilde, da cui ebbe poi anche una figlia.Il libro è ambientato alla fine del '700, quando le idee illuministe si stavano diffondendo dalla Francia degli enciclopedisti a tutta l'Europa. Nel piccolo regno di Danimarca in cui vigeva ancora la monarchia assoluta, la follia del re aveva lasciato un grave vuoto nel centro del potere. L'instabilità mentale della famiglia reale era nota a tutta la corte che , lungi dal privare il re del proprio potere, ne sfruttava invece l'incapacità a regnare per creare un monarca fantoccio al servizio della nobiltà.L'arrivo di Struensee, cambia però le carte in tavola: il medico riesce ad ottenere un mandato per esercitare il potere al posto di Cristiano e sfrutta questa occasione per mettere in atto una serie di riforme liberali ispirate all'illuminismo. Per due anni ha luogo la cosiddetta “rivoluzione danese” ed il piccolo regno nordico sembra essere il vessillo delle nuove idee che scuoteranno in seguito tutta Europa. Ma Struensee pecca di idealismo: non ama esercitare il potere e non sa scegliere i propri nemici. Concede la libertà di stampa e questa viene sfruttata per accusarlo di aver infangato l'onore del re divenendo l'amante della regina, fatto che sembra sia del tutto rispondente a realtà.Curiosamente la regina Catherine Mathilde, di origine inglese, non solo sposò il folle Cristiano VII, ma era anche la sorella del più noto Giorgio III, divenuto anch'esso pazzo in età avanzata, forse a causa della porfiria, una malattia genetica.I personaggi sono molto ben caratterizza e la figura di Cristiano, convinto di essere re per sbaglio e di dover recitare una parte, è quasi commovente. Enquist ribadisce più volte che l'ambiente malato e ristretto della corte è forse la principale fonte di malessere per il piccolo re che, pur essendo il firmatario della condanna di Struensee, è in realtà l'unico innocente nella perenne lotta per il potere.Il libro è incentrato sulla psicologia dei personaggi, sul modo in cui percepiscono sé stessi e la situazione sempre più assurda che si trovano ad affrontare, su come i fatti si succedano in maniera apparentemente inevitabile. Interessante è la riflessione sul significato dei deboli e dei malati, come Cristiano, nel piano divino di sviluppo della storia.Non prendetevela con me per il fatto di avere rivelato che “il medico di corte” morirà alla fine della storia: è scritto nelle prime tre righe del libro, quindi non vi ho rovinato la sorpresa! (sulla copertina del libro non è rappresentato Struensee, ma Cristiano VII)