L'angolo di Jane

Cap.10 - Spiriti


Luke Sarton era abituato a pensare che il tempo già trascorso non potesse più tornare e che l'esistenza fosse una corsa su ponte che crollava pezzo dopo pezzo alle proprie spalle, man mano che si avanzava: tornare indietro era impossibile.Ora passato e presente si confondevano nella sua mente. Il confine fra ciò che era e ciò che sarebbe stato non aveva più significato materiale della linea immaginaria che separa due mari su una cartina geografica: la stessa acqua scorreva da entrambe le parti. Il tempo sembrava fluire in ogni direzione e le immagini che aveva scorto nel quadro, provenienti dal mondo di Meredith, gli erano apparse tanto reali quanto gli oggetti che lo circondavano nella sua stanza di Loach Castle.La visione lo aveva scosso più di qualunque altra stranezza vissuta nei giorni precedenti: più che vedere, Luke aveva “sentito” tutta la scena, tutte le paure e i segreti desideri delle persone che aveva scorto, era entrato nel flusso dei pensieri e del tempo della strega. Tutto questo lo stordiva a tal punto che crollò esausto sul letto della propria stanza d'albergo.Poco più tardi, fu svegliato si soprassalto dal latrato di Zap. Il piccolo beagle era sfuggito dal box riservato ai cani dell'albergo e si era accucciato fuori dalla porta del proprio padrone, che aveva riconosciuto fiutandone l'odore familiare.Luke si affacciò sul corridoio immerso nell'oscurità e tentò invano di accendere la luce esterna, stropicciandosi gli occhi insonnoliti, ma l'interruttore non funzionò.“Zap, che stai facendo qui ...” mormorò mentre il cane continuava ad abbaiare verso una figura più chiara sul fondo, che ondeggiava lentamente, muovendosi con un suono metallico, come di catene.Ogni tanto si udiva anche un gemito provenire dalla stessa direzione: “uhuuuuuu uhuuuu”.Luke era conscio del fatto che avrebbe dovuto provare paura, ma la situazione gli apparve troppo paradossale: “Vecchio mio, all'appello mancavano solo i fantasmi...” disse a Zap e a sé stesso allo stesso tempo.In quel momento il beagle scattò all'inseguimento della figura che sembrò allontanarsi più velocemente. “Zap, Zap...fermati!” urlò invano Luke. Poi provò a raggiungere il punto in cui avrebbe dovuto trovarsi il cane,muovendosi nel buio, seguendo con la mano la parete del corridoio.Raggiuntolo infine, una strana scena gli apparve, rischiarata dalla luce di una lampada ad olio caduta per terra: vicino a Zap c'era Mary che lottava con il beagle per il possesso di un lenzuolo bianco che il cane si ostinava a tenere ben stretto fra le fauci. La donna aveva appese alla vita delle catene, i cui  bagliori si riflettevano al debole chiarore proveniente dal basso.Dopo breve le porte degli altri ospiti, allarmati dai rumori,  cominciarono ad aprirsi.Mary non perse tempo in chiacchiere: con un ultimo sforzo afferrò il braccio di Luke e tirò  lenzuolo, cane e padrone verso un lato del muro che si rivelò essere una porta segreta, ruotante su sé stessa.Si ritrovarono tutti e tre in una stanza circolare, illuminata dalla luce della luna proveniente da un ampia vetrata. Si trattava indubbiamente della torre a Nord- Ovest, quella da cui si diceva si fosse suicidato William Loach.Luke fissò la ragazza con aria interrogativa:” Erano questi i famosi fantasmi di Loach Castle?” disse indicando il lenzuolo, con una voce che era un misto di sdegno, sarcasmo e rassegnazione.“Non è come credi” disse Mary “ In questa locanda ci sono davvero dei fantasmi, ma...nessuno può vederli a parte noi della famiglia!”“Oh si, certo!” aggiunse Luke con aria ostentatamente condiscendente.“Si è vero, credimi! Un tempo i fantasmi di Meredith White e di Lord William Loach erano visibili a tutti, ma col tempo sempre meno persone sono riuscite a vederli. Ora solo io e Maggie riusciamo a scorgerli.” aggiunse Mary.“Perfavore ora fammi uscire di qui, che i famosi fantasmi di Loach Castle siano veri o falsi non ha nessuna importanza per me, ma preferirei mi risparmiassi queste simpatiche storielle.”“Non posso” disse Mary con un sorriso tirato “Adesso gli altri ospiti ci vedrebbero, credo che Maggie abbia ridato corrente al corridoio. Se non ti dispiace potresti far finta di non aver visto nulla?”Luke sospirò rassegnato “Almeno c'è un posto per sedersi qui dentro?”“No, mi spiace. Cerchiamo di tenere meno cose possibili nella torre, perchè quando i fantasmi di Meredith e William litigano sono capaci di distruggere qualunque cosa...”Luke perse la pazienza: “Senti adesso basta, io me ne vado”.In quel momento dalla porta segreta entrò Maggie, che guardò trasecola prima Luke e poi la sorella: “Che hai combinato Mary? Perché l'hai fatto entrare qui, lo sai che è pericoloso”“Potete essere così gentile di smettere questa farsa per favore?” disse Luke. In quel momento sentì una immensa frustrazione covargli dentro. Era stato tradito dal suo mentore, ricattato da un uomo d'affari che era il diavolo e voleva la sua anima, picchiato da una demoniaca segretaria, trascinato in un posto sperduto nel mezzo del nulla e come ciliegina sulla torta due piccole truffatrici provavano ad imbrogliarlo con storie di fantasmi fasulli.Puntò il dito verso le due donne e scandì lentamente: “Ora io esco di qui e non provate a fermarmi o...”Ma in quel momento dalla parete di fronte all'uomo emerse la luminosa figura di una donna, che attraversò la parete di roccia come se fosse stata fatta d'acqua. “Meredith!” esclamò Luke. La strega, indossava una splendida veste di velluto rosso e aveva i capelli intrecciati in una elaborata acconciatura, esattamente come nella figura del manoscritto in possesso di Sarton. La donna riluceva nella stanza buia, come se la sua sola figura fosse investita della luce del pieno giorno, mentre attorno il resto dell'ambiente era rischiarato solo dai pallidi raggi lunari. Il fantasma non degnò i presenti di uno sguardo, si portò al centro della stanza e si volse, con aria furibonda verso il muro dal quale proveniva “William, razza di sciocco, questa volta mi seguirai e farai quello che ti dico!” disse con rabbia.Dal muro apparve un uomo, vestito con una tunica, stretti pantaloni e stivali, anch'egli illuminato come la donna. “Meredith, sai che non posso. Questo castello è tutta la mia vita! I Loach devono restare dove sono nati!” disse il fantasma di Lord Loach.“Tu non hai nessuna vita! Sei morto William Loach, quando ti deciderai a capirlo?! Non puoi restare qui in eterno” ribadì la strega.“Meredith non sei tu che mi hai sempre detto che vita e morte sono due parole che indicano la stessa cosa?” poi si avvicinò alla donna e cingendole la vita le accarezzò dolcemente il viso. “ Il nostro amore vivrà per sempre” aggiunse.Ma la donna lo scostò e disse “Sai perfettamente quello che intendevo. William ora ti prego prova a seguirmi” Un vento vorticoso cominciò a spirare, il cui fulcro era il centro della stanza. Divenne sempre più intenso, fino a quando un forte bagliore accecò tutti presenti  portando via i due fantasmi e restituendo la quiete alla torre.“Questa volta ce la siamo cavati con poco” disse Mary“Quei due erano...William Loach e Meredith White, vero? Ma perchè William ha parlato d'amore, credevo si odiassero. Non è così che narrano le leggende? I due fantasmi che si contendono il castello?” chiese Sarton.“Vedi Luke, le leggende hanno sempre un fondo di verità e una gran parte di bugie.” iniziò Maggie. “In realtà William Loach non si è mai suicidato da questa torre...” “ E lui e Meredith si sono sposati” aggiunse Mary“Si quei due sono i nostri antenati Luke” sospirò Maggie “Che fortuna eh?”A quel punto però Maggie e Mary si resero conto di qualcosa di strano: “Ma tu come hai fatto a vederli?” esclamarono insieme.Luke si preparò a raccontare una lunga storia.[Continua...]Potete trovare i precedenti capitoli a questi indirizzi:Cap.1 -Una lettera Cap.2 -Il manoscrittoCap.3 -Tempus fugit Cap.4- La strega Cap.5 -Doppio legame Cap.6 -Mi sento fortunato! Cap.7 - Leggende Cap.8 -Loach Castle Cap.9 -Invidia