L'angolo di Jane

La figlia oscura – Elena Ferrante


Titolo: La figlia oscura Autrice: Elena Ferrante Casa editrice: Edizioni e/o pag:141 costo: 14, 50 euro
Dopo un piccolo mistero su un autore inglese (il vero nome di C.J. Sansom al post n° 234) ecco un autentico giallo italiano: chi è e, sopratutto, esiste veramente Elena Ferrante?L'autrice di “La figlia oscura” sembra infatti totalmente disinteressata a reclamare la fama per la quale tanti si affannano sotto il sole: pur avendo pubblicato altri tre libri di successo oltre a questo (“L'amore molesto”,“I giorni dell'abbandono” e “La frantumaglia”), da due dei quali sono stati tratti anche dei film, l'autrice non si è mai mostrata in pubblico. Elena Ferrante non si è ad esempio mai presentata a ritirare i premi letterari che le sono stati attribuiti, non ha mai rilasciato interviste in pubblico, né ci sono sue foto sul web, su carta o altrove. Alcuni ritengono che questo nome celi in realtà un uomo, ma dopo aver letto questo libro credo dovrebbe essere l'uomo con la mente più femminile della terra: non è detto che sia impossibile, ma io lo trovo alquanto improbabile.Secondo quanto riportato nelle ultime pagine del libro, la scrittrice è nata a Napoli, ma l'ha abbandonata presto per vivere per molto tempo all'estero. Nel suo terzo libro “La frantumaglia” parla della sua esperienza di scrittrice e forse per far luce sul mistero occorrerebbe leggere proprio questo volume.“La figlia oscura” è un libro incentrato sul rapporto della protagonista Leda con la propria maternità. Il libro inizia con il risveglio della donna in una camera d'ospedale, nella quale si trova in seguito ad un incidente, e prosegue col racconto dei fatti che l'hanno portata in quella situazione, per certi versi molto strana. Come dice la stessa Leda: “ Le cose più difficili da raccontare sono quelle che noi stessi non riusciamo a capire”. Pur sentendo di amare le sue figlie, Leda sa di essere differente dalla classica madre affettuosa, instancabile, attaccata alla prole, al modello perfetto che ci si attende che sia. La donna sente le sue figlie come un qualcosa che si è addizionato al suo essere e rispetto alle quali ha provato sentimenti molto controversi: talora di competizione, altre di frustrazione, di colpa, di incapacità. Durante una vacanza Leda osserva Nina, giovanissima madre ventenne, con la piccola figlia Elena. Il rapporto così apparentemente spontaneo e fluido fra le due, il legame così naturale che sembra unirle, scatena nella donna una serie di ricordi, che la porteranno alle azioni che poi causeranno l'incidente.Il libro è scritto molto bene, lo stile della Ferrante è decisamente elegante: le parole si muovono con leggerezza su temi in realtà molto pesanti. Una madre che non vuole sempre bene ai figli, che non li mette sempre in prima linea nelle sue priorità è considerata una eresia, ma la Ferrante mette in luce chiaramente come il voler essere “individuo” oltre che madre può essere molto difficile, se non si è o ci si sente persone molto forti, se non si vive l'essere madre come un desiderio autentico, non come una conseguenza di scelte di vita fatte per prassi.