L'angolo di Jane

Baita dei pini – Susanna Tamaro


Titolo: Baita dei pini Autrice: Susanna Tamaro Casa editrice: Corriere della Sera pag: 59 costo: 1 euro (+30 cent di Io Donna, + 1 euro per il quotidiano)
Anche questo brevissimo racconto fa parte della collana “I Corti di Carta” allegata al Corriere della Sera, come il già recensito “Il contrario della morte” di Roberto Saviano.Si tratta di pubblicazioni da lettura lampo ( non occore più di mezz'ora per finire uno dei minivolumetti) visto il piccolo numero di pagine ed il formato piuttosto ridotto, ma trovo questa forma di lettura istantanea molto interessante: in un certo senso è paragonabile alla lettura sul web, che per forza di cose è sempre in formato un po' compatto.Questa settimana il racconto “Baita dei pini” è stato scritto da Susanna Tamaro ed è allo stesso tempo una ironica protesta ambientalista ed una messa alla berlina del vivere borghese, fatto principalmente di apparenze. Ugo ed Elena, anziana coppia di coniugi, si trasferiscono a Baita dei Pini, ridente località di montagna, dove pensano di trascorrere una serena vecchiaia circondati dalla natura incontaminata. Ovviamente, nonostante l'inizio idilliaco, niente andrà come previsto e la loro felicità subirà un profondo turbamento, con un finale che ricorda un po' le vecchie commedie italiane degli anni '60. Il libro era in edicola questo sabato e per averlo ho dovuto accollarmi anche i due chili e mezzo del giornale con il quale era cellofanato “Io donna”, pubblicazione femminile del Corriere della Sera, costituito al 80% da pubblicità e che come tutti i buoni giornali in carta patinata che si rispettino, emanava un tossico odore di inchiostro che mi ha costretto a leggerlo tenendolo discosto almeno un metro dal volto. Non amo molto i giornali patinati, spesso descrivono un mondo irreale, irraggiungibile per la gran parte delle persone. Non so se vi può interessare, ma c'era un bell'articolo su una fantastica biblioteca, dove si possono leggere libri freschi di stampa in ambiente extra lusso, con connessioni internet e possibilità di vedere dvd e seguire corsi culturali di ogni tipo. Sembra che da quando la biblioteca in questione è stata inaugurata, il numero di lettori nella città in cui si trova sia aumentato di ben il 23%, e abbia consentito anche l'integrazione culturale degli immigrati. Se vi interessa, non vi resta altro che prenotare un biglietto d'areo, attraversare l'oceano e recarvi in Fourth Avenue 1000 a Seattle in America (capito perché odio i giornali patinati?)PS: però era una biblioteca strepitosa