L'angolo di Jane

Il prete peccatore – Alberto Bevilacqua


Titolo: Il prete peccatore Autore: Alberto Bevilacqua Casa editrice: Corriere della Sera pag: 59 costo: 1 euro + costo di quotidiano ed allegato.
“Il prete peccatore” di Alberto Bevilacqua chiude la raccolta dei “Corti di Carta” del Corriere della Sera, la serie di racconti brevissimi, scritti da autori piuttosto noti, che purtroppo non ha sempre brillato per la qualità dei titoli proposti.Curiosamente ,Sabato scorso, il volantino che anticipava il titolo dell'ultima uscita riportava che il racconto avrebbe dovuto intitolarsi “Il prete seduttore” anziché “Il prete peccatore” . Evidentemente al Corriere devono aver pensato che non fosse opportuno chiamare il libro in questo modo proprio nel giorno in cui Michele Santoro si apprestava a trasmettere il video della BBC sul “Crimen Sollicitationis” (il discusso documento della Chiesa accusato di insabbiare le inchieste su reati sessuali commessi da preti). Qui sotto potete vedere un pezzo del volantino che riportava il titolo sbagliato.
Come è facile intuire da queste premesse, al centro del racconto c'è la storia di un ecclesiastico un po' troppo disinvolto con le sue parrocchiane (che almeno in questo racconto sono tutte adulte e consenzienti) che viene trasferito per le sue intemperanze in una delle zone più anticlericali d'Italia. Tuttavia proprio qui,dove un prete si aspetterebbe la vita più difficile,l'uomo trova invece una inaspettata comprensione dal vescovo e dai suoi parrocchiani: l'uno perché forse memore di un passato analogo e gli altri perché convinti che solo chi desidera amare in tutti i sensi possa amare davvero il suo prossimo.Non posso dire che questo racconto sia scritto male, ma non ho davvero apprezzato il ricorso al cliché della “Eva tentatrice”, sotto i panni di una procace contadina, che sarebbe colei che induce il prete a compiere il primo passo sulla via della dissoluta sensualità. Credo che ogni individuo sia responsabile delle proprie azioni, tanto più se decide di rappresentare un certo tipo di ideali. E poi forse mi scuserete se una storia che ha per protagonista un prete di questo genere, letta per giunta di questi tempi, non mi rallegra più di tanto e non mi fa di sicuro gridare al capolavoro.  L'unico prete seduttore che si rispetti di tutta la letteratura per me è Julien Sorel del “Rosso e il nero” di Stendhal, uno dei personaggi più affascinanti mai creati, ma in questo caso l'autore aveva dato ai sentimenti del suo personaggio tutto un altro spessore.