L'angolo di Jane

Chi è morto alzi la mano – Fred Vargas


Titolo: Chi è morto alzi la mano Titolo originale:  Debout les morts Autrice: Fred Vargas Casa Traduzione: Maurizia Balmelli  Casa editrice: Einaudi pag: 249 costo: 11 euro
Una mattina, affaciandosi alla finestra  che dà sul   giardino ,Sophia Siméonidis ha una sorpresa inaspettata: proprio lì dove il giorno prima non c'era nulla, svetta un albero, un giovane faggio, inquietante ed inspiegabile intruso. Nessun sembra dar peso alle preoccupazioni di Sophia relative all'albero e alla sua misteriosa apparizione, tranne i tre giovani vicini di casa Marc, Mathias e Lucien: tre storici squattrinati  e di poche speranze , soprannominati “i tre evangelisti” dall'anziano ex-poliziottoVandossler, che convive con loro nella sgangherata abitazione dove ognuno occupa un piano di diversa altezza a seconda del periodo storico di cui si occupa. Mathias, l'uomo preistorico, ha il primo piano, Marc il medievalista occupa il secondo, Lucien ,l'esperto della Grande Guerra,  si trova al   terzo, mentre Vandoosler ,che rappresenta “ad honorem” il presente, li sorveglia tutti dall'alto della soffitta.Quando Sophie scompare all'improvviso, saranno proprio gli evangelisti e Vandoosler gli unici a occuparsi seriamente di scoprire cosa le sia accaduto, giungendo a sorprendenti rivelazioni.“Chi è morto alzi la mano” è un insolito tipo di noir, che non fa ricorso a nessuno dei classici cliché di questo genere: niente violenza o sanguinose scene del crimine, nessun investigatore dall'aria maledetta e dall'animo tormentato, né scene di sesso gratuite.  Il delitto attraversa la vita di gente comune, la cui personalità viene meticolosamente ricostruita, dando ad ogni personaggio il proprio caratteristico modo di parlare e di agire. Un sottile filo di ironia attraversa tutto il libro: Fred Vargas si diverte a mettere alla berlina gli involontari tic dei propri personaggi, come se fossero persone vere i cui interessi e manie si mescolano al filo conduttore dell'indagine sul mistero. Marc, Mathias, Lucien e Vandoosler sembrano davvero reali, capaci di muoversi autonomamente nel romanzo come se non ci fosse un narratore onnisciente che abbia già deciso per loro  un destino scritto fino all'ultima pagina. L'illusione viene creata attraverso un racconto indiretto che spesso viene mostrato dalla prospettiva dei singoli personaggi: una tecnica in cui la Vargas è davvero abilissima, riuscendo a passare nello spazio di poche righe dall'uno all'altro dei protagonisti con grande eleganza e fluidità.Fred potrebbe sembrare un nome maschile, ma in realtà ad aver scritto questo bellissimo e divertente romanzo (che secondo me però è molto più un classico giallo, che non un noir) é una donna: Frédérique Audouin-Rouzeau, in arte Fred Vargas in onore della sorella gemella Jo Vargas, affermata pittrice contemporanea, che adotta questo cognome per firmare le sue opere; a sua volta Jo Vargas ha scelto questo cognome da quello del personaggio di Ava Gardner ne “La contessa scalza”.A questo punto naturalmente vi chiederete due cose: perché Ava Gardner e perché lo stesso nome d'arte. Me lo sono chiesta anche io, insieme al perché un libro giallo è in una collana di noir, ma al momento non ho ancora molte risposte (a parte fare qualche ipotesi basate sul legame un po' eccessivo che unisce a volte i gemelli e sul fatto che il noir non ha una definizione veramente precisa).Anche se Fred Vargas è considerata un'autrice di best-seller, questa autrice non si dedica anima e corpo alla scrittura, ma alterna il proprio lavoro di zooarcheologa specializzata nel medioevo a quello di scrittrice. Sembra che i suoi romanzi vengano scritti nei 21 giorni di ferie all'anno dal suo lavoro principale.Forse l'abitudine all'investigazione scientifica ha dato alla Vargas la sua capacità di costruire gialli ben congegnati e un notevole spirito di osservazione. Il personaggio del medievalista Marc ha probabilmente molto della sua inventrice.Per saperne di più su Fred Vargas potete consultare: questo link di wikipedia o questa intervista all'autrice