L'angolo di Jane

Profumi, giochi e cuori infranti – Joanne Harris


Titolo: Profumi, giochi e cuori infranti Titolo originale: Jigs & Reel Autrice: Joanne Harris Traduzione: Laura Grandi Casa editrice: Garzanti pag: 248 costo: 8,50 euro
Dopo anni di letture sono giunta alla conclusione che  che  il dono di saper scrivere ugualmente bene romanzi e racconti brevi sia stato dato a pochi: purtroppo la raccolta di racconti “Profumi, giochi e cuori infranti”, conferma questa regola. Joanne Harris, l'autrice del bellissimo “Chocolat”, non sembra mantenere la stessa qualità nella scrittura del suo grande successo editoriale in questa prova in tono minore, con racconti che mantengono quasi tutti lo stesso schema narrativo, scritti per la maggior parte in prima in persona, con un personaggio che lascia trapelare di sé alcune informazioni ed infine una rivelazione finale che ribalta la prospettiva di quanto era stato affermato precendentemente (il colpo di scena finale). Lo stile è  piatto, nel complesso quasi tutti i racconti sono piuttosto noiosi. Il titolo italiano è forse poco adatto a descrivere il contenuto reale del volume, lasciando supporre che si tratti principalmente di storie dal contenuto romantico, mentre invece si tratta di racconti a sfondo fantastico o in un contesto realistico ai limiti della normalità : sorellastre di Cenerentola in cerca di riscatto, scrittori che incontrano dal vivo i propri personaggi , la giornata di un virus o ad esempio il funerale di una top model organizzato come se fosse un evento mondano (questo racconto dal titolo “Hello, Goodbye” è ambientato in Italia e contiene una lunga lista di personaggi italiani del mondo del gossip e della moda).Un libro nel complesso davvero poco entusiasmante, in cui nessun racconto decolla veramente, soprattuto se raffrontato con il riuscito “Chocolat”.Detesto le letture mediocri come questa, soprattutto quando a scriverle sono stati autori capaci di fare di meglio: continuo a leggerli nella speranza che le pagine successive valgano la fatica precedente e alla fine ne ricavo solo delusione e la sensazione di aver perso il mio tempo. I libri brutti hanno almeno il vantaggio di poter essere abbandonati senza rimpianti già dalle prime pagine o di poter essere letti con il preciso intento di ridere della loro bruttezza, ma questa raccolta è invece semplicemente insipida.  Ho comunque fiducia nel talento della Harris, anche se penso che il racconto breve, soprattutto se scritto in prima persona, non sia il suo pane quotidiano.PS (totalmente fuori tema): La Salani ha annunciato il titolo ufficiale dell'ultimo Harry Potter in italiano “Harry Potter e i doni della morte” . Forse un titolo adatto al contesto, ma mi lascia molti dubbi su come verranno poi tradotti alcuni passaggi. Harry cercherà gli Hallows o “i doni”? Visto che il libro uscirà in corrispondenza dell'epifania sarebbe buffo leggere di un Harry Potter alla ricerca di regali!