L'angolo di Jane

Stardust - Il film


Tratto dall'omonimo libro di Neil Gaiman, che ho recensito nel post n° 257, Stardust narra le vicende di Tristan Thorne (Charlie Cox), un ragazzo che varca il passaggio proibito che separa il villaggio di Wall dal regno fatato di Faerie, per cercare la stella cadente che ha promesso come pegno d'amore alla donna che ama, ma non lo ricambia, nel tentativo di conquistarla. Nel mondo delle fate però le cose hanno forma diversa da quelle della civile Inghilterra, così la stella non è un semplice ammasso di roccia e metallo, ma una ragazza in carne ed ossa:la bella Yvaine (Claire Danes), che condividerà con Tristan una rocambolesca avventura, nel tentativo di sfuggire a streghe, pirati dei cieli e principi in cerca di potere, tutti per qualche motivo interessati alla stella.Come nel libro di Gaiman, anche nella versione cinematografica Tristan troverà il suo vero destino nel mondo delle fate, dove riuscirà a dare corpo alla sua vera personalità: da semplice e timido garzone, diventerà più audace e capace di inseguire i propri sogni, imparando ad avere maggiore stima di sé e a capire che l'amore non può essere comprato. Ma se nella versione cartacea il tutto era condito da molta ironia e dal giusto tocco di poesia, in quella del regista Matthew Vaughn si ha a volte l'impressione di assistere all'ennesima storia di scalata in stile “sogno americano”, questa volta condita in salsa fantasy, con tanto di finale differente dal libro e infinitamente più zuccherino.I cambiamenti rispetto storia originale non sono pochi, tutti tesi a semplificare la storia e se volete a renderla meno “Gaiman”: un autore capace di mescolare un po' dell'amaro e dell'imperfezione della vita reale alle sue storie di ambientazione fantastica, tratto questo che io credo abbia contribuito grandemente a decretarne il successo.Questo Stardust di celluloide è un film apprezzabile certamente da un pubblico molto giovane, a tratti divertente, ma forse insipido per chi ha apprezzato invece il libro, del quale mantiene solo in parte sia la forma che lo spirito.Il cast del film vanta numerosi attori di fama: dalla perfetta Michel Pfeiffer nel ruolo della strega Lamia, ad un Robert De Niro a cui viene concesso molto più spazio di quello che averebbe avuto invece nella storia originale il suo personaggio, un Capitan Shakespeare con la mania del travestitismo che fa leva su un umorismo un po' di bassa lega per creare situazioni comiche (anche se in questo tutta la colpa è dello sceneggiatore). Mi chiedo invece perché sia stato chiamato Rupert Everett ad interpretare la parte del principe Secundus, che forse avrà lo spazio, ad essere buoni, circa trenta secondi in tutto il film: un vero spreco. Sienna Miller interpreta invece adeguatamente la frivola Victoria, per la quale Tristan si imbarca nella sua avventura.I due protagonisti principali Claire Dane e Charlie Cox, sono invece perfetti nei rispettivi ruoli: Cox è davvero molto bravo nel rendere il cambiamento di personalità di Tristan, timido garzone prima, e audace avventuriero in seguito, e la Danes è una stella decisamente simile alla Yvaine di Gaiman, forse solo un po' più dolce (in linea con l'eccesso di zucchero di tutto il film).Credo che la visione di questo film sia molto più godibile per chi non ha letto il libro: io purtroppo l'ho trovato a tratti noioso, forse perché ho così apprezzato il volume di Gaiman da ricordarlo in ogni particolare.