L'angolo di Jane

Le nonne – Doris Lessing


Titolo: Le nonne Titolo originale: The Grandmothers – Victoria and the Stevaneys – A love childAutrice: Doris Lessing Traduzione:  Elena del Pra,  Francesco Francis, Monica Pareschi Casa editrice: Feltrinelli pag: 250 costo: 7,50 euro
Ebbene si, alla fine ce l'ho fatta: ho letto un libro di Doris Lessing! Sentivo di dovere almeno una lettura al recente premio Nobel per la letteratura, visto che per celebrare la sua vittoria, qualche tempo fa, Libero ha deciso di mandare in homepage proprio un mio post, in cui candidamente ammettevo di non conoscerla affatto. Non credo che Doris Lessing frequenti molto questo portale, ma ammetto che al posto suo ci sarei rimasta un po' male per non essere stata letta nemmeno una volta, anche se essere definita una simpatica vecchietta, così giusto per il mio aspetto, non mi sarebbe dispiaciuto troppo, tutto sommato.Alla luce della premiazione con il Nobel, la lettura di “Le nonne” mi ha davvero stupita. Mi aspettavo un altro genere di libro: uno di quei volumi che, per quanto belli, sono abbastanza complessi da poter essere compresi solo da chi abbia una certa pratica con i libri.Invece Doris Lessing è una scrittrice che potrei definire immediata, concreta, con un tipo di scrittura solidamente attaccato alla realtà che può coinvolgere lettori di ogni tipo: dal principiante (che può apprezzare la nuda crudezza della storia in sé per sé) al lettore accanito (che magari  si interrogherà di più sul non detto e sottinteso). Nei tre racconti di questo libro, “Le nonne” (che dà il titolo al volume), “Victoria e gli Staveney” e “Il figlio dell'amore”, la scrittrice crea tre mondi differenti ricostruiti nei minimi dettagli, in cui situazioni di vita non comuni e difficili, vengono descritte dal punto di vista dei protagonisti. Si tratta di tre casi che, visti dall'esterno, si presterebbero a interpretazioni controverse sul comportamento dei personaggi coinvolti, ma che sembrano invece avere una loro logica nella sequenza degli eventi se percepiti invece in maniera “interna” ai fatti. Come se Doris Lessing volesse dirci che anche le vite meno comuni si snodano allo stesso modo di quelle di tutti e che alcuni fatti ,che sembrano inaccettabili, possono diventare scelte ovvie e naturali per alcuni.“Le nonne” , che apre il volume, non è, a mio avviso, il più bello dei tre racconti e sono contenta di averlo letto in realtà per ultimo. L'argomento è alquanto spinoso: due donne, legate fin dall'infanzia da una amicizia strettissima ed esclusiva, una volta rimaste senza marito finiscono per innamorarsi ognuna del figlio adolescente dell'altra. Per inciso: i due ragazzi hanno vissuto come fratelli in una famiglia quasi unica e i quattro vivono praticamente insieme. L'intera faccenda appare come la rappresentazione di un gigantesco complesso di Edipo per interposta persona e se vi sembra morbosa, vi assicuro che leggendola lo è anche di più. Nell'ottica dei personaggi però tutto è naturale, e dopo qualche piccola remora, accettabile. L'unica cosa che conta è la felicità momentanea. Non c'è giudizio da parte della Lessing, né moralismo. La situazione viene presentata così come la sentono i personaggi, le cui scelte hanno una loro logica interna.Il secondo racconto “Victoria e gli Stevaney”, è incentrato invece sulla vita di una ragazza inglese di colore che desidera vivere in modo differente dalle donne del suo quartiere (spesso madri sole), ma che finisce inevitabilmente per seguirne lo stesso destino. Tuttavia invece di essere abbandonata, la figlia di Victoria verrà accettata dal padre naturale e dalla sua famiglia, ma solo a patto di essere allontanata per sempre dall'ambiente della madre.Il terzo racconto, “Il figlio dell'amore”, che è anche quello che ho apprezzato di più,  vede protagonista James, un soldato inglese che durante la seconda guerra mondiale finisce sempre per far parte di truppe che non vengono mai mandate al fronte. Dovrà restare quindi lontano da casa, subire privazioni e malattie, per qualcosa che non capirà mai. Quattro giorni di un grande amore, vissuti durante questo periodo, però, lo segneranno per sempre. Saranno il suo conforto durante i momenti più tristi, perché da quel breve amore saprà di aver avuto un figlio. L'amore che non potrà vivere nella realtà, perché lontano dalla donna sposata con cui ha concepito il bambino, abiterà nella sua testa fino a diventare l'unica cosa importante e in un certo senso a corroderne la felicità possibile nell'immediato.La ricostruzione dettagliata della vita dei soldati inviati all'estero, lontano dalla guerra vera e propria, mi ha davvero appassionata e colpita per il dettagliato realismo e l'amore, in fondo quasi “virtuale” di James, perso nei propri sogni, riempie in modo convincente le pagine del racconto.Purtroppo, a causa della difficoltà che ho avuto nel reperire i libri di Doris Lessing, ho dovuto acconterarmi di  leggere quella che, per quanto ben scritta, è certamente un'opera minore. I tre racconti, ad eccezione della scelta di privilegiare il punto di vista dei protagonisti, mi sono sembrati troppo poco legati tra loro col risultato che il  libro ne risulta poco equilibrato: si va, nella scala emotiva, dal cinismo delle scandalose “nonne”all'esagerato sentimentalismo del soldato James. Mi riservo di leggere per il futuro altre opere della Lessing, spero nel complesso più armoniche.