L'angolo di Jane

Le notti di Salem - Stephen King


Titolo: Le notti di Salem Titolo originale: Salem's lot: Illustrated edition Autore: Stephen King Traduzione: Tullio Dobner Casa editrice: Sperling & Kupfer costo: 6 euro
Nel 1975 accaddero  molte cose, alcune importanti, altre meno. Tra le cose fondamentali c'è il fatto che nacque la sottoscritta, mentre tra quelle di cui potreste anche infischiarvene, se non vi piace il genere (mentre io sono invece adorabile) c'è il fatto che Stephen King scrisse il suo secondo romanzo dopo il successo di “Carrie”: “Le notti di Salem”, diventato un classico nel campo della letteratura vampiresca, rimodellando anche  i canoni della rappresentazione del vampiro in quella cinematografica. A trentatré anni di distanza è stata pubblicata questa economicissima edizione illustrata dalla Sperling & Kupfer, quindi se vi manca questo tassello nel campo horror e affini è il momento per buttarsi nella sua lettura.La Salem's Lot di Stephen King non è quella consacrata alle cronache dai processi per stregoneria del 1692  , situata nel Massachussets, ma una immaginaria Salem che guarda caso lo scrittore colloca nello stato d'America più popolato da mostri di fantasia (quella di King) ovvero, tanto per cambiare, nel Maine, anche se non mancano riferimenti alla cittadina omonima più famosa (come il fatto che il cattivo venga da Boston, così come il misterioso individuo responsabile della corruzione delle giovani streghe del '600)Dimenticatevi quindi scope e calderoni e armatevi di aglio, paletti di legno e crocifissi, oltre ovviamente che di una buona scorta di fede, l'unica in grado di salvarvi davvero.Come scrive lo stesso scrittore nella postfazione, “Le notti di Salem” ha due fonti di ispirazione principali: il classicissimo “Dracula” di Bram Stoker e i vampiri di una truculenta serie a fumetti di ambientazione moderna che Stephen King leggeva da ragazzino.  Risultato: vampiri che si muovono a proprio agio in abiti moderni, capaci di sfruttare tutti i lati oscuri già latenti nelle persone, in una cittadina solo apparentemente innocente, ma nella quale già aleggia lo spirito del male.Ben Mears, scrittore di poca fortuna (anche il tema del protagonista scrittore è un altro di quelli ricorrenti nella scrittura di King), decide di tornare a Salem dopo molti anni. Un evento ha segnato la sua infanzia: la visita a “Casa Marsten” teatro di efferati delitti, dove da bambino Ben ha fatto un terribile incontro con il soprannaturale. Ma non si può dire che l'uomo abbia molto successo nell'esorcizzare il passato: la casa richiama anche qualcun altro, un essere malvagio che cambierà per sempre Salem's Lot, rendendo ancora più reali tutti gli incubi di Ben.Salem è una buona allegoria della vita moderna, nonostante i suoi oltre trenta anni: quando il male si propaga come un virus e gli uomini diventano predatori di uomini, quando ogni autorità deputata abbandona le armi (nel libro cadono come birilli i rappresentanti di cultura, fede e giustizia), allora solo l'individuo può decidere se unirsi alla decadenza, fuggire o piuttosto combattere, sia pure senza speranza.Un finale indefinito ed aperto, che forse potrebbe deludere qualche lettore, ma che a me è piaciuto molto.Al libro seguono anche due racconti, uno ambientato a tre anni di distanza dagli eventi narrati nel romanzo, ed un altro , in forma epistolare, che è un ulteriore omaggio a “Dracula”e  narra invece il passato di Salem's Lot. Infine c'è un appendice che riporta i molti pezzi che l'autore modificò prima della pubblicazione, con qualche scena inedita o leggermente differente.Questo volume mi ha fatto venire una gran voglia di leggere “Dracula” di Bram Stoker, il progenitore di tutto il filone vampiresco, genere mai tramontato ma che sta attualmente riscuotendo un grandissimo successo, con tantissimi libri fantasy di vari autori, pensati soprattutto per adolescenti che vedono protagonisti questi dentuti personaggi. Una grande, immensa differenza però c'è tra i libri moderni e quelli del passato: i vampiri non sono più solo il nemico, la rappresentazione metaforica del male, il cacciatore che si presenta con il volto dell'amico, ora sono i personaggi in cui spesso lo scrittore cerca di far identificare il lettore, con vampiri più o meno buoni, ma mai del tutto innocenti.  Insomma sembra che i cattivi, i predatori, siano di moda, una cosa che francamente mi lascia perplessa.