L'angolo di Jane

Il tristo mietitore – Terry Pratchett


Titolo: Il tristo mietitore Titolo originale: Reaper Man Autore : Terry Pratchett Traduzione: Valentina Daniele Casa editrice: Salani pag: 279 costo: 15,00 euro
Terry Pratchett torna con un altro libro ambientato nel Mondo Disco, il pianeta fantasy più umoristico dell'Universo, dove si mettono alla berlina tutti i cliché della letteratura.Questa volta il volume ha per protagonista uno dei personaggi meglio riusciti dello scrittore, uno di quelli che in qualunque libro non Pratchettiano difficilmente susciterebbe molte risa: Morte, colui che annuncia il trapasso degli abitanti del Disco, che trovano sempre il modo di finire la propria esistenza in maniera originale. Come tradizione vuole  Morte è uno scheletro avvolto in un mantello con una affilata falce, ma come invece non accade di solito si trova sempre in qualche situazione non molto ortodossa, faticando non poco a convincere gli ex-vivi di essere giunti al capolinea. Forse l'umorismo di Morte è del tutto involontario (mi raccomando però, se vi capita di incontrare qualcuno che vi sembra parli in maiuscolo state ben attenti a quanto vi dice...), ma una legge della natura  non può permettersi di avere una personalità ,o così almeno pensano i capi di Morte che decidono di licenziarlo in tronco e rispedirlo nel mondo dei vivi...a terminare una vita, la propria.Come spesso accade quando si licenzia qualcuno che fa bene il proprio lavoro, il caos si impossessa del Mondo Disco che si trova con un eccesso di forza vitale da smaltire ed un insolito numero di non-morti.Questa volta nel mirino di Terry Pratchett finisce il romanzo gotico, con una divertente carrellata di  vampiri, lupi mannari, zombie e non-morti assortiti che assomigliano tanto ad impiegati del paranormale, impegnati a ricoprire il proprio ruolo in maniera non sempre entusiasta e soprattutto in modo per niente convenzionale.Un libro molto divertente, soprattutto se si pensa che svela il lato umano e pieno di vitalità di ....Morte!Fra tante battute però anche Terry Pratchett si lascia andare a qualche considerazione più seria e anche un po' lirica sulla FINE per eccellenza, forse perché anche fra molte risate non si può dimenticare che si tratta di una fase dell'esistenza che ha la tendenza ad essere sempre un po' epica, proprio perché assolutamente definitiva.Uno dei personaggi , una donna molto anziana, si lascia andare ad esempio a questa considerazione che trovo  tanto interessante quanto malinconica:“Ho sempre pensato  che tutti hanno la loro età, come dire, naturale. Vedi bambini di dieci anni che si comportano come trentacinquenni. Ci sono persone che nascono di mezza età. Sarebbe carino pensare che sono stata...” si guardò “ecco, diciamo diciottenne...per tutta la vita. Dentro”.Voi che età vi sentite interiormente? Io onestamente certi giorni fatico a credere alla mia carta d'identità, sono in perenne attesa della maturità che mi era stata promessa come dono della aumentata vecchiaia, ma ho il sospetto che sia un po' come quella balla della felicità e del detersivo che lava più bianco e non stinge i colori...