L'angolo di Jane

Il diario perduto di Jane Austen – Syrie James


Titolo: Il diario perduto di Jane Austen Titolo originale: The Lost Memoirs of Jane Austen Autrice: Syrie James Traduzione: Caterina Lenzi Casa editrice: PIEMME pag: 347 costo: 17,50 euro
Lo metto subito in chiaro per coloro che potrebbero farsi trascinare dall'entusiasmo leggendo il titolo: no, purtroppo non c'è nessun vero diario perduto di Jane Austen ritrovato fortuitamente in una soffitta, anche se l'autrice Syrie James ce la mette davvero tutta per supportare questa finzione, inventando nella prefazione anche una Fondazione Letteraria Jane Austen ed una storica della letteratura ad occuparsi della trascrizione delle  “Lost Memoirs” della mia scrittrice preferita.Syrie James dà sfogo alle fantasie delle fan di Jane Austen e immagina un diario tenuto dalla famosa scrittrice, in cui la stessa si premura di farci sapere di averlo redatto per parlare del suo unico vero grande e segreto amore, ispiratore dei dettagli di gran parte dei suoi romanzi che, al contrario di come si potrebbe pensare, non è l'irlandese Thomas Lefroy  (tesi sostenuta invece nel libro e film “Becoming Jane”), figura storica realmente esistita, ma un Lord Ashford che sembra avere tutte le caratteristiche di un Darcy e di un Willoughby mescolate insieme.La figura di Lord Ashford è stata creata sulla base di una delle più note “leggende” sulla vita di Jane Austen che  vuole che la scrittrice abbia avuto un amore segreto, un uomo misterioso incontrato a Lyme  che  morì pochi mesi dopo aver conosciuto  Jane, rimanendo però per sempre nel suo cuore. Sulla base di questo amore segreto molti spiegano il fatto che Jane Austen non si sia mai sposata e abbia rifiutato convenienti proposte di matrimonio.  Nella versione di Syrie James quest'uomo non muore, ma ammetto che forse morendo avrebbe fatto una più bella figura,  perché le motivazioni addotte per la fine dell'amore con Jane Austen non sono minimamente romantiche.Ci sono molti libri ispirati dalla vita di Jane Austen, non tutti molto brillanti o rispettosi della vera vita della scrittrice, ma quello scritto da Syrie James si distingue per il modo in cui sono ben dosati elementi storici reali della biografia della Austen  ad altri  di  pura invenzione, come ad esempio l'incontro con Walter Scott, un autore che la scrittrice apprezzava e da cui era apprezzata, ma che non conobbe mai in vita.Certamente non ci sono lo spirito, l'eleganza e la acuta ironia di Jane Austen in questo volume, né ovviamente mi sarei aspettata di trovarne, altrimenti Syrie James sarebbe già nell'olimpo dei grandi scrittori, anzi non mancano ingenuità come il fatto che sembra in questo libro la Austen non faccia altro che dire a tutti di voler fare la scrittrice, mentre è nota a tutti la riservatezza di Jane Austen su questo punto, tanto che pubblicò sempre in forma anonima.Come fanfiction invece il libro di Syrie James è una lettura piacevole, soprattutto se come me amate tutto quello che riguarda Jane Austen.