L'angolo di Jane

Il teorema del pappagallo – Denis Guedj


Titolo: Il teorema del pappagallo  Titolo originale: Le thèoréme du perroquet Autore: Denis Guedj Traduzione: Lidia Perria Casa editrice: Tea pag: 553 costo: 10,00 euro
Se avete una sfrenata passione per la matematica, ma soprattutto se avete una insana curiosità per gli aneddoti sui matematici, un filone questo che ha ispirato numerosi recenti romanzi, allora “Il teorema del pappagallo” è sicuramente una ottima scelta per una lettura decisamente rilassante, un cui la matematica è principalmente una cornice ad una vasta serie di episodi, leggende e miti che riguardano i matematici dall'antichità ai giorni nostri.L'anziano libraio Pierre Ruche, costretto su una sedia a rotella a causa di un incidente stradale, riceve dal Brasile una strana lettera ed un inaspettato dono da una vecchia conoscenza di gioventù: l'amico Grosrouvre ha deciso di spedirgli la sua intera collezione di libri di matematica, una raccolta che comprende testi e antichissimi e pregiati. Contemporaneamente un raro e bellissimo pappagallo viene salvato da Max, uno dei figli dell'aiuto-libraia Perrette che insieme ai gemelli Johnatan e Lea vivono nella casa che ospita la stessa libreria e l'abitazione di Pierre Ruche. Questa strana famiglia allargata verrà coinvolta in un intricato mistero quando giungerà loro la notizia che Grosrouvre  è morto, forse vittima di un complotto per sottrargli la soluzione di un importante teorema di matematica. L'unico modo per risolvere il delitto è quello di ripercorrere la storia associata a ciascuno dei preziosi libri inviati in dono, in un lungo viaggio nella matematica che porterà a soluzioni insospettate.Se preso come simpatica raccolta di curiosità sui matematici e sulla matematica, “Il teorema del pappagallo” può essere una lettura piacevole, mentre dal punto di vista strettamente romanzesco la risoluzione del giallo che fa da sfondo alla storia è priva di pathos e la trama si snoda in maniera piuttosto sonnacchiosa e con il ricorso forse eccessivo a innumerevoli colpi di fortuna. Rimangono poi irrisolti molti punti riguardo al personaggio di Perrette,di cui sembra che Denis Guedj voglia narrare la storia in una prima parte del libro, per poi accantonarla lasciando di fatto alcuni misteri irrisolti. Per quanto riguarda la parte che riguarda più strettamente la matematica il libro non si lancia verso vette irraggiungibili ai profani e può essere facilmente compreso anche con una moderata infarinatura dei concetti di base.L'aneddoto che ho trovato più interessante nel libro non riguarda però la matematica, ma è una tristissima e dolcissima storia vera, che riguarda la fedeltà di un cane, avvenuta nel Giappone degli anni '20-30 del secolo scorso.
Hachiko, questo il nome del cane, era solito accompagnare ogni mattina il proprio padrone, un professore di agraria, che si recava alla stazione dei treni di Shibuya per prendere il treno che lo avrebbe portato al lavoro.Una volta partito il treno, Hachiko tornava a casa e si ripresentava alla stazione solo all'orario in cui il professore sarebbe ritornato, nel pomeriggio. Nel maggio del 1925 però l'uomo morì improvvisamente per un attacco cardiaco e  non prese mai il treno che lo avrebbe riportato a Shibuya. Hachiko però lo aspettò lo stesso per molto tempo. Poi sconsolato tornò a casa. Il giorno dopo il cane si ripresentò alla stazione, sempre all'orario in cui si sarebbe dovuto tornare il professore, e così avvennne per tutti i giorni seguenti, per anni e anni, fino alla sua morte nel 1935.Le persone che frequentavano la stazione cominciarono ad accorgersi dello strano comportamento del cane iniziarono a lasciargli avanzi di cibo e qualche carezza.La storia di Hachiko divenne famosa in tutto il Giappone, simbolo stesso della fedeltà incrollabile del cane, e mentre l'animale era ancora in vita venne costruita una statua in bronzo che lo rappresentava, che fu posta proprio nella stazione di Shibuya. Quando il cane morì fu addirittura dichiarato un giorno di lutto nazionale.A causa della seconda guerra mondiale la statua fu fusa per ricavarne il metallo, ma una volta finita l'emergenza bellica fu ricostruita. Ancora oggi la statua di Hachiko è nella stazione dei treni di Shibuya e darsi appuntamento sotto ha il significato simbolico di essere disposti ad aspettare in eterno la persona che si deve incontrare.Riguardo a questa storia mi chiedo se l'amore e l'entusiasmo dei giapponesi per Hachiko sia stato frutto di una mentalità diversa da quella occidentale, o solo da una totale mancanza di cinismo che caratterizzava forse un epoca in cui il mondo era più ingenuo e propenso a credere maggiormente alla bontà rispetto all'epoca moderna, in cui la gente sembra indifferente a qualunque cosa che non la riguardi personalmente.