L'angolo di Jane

Il mulino dei dodici corvi – Otfried Preussler


Titolo: Il mulino dei dodici corvi Titolo originale: Krabat Autore: Otfried Preussler Traduzione: Giovanna Agabio Casa editrice: Longanesi pag: 285 costo: 16,60 euro
Nella Germania orientale del XVIII secolo, il quattordicenne Krabat, ragazzo di origini sorabiche che vive per strada , fa uno strano sogno( i sorabi sono una minoranza etnica della regione della Lusazia) :undici corvi sono appollaiati su una stanga, ed una voce imperiosa gli comanda di recarsi al mulino di Schwarzkollm (già a sentire un simile nome, detto in tedesco ci si spaventa in effetti).Giunto al villaggio, Krabat viene presto arruolato come apprendista tra i garzoni del mugnaio, un uomo terrificante,con un occhio solo, che si impegna ad insegnargli non solo l'arte di macinare granaglie, ma anche a tramettergli conoscenze più oscure. Il mulino dell'Acqua nera non è un posto come gli altri: è una scuola di magia nera, e i dodici ragazzi che vi lavorano non sono solo garzoni, ma anche maghi apprendisti, capaci di trasformarsi in corvi all'occorrenza. Nel mulino c'è posto esattamente per dodici garzoni, come in una versione “nera” dei dodici discepoli evangelici:ma che fine ha fatto il predecessore di Krabat? Solo un poco alla volta Krabat scoprirà tutti gli inquietanti misteri del mulino e i tragici risvolti del patto scellerato che ha sottoscritto, in un gioco di astuzia in cui conteranno molto due forze potentissime per sconfiggere il male: l'amicizia e l'amore.Scritta nel 1971, da Otfried Preussler ( classe 1923 e attualmente ancora in attività come scrittore per bambini), “Il mulino dei dodici corvi” è una bellissima favola nera, che potrebbe perfino essere vista come allegoria del lavoro industriale moderno: obiettivi altissimi da raggiungere, ma a prezzo della propria coscienza e talvolta perfino della vita. Il perfido mugnaio-maestro assomiglia tanto a quei datori di lavoro spietati che sacrificano per i propri scopi i  sottoposti, illudendoli col miraggio di un avanzamento di carriera (o più spesso minacciando la perdita del lavoro), incuranti di infliggere ad essi condizioni disumare o pericolose. La solidarietà-opposizione fra il mugnaio e i suoi garzoni assomiglia molto a questo modo malato di intendere il lavoro. A rafforzare questa somiglianza c'è anche il personaggio, Pamphutt, un sorta di vendicatore dei mugnai oppressi,che nella storia si comporta come un soprannaturale sindacalista. Naturalmente questa è una mia visione personale della favola, ricchissima di simboli e aperta a moltissime interpretazioni.Lo stile dello scrittore è semplice, asciutto e proprio per questo terribilmente inquietante e il libro in ogni caso non lascerà delusi né i lettori giovanissimi, a cui principalmente è rivolto, né gli adulti che forse ne coglieranno meglio tutte le sfumature.Dal libro è stato tratto nel 2008  anche un film, realizzato in Germania, dal titolo “Krabat”Questo il sito ufficiale dell'autore (esiste una versione tedesca ed una inglese)N.B: il nome dello scrittore si scrive anche come "Otfried Preußler"