L'angolo di Jane

Marked - P.C. Cast e Kristin Cast


Titolo: Marked – House of Night n° 1 Titolo originale: Marked Autrici: P.C Cast, Kristin Cast Casa editrice: Editrice Nord pag: 333 costo: 16,50
Prendete la scuola di magia di Harry Potter, mescolatela con i vampiri di Twilight, agitate bene e poi eliminate gli elementi difficili da amalgamare, come l'estrema correttezza e bontà del maghetto della Rowling e l'onda di travolgente passione che lega i due innamorati, Bella ed Edward, della  Meyer. Cosa vi rimane? Ma una scuola di vampiri adolescenti e politicamente scorretti ovviamente!“Marked”, creato da P.C Cast, scrittrice di fantasy molto nota negli USA, insieme alla figlia ventenne Kristin, sembra  davvero pensato a tavolino, cercando di unire gli elementi di maggior successo delle due saghe di urban fantasy più in voga del momento, ma allo stesso tempo introduce alcune interessanti varianti che rendono la storia, nonostante un intento commerciale assolutamente evidente, piuttosto originale.Zoey, una sedicenne con molti problemi famigliari, scopre di essere destinata a trasformarsi in un vampiro: ha infatti ricevuto il marchio a mezzaluna che tutti i vampiri hanno sulla fronte (da cui appunto il nome del libro “marked”). La  vita della ragazza è destinata a cambiare: i giovani che scoprono di essere vampiri devono infatti seguire una scuola speciale, la “House of Night”, in cui si preparano ad affrontare i problemi collegati al proprio cambiamento corporeo. Non tutti quelli che ricevono il marchio diventano vampiri adulti, una parte infatti è destinata a morire, a causa del rigetto nei confronti della trasformazione. Zoey inizia quindi un lungo percorso ( in più volumi di cui Marked è solo il primo della serie “House of Night”), in cui scoprirà di avere doti molto speciali e di essere differente dalla gran parte dei propri giovani compagni. Anche in questo volume non ci sono troppe sorprese e se avevate dubbi ve li tolgo: Zoey, come in quasi ogni fantasy che si rispetti, è “la prescelta”, colei che “ha il dono”, nonché la vampira più speciale di tutto il liceo, appositamente benedetta dalla dea vampira Nyx, che tutti i succhiasangue adorano, per compiere un compito che verrà rivelato solo in parte in questo volume.Gli elementi in comune con Harry Potter sono evidenti: il fatto che nella famiglia di origine Zoey sia maltratta e quindi lieta di allontanarsene, come il buon vecchio Harry, felice di lasciare i perfidi zii Dursley; il marchio di Zoey che è diverso da quello di tutti gli altri (ricordate la cicatrice a forma di fulmine di Harry?), il liceo organizzato in gruppi chiaramente distinti (non sono casate, ma ci assomigliano molto, ci sono anche uniformi differenti), il fatto che chi ha “il dono” debba seguire una scuola speciale (House of Howghworts-Night?).Da Twilight invece le due Cast hanno preso principalmente l'ambientazione liceale e altamente ormonale, più adulta rispetto al punto di partenza di Harry Potter. Rispetto al libro della Meyer però le differenze sono diverse. Innanzitutto non c'è alcuna storia d'amore significativa a fare da perno nella storia, ma l'attenzione è decisamente focalizzata sulla missione della protagonista (in questo Zoey è molto più Harry che Bella) che quindi non sbava e non si azzerbina (passatemi il termine) per nessun vampiro dal fascino ultraterreno e dai poteri sorprendenti. In secondo luogo i vampiri delle due Cast non devono nascondersi al mondo, visto che sono accettati, almeno in parte, dalla società che è a conoscenza della loro esistenza. Da parte loro i vampiri in questo libro, a meno di qualche piccolo dubbio lasciato in sospeso dalle due scrittrici , sembra che non vadano in giro a mordere umani, ma siano anzi dotati molto self-control. Di cosa si nutrono allora? Mah! Chi lo sa...io non mi fido dei vampiri, credo che nei prossimi volumi ci saranno delle rivelazioni in merito alla dieta di qualcuno di loro.Il vero punto di svolta delle due Cast però, che rende il loro libro originale pur nelle sfacciate citazioni di altri successi editoriali, consiste nell'aver creato un mondo vampiresco matriarcale, in cui le vampire donne sono le più forti, nonché le depositarie e sacerdotesse del culto della dea Nyx, su cui si basa la società vampira, una divinità presa in prestito dalla tradizione greca, dove Nyx (la Nox dei romani) era la dea dell'oscurità, caratterizzata da un manto fatto di notte e di stelle (molte le citazioni al mondo greco in tutto il libro)Gli uomini, come espressamente dichiarato da uno dei personaggi maschili, Erik (il “fidanzatino” di Zoey) sono in realtà solo figure di contorno e di scarsa rilevanza nel mondo ideato dalle scrittrici. Addirittura l'unico personaggio maschile ad avere davvero rilievo è Damien, dichiaratamente gay e quindi maggiormente assimilabile al principio femminino che domina il libro, che insieme ad altre tre ragazze, Stevie Rae, Erin e Shaunee costituiscono il fido gruppo di amici di Zoey, rappresentando contemporaneamente quattro elementi: aria, terra, acqua e fuoco.L'intero volume, scritto in prima persona  dal punto di vista di Zoey,come in una sorta di diario, cerca di riprodurre in maniera estrema non solo il linguaggio, ma anche la mentalità adolescenziale: quindi Zoey ci terrà molto ad “integrarsi” (parola ripetuta come se piovesse), a non fare brutte figure in pubblico, a non scontrarsi con il gruppo di “belle e cattive” della scuola (ma quale protagonista di fantasy è mai riuscito in questa impresa?), il tutto condito con fioriture linguistiche non sempre molto delicate, che rendono il libro questo senso decisamente poco-Potter e a volte decisamente trash, .Misteriosamente però, nonostante l'intento commerciale, nonostante vagonate di ormoni in libertà e di qualunquismo pseudo-adolescenziale e nonostante qualche scena spinta e totalmente inutile ad inizio volume che, se siete persone romantiche, potrebbe lasciarvi lì stecchite con il libro in mano a chiedervi “ ma lo mettono pure nel reparto libri per ragazzi 'sto libro?”, nonostante tutto ciò che renderebbe illeggibile qualunque altro libro insomma, questo volume ha il dono magico delle cose pensate per essere di serie-B, ma allo stesso tempo cult: le pagine scorrono con estrema piacevolezza e l'assurdo mondo creato dalle due Cast alla fine conquista. Perché? Non lo so. Non ho risposte convincenti: potrei parlare dei personaggi ben caratterizzati, della trama in cui si sottendono diversi misteri irrisolti, del fatto che nel romanzo la mitologia greca,  dei nativi indiani e il classico fantasy si mescolano in maniera originale, ma non credo siano motivi sufficienti. Ci sono libri fatti così, catturano: puro, inutile ed estremamente piacevole intrattenimento senza pensieri. Alla fine ti chiedi solo “a quando il prossimo volume?”. PS: se trovate questo libro incredibilmente stupido non mi assumo responsabilità, non potrei assolutamente dire che non lo è, ma devo essere onesta, il libro mi è piaciuto.