L'angolo di Jane

Quando il rosso è nero - Qiu Xiaolong


Titolo: Quando il rosso è nero Titolo originale: When the red is black Autore: Qiu Xiaolong Traduzione: Fabio Zucchella Casa editrice: Superpocket pag:  285 costo: 5,60 euro
Una donna,Yin Lige, un'ex-guardia rossa e scrittrice dissidente, è stato uccisa misteriosamente all'interno di una shikumen, la tipica abitazione a due piani di Shangai dove, a causa della crisi degli alloggi,decine di famiglie si ammassano, dividendo come se fossero singoli appartamenti quelle che in origine erano pensate per essere semplici stanze. In mezzo a tanto sovraffollamento, sembra incredibile che nessuno abbia notato l'assassino. A risolvere il caso vengono chiamati l'ispettore Chen e il suo assistente Yu che dovranno indagare per smentire le voci che l'assassinio di Yin Lige abbia avuto ragioni politiche: la Cina infatti si sta aprendo al mondo occidentale e nessuno vuole che la stampa estera crei uno scandalo.Una esile trama gialla fa da sfondo all'affresco di una società cinese in evoluzione, che ha abbandonato gli ideali utopici della rivoluzione cinese e si sta aprendo sempre più al capitalismo, mentre molti cinesi guardano quasi con stupore ai sogni del passato che sembravano promettere un mondo molto diverso. Accanto ai Mr. Dollaroni, speculatori che hanno agganci ovunque, sia fra la legge che nella Triade (la mafia cinese), c'è una nuova classe media che vive dei resti del fiume di soldi che i nuovi ricchi si lasciano dietro e che cerca la propria strada, seppelliti per sempre i sogni di Mao, destreggiandosi in un mondo sovraffollato, corrotto e dove basta poco per finire nella lista sbagliata di coloro che non sono più politicamente graditi. I nuovi cinesi vivono fra mille tensioni, dovute anche alla forzata vicinanza fra coloro che in passato hanno occupato posti differenti nelle varie barricate: ex-guardie rosse vicine di stanza dei “neri” che hanno perseguitato, o degli studenti universitari che hanno cercato di convertire nella rivoluzione culturale.L'ispettore Chen, il poliziotto e poeta, in parte alter ego di Qiu Xiaolong,  incarna l'uomo ponte fra il vecchio ed il nuovo:  un poliziotto che vorrebbe poter fare il proprio lavoro onestamente, ma che per raggiungere il proprio scopo deve destreggiarsi fra agganci torbidi, senza i quali non avrebbe alcun potere d'azione.Qiu Xiaolong è uno scrittore cinese , da molti anni residente negli USA, dove si è trasferito  per sfuggire a persecuzioni politiche, in seguito all'accusa di essere coinvolto nella rivolta studentesca di piazza Tien An Men del 1989. Sebbene la lingua originale di “Quando il rosso è nero” non sia il cinese, visto che l'autore, studioso di letteratura inglese, scrive direttamente in questa lingua, l'atmosfera che permea il libro è intensamente orientale, non solo per il fatto che il romanzo è ambientato a Shangai, città nativa dello scrittore, ma anche per il ricorso a  numerosi modi di dire, proverbi e poesie tipicamente cinesi. Non sempre la fusione anglo-cinese dà risultati ottimi al punto di vista della comprensibilità del significato (i proverbi cinesi sono noti per essere alquanto oscuri per gli occidentali), ma il tutto contribuisce a  creare una replica del modo di vivere cinese, grazie anche al fatto che l'autore non dimentica mai di scrivere in realtà per un pubblico non esperto in materia.Molte le descrizioni di vita comune che spesso ruotano attorno alla preparazione del cibo dove, dalle materie prime, al ricorso al carbone per cucinare, ai tipici ristoranti tutto è differente da come sarebbe in occidente.  Immaginate un amico che voglia ringraziarvi di qualcosa  e passi a casa vostra per portavi una bottiglia di vino o un dolce: in Cina magari vi porterebbe una bella tartaruga...e non come animale da compagnia!C'è poi un brano in cui credo che Xiaolong si sia davvero divertito a scandalizzare i lettori occidentali:Alla fine si presentò con un grande vassoio e un ampio sorriso in volto. “Dal Dynaty Club” annunciò, sistemando sul tavolo pieghevole una cena impressionante, che comprendeva giottonerie mai viste prima. C'era un piattino di interiora fritte di passero, dorate e croccanti. Chen si chiese quanti paseri fossero serviti per preparare il piatto. Poi un'altra leccornia a base d'anatra, decisamente originale: teste d'anatra senza cranio, di modo che fosse possibile raggiungere facilmente la lingua, o succhiare fuori il cervello. Ma fu la sauna di gamberi a colpirlo veramente. In una zuppiera di vetro c'erano gamberi di fiume vivi che saltavano e si contorcevano. La ragazza posò sulla tavola anche un piccolo secchio di legno con un fondo ricoperto di pietre rosse infuocate; versò del vino nella zuppiera, poi tirò fuori i crostacei, intontiti, e li mise nel secchio. Ci fu un sibilo acuto e dopo due o tre minuti completò la sauna di gamberi.Un passo questo che mi ha fatto pensare a “Indiana Jones ed il tempio maledetto” nella scena in cui per cena offrono ad Harrison Ford cervelli di scimmia in semifreddo, serpente a soprpesa e brodino di occhi !In sintesi il libro è decisamente più interessante per la descrizione della Cina quotidiana che per la costruzione del giallo, che non è altro che un pretesto per alzare il sipario su un mondo in gran parte sconosciuto da questa parte della grande muraglia.