L'angolo di Jane

Scorre la Senna – Fred Vargas


Titolo: Scorre al Senna Titolo originale: Coule la Seine Autrice: Fred Vargas Traduzione: Margherita Botto Casa editrice: Einaudi pag: 95 costo: 13 euro
In vista delle festività natalizie e in attesa del prossimo vero e proprio libro di Fred Vargas, che uscirà nei primi mesi del prossimo anno, l'Einaudi ha pubblicato “Scorre la Senna”, una raccolta di tre racconti a sfondo giallo che hanno per protagonista l'eroe per eccellenza della scrittrice francese:  l'ispettore Adamsberg, lo spalatore di nuvole, dall'aria perennemente distratta, ma in grado sempre di cogliere,come per magia, gli elementi fondamentali che portano alla risoluzione dei casi.Fred Vargas non perde colpi nemmeno nelle distanze ridotte, cosa piuttosto rara per uno scrittore, ed è efficace nel racconto breve come nei romanzi a cui ci ha abituato.In poche righe Adamsberg e il fidato assistente Danglard tornano a esistere in maniera vivida, nel loro consueto perenne scontro-amicizia, nel quale si misurano due differenti sistemi di vita e metodi investigativi: il sereno distacco di Adamsberg, affascinante e contorto, ma che rasenta quasi la freddezza, contro il il tradizionale Danglard, che vorrebbe agire sempre secondo le regole, ma che  alla fine è così emotivo da  cedere troppo facilmente alla bottiglia nei momenti difficili.Il testo è corredato anche da alcune tavole illustrate in bianco e nero dal disegnatore Boudin: di solito non faccio recensioni di elementi grafici, ma francamente questi disegni non mi hanno entusiasmata, sono un po' troppo stilizzati e privi di dettagli. Inoltre sembrano lì per caso: alcuni potrebbero essere inseriti in qualunque libro. Tranne uno, che invece è stato realizzato in modo da rappresentare esattamente un personaggio del libro, seduto su una panchina, con vicino una lampada ed un servo muto (nel senso di attaccapanni): un insieme di elementi che potrebbe trovarsi solo in questo volume. Solo che io odio le imprecisioni: il personaggio in questione nel libro ha i baffi, nel disegno invece ne è totalmente privo. Può sembrare insignificante, ma io lo trovo deprimente: questo librodi sole 95 pagine, così sottile che sembra un opuscolo, costa ben 13 euro e non potevano includere un paio di baffi in una incisione? Per questo prezzo potevano pagare Boudin per leggere il racconto con più attenzione, anziché dargli, come sicuramente è accaduto, solo qualche generica indicazione prima di realizzare le tavole. Forse in effetti potevano anche includere un autografo di Fred Vargas...e magari uno sconto sul prossimo libro! Diamine c'è la crisi economica, forse potevano persino pagare Fred Vargas per scrivere un racconto inedito, visto che questi tre invece sono già apparsi su altre riviste! Forse potrei scrivere una lettera di protesta all'editore francese: chissà che non mi mandino dei baffi posticci da mettere sul disegno!Considerazioni venali a parte (ogni tanto, ma è raro, ho un rigurgito di coscienza e mi dico che spendo troppo in libri), il volume è assai piacevole, anche se è un piccolo lusso. E' come prendere una coppa gelato nella gelateria più sciccosa della città e pagarlo come una vaschetta da un chilo di qualunque altra gelateria: qualcosa nella tua testa dice che forse è una gran fregatura, ma nonostante tutto non puoi negare che il gelato sia buonissimo e che mangiandolo provi la più deliziosa felicità.Un consiglio: è un libro che si può regalare a chi non legge perché ha paura dei libri troppo grandi per il timore di non finirli. Una volta fuori dal pacchetto, persino il più librofobo potenziale lettore non potrà fare a meno di dirvi:”Ma guarda che ti hanno dato solo la copertina, dov'è il resto del libro!?”. Voi con nonchalance, rispondete “Ecco vedi, questo lo finisci di sicuro!”. Pensate che gran cosa: potreste rendere fiera una persona di aver letto un libro nella vita. Magari verso Marzo 2010 potrebbe persino essere tentato di comprare un altro volume di Fred Vargas. Potreste innalzare le statistiche di lettura della nazione...o potreste trovarvi con un amico che vi dà del tirchio (“ma figurati se quel libro lì l'ha pagato qualcosa, glielo avranno regalato, lo sanno tutti che i libri sono quelli grossi e spessi, che fanno paura solo a guardarli!”). Io correrei il rischio.